Istat: Italia a +2.9% nel primo semestre 2016. Bene gli spumanti, ma l'imbottigliato va male

Export vino. Si sale, ma con moderazione. Un po’ come si beve. O almeno si dovrebbe. In questo caso però ci si attendeva forse un exploit, ma sebbene l’export faccia registrare un andamento positivo ci sono alcuni aspetti decisamente negativi. E a portar la bandiera, in questo caso, è l’imbottigliato. Arrivano anche i dati dell’Istat a fotografare lo stato di salute delle importazioni del vino italiano. Laddove ci sono i cali a mettere in salvo la situazione e lasciare l’Italia tra i migliori gli inattesi scivoloni di Paesi sulla cresta dell’onda.

 

Export vino: i primi sei mesi si chiudono in positivo, ma con riserva.

export

Il 2.9% in più di export tra gennaio e giugno per un valore di 2.6 miliardi. In realtà, lo ammette l’Istat, ci si aspettava molto di più. I forti cali di gennaio, marzo e aprile cui si è aggiunto un giugno non esaltante, hanno determinato una battuta d’arresto. Non abbastanza grave, fortunatamente, da portarci troppo giù. Ma neanche così lieve da fare esaltare le nostre aziende. Sono stati i mesi di febbraio e maggio lo zoccolo duro dei primi sei mesi dell’export italiano. Entrambi con crescite a doppia cifra e un bel +3% che ha permesso di perdere solo lo 0.2 a conti fatti. 

 

Export vino: nel panorama internazionale nessuno farà meglio di noi.

export vino - Tappo champagne

 

E’ quanto si sostiene sul magazine “I Numeri del Vino”. Più che una certezza una grossa probabilità. A fronte della situazione italiana, infatti, il panorama internazionale non fa meglio. Anzi, nella gran parte dei casi peggio. La Francia è infatti cresciuta di meno dell’1% nei primi sei mesi del 2016. E come per noi sono state le bollicine ad andare meglio. Qui lo Champagne ha registrato un +4-5%, ma il calo dei vini fermi si è fatto sentire. 

Sul fronte dei nuovi mercati, quelli in continua ascesa, la situazione è drasticamente peggiorata. Il Cile registra infatti solo l’1% di crescita nell’export, mentre Nuova Zelanda e Australia calano rispettivamente del 3 e del 5%. Resta da capire cosa accade in Usa e Spagna, ma per questo si dovranno attendere i dati ufficiali.

 

Export vino: restando nella Ue bene le bollicine, male le bottiglie, anemici gli sfusi.

export vino - bollicine

Un quadro a dir poco chiaro che però l’Istat analizza da diverse prospettive facendo emergere anche ciò che non ci aspettavamo. La crescita viene indubbiamente dagli spumanti. Nel mese di giugno il loro incremento in termini di export è stato di un ulteriore 20%. Ma il dato è servito a ben poco. Il calo del mese è stato infatti dell’1%. Una perdita di 448 milioni di euro determinata, in gran parte, dal drastico crack dei vini in bottiglia. Per loro la discesa è stata vertiginosa: -6%.

Andando a guardare gli ultimi sei mesi si vedrà come i 2 milioni 600 mila euro di valore dell’export siano stati determinati proprio dagli spumanti. Ben 500 milioni sono infatti arrivati grazie alle bollicine che hanno registrato complessivamente una crescita del 23%. Seguono i vini sfusi cresciuti troppo poco, sebbene siano cresciuto. Valore dell’export 200 milioni per loro pari al 3,5% del totale. Male, come facile intuire, l’andamento dell’imbottigliato che prima del tracollo di giugno già dava segni di malessere con un calo del’1,3%.

In valore, al di là di quel che non va, il dato resta decisamente confortante soprattutto per la buona ripresa in Russia dove si torna a crescere del 19% nonostante il calo inatteso in uno dei Paesi considerati da sempre roccaforte del vino italiano: la Germania. Qui si è perso l’1%. Un dato certamente non allarmante e comunque recuperabile, ma che va sempre e comunque considerato.

 

Export vino: bene i volumi, ma sono è sempre l’imbottigliato a “tradire”.

export vino - imbottigliato

La crescita, nel primo semestre 2016, è stata dell’1%. Un margine risicato, ma comunque positivo. Soprattutto per l’impatto di prezzo-mix del 2%: 2,65 euro al litro. Il totale di vino importato è pari a 9,8 milioni di ettolitri che, a livello annuale, proietta ad un totale di 20,1 milioni di ettolitri. Il crollo, e la Brexit non c’entra nulla, si è avuto nel Regno Unito dove le bollicine volano alto raggiungendo un +50% portando il totale al già noto +4% pari a 366 milioni di euro incassati, ma dove l’imbottigliato fa boom con un calo del 17%. Un volo a planare che non si può di certo attribuire alla leggera svalutazione della sterlina.

 

Export vino: fuori dalla Ue la situazione è buona.

export vino - mercati extra ue

Sono i vicini di casa svizzeri a darci la soddisfazione maggiore. Qui, il nostro Export, è cresciuto del 5.5% per un valore di 157 milioni di euro. Si conferma il buon andamento negli Usa dove si sale di un altro 3% portando il valore dell’export a 655 milioni. In Canada, invece, il calo c’è stato, ma come per la Svizzera decisamente minimale (-1%). Drastico quello in Brasile dove il -20% dei primi sei mesi del 2016 hanno fatto incassare soltanto 8 milioni di euro.