Le laureate di Europa e Stati Uniti sognano di venire nel nostro Paese per fare le viticultrici esplorando questo modo in ogni suo aspetto. Anche quelli più inattesi!

La disoccupazione spinge sempre più giovani a lasciare l’Italia, eppure, nel vino, c’è un inversione di tendenza, almeno per imparare: sono le emigranti del vino. Sì. Avete capito bene. Sono sempre più le ragazze di tutto il mondo che decidono o sognano di lasciare il Paese natio per mettersi a fare le viticultrici in lungo e in largo attraverso lo Stivale. Quantomeno sognano di venire a fare un’esperienza nel nostro Paese per apprendere quanto più possibile sul lavoro in vigna e in cantina. E non solo. Ad affermarlo nel corso delle Anteprime Toscane lo studio dell’agenzia del mass-mediologo Klaus Davi & Co.

 

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Emigranti del vino: le laureate straniere che sognano di “sporcarsi” le mani nella nostra terra

Sono state loro le protagoniste del sondaggio. 1500 laureate di Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti, Paesi Bassi e Germania. Il 49% di loro vuole fare proprio la viticultrice. Nel senso di voler lavorare nell’ambito dell’enologia. Segue il fascino dello chef il cui cappello vuole indossarlo il 47% e resta quello della stilista ambizione per il 44%. Se anche fare la designer piace al 36% delle giovani laureate sembra proprio che lì dove si cerchi artigianalità ci sia la crescita d’interesse. Oltre al vino infatti, sono sempre di più, il 32%, quelle che cambierebbero vita per imparare l’arte orafa.

Restando al vino è interessante vedere come a voler venire a camminare tra i nostri filari sono nel 39% dei casi le nordamericane. Dato che conferma la sempre maggiore conoscenza dei nostri vini oltreoceano tanto che proprio una donna, italianissima, si è guadagnata per la prima volta nella storia la copertina della rivista di settore più prestigiosa al mondo: Wine Spectator. Seguono le tedesche con il 34% pronte a fare i bagagli, le olandesi (27%), le spagnole (19%) e le francesi (17%).

 

Emigranti del vino: non solo vigna e cantina. Il mondo del vino affascina a 360 gradi

Non parliamo solo ed esclusivamente di sogni. Parliamo di concretezza. Di domande per poter venire a fare almeno un’esperienza nel mondo del vino nostrano. Facile immaginare che ad attrarre di più è l’idea di diventare sommelier e degustatrici di vino. Il 29% delle ragazze vorrebbe proprio venire ad imparare una di queste professioni. Ma la sorpresa è in quel 25% che vuole imparare l’arte della pigiatura
Sì. Le ragazze di mezzo mondo sognano di entrare in un grande tino, togliersi le scarpe e pigiare l’uva. D’altra parte quella dei vini macerati è una nicchia che fa sempre più proseliti e questa immagine così italiana è di certo un simbolo della nostra enologia nel mondo. Checché ne dicano i radical chic dell’enologia.

Nonostante sia faticoso anche l’idea di imparare a potare le vigne non dispiace guadagnandosi il 21% dei consensi. C’è dunque chi vuole imparare un mestiere o una professione, ma anche chi vuole crearne una personalizzata. Quelle ragazze che, in sostanza, mirano a diventare imprenditrici vinicole. Sono il 18% e per imparare a farlo sognano di frequentare un master in Wine Managment proprio in Italia. 

Mentre a Voghera ne è rimasto uno solo, dall’estero vorrebbero arrivare un buon numero di bottaie. Imparare a farle ispira il 15% delle ragazze. Segue il mestiere più duro: raccogliere l’uva. Il 14% delle intervistate vorrebbe partecipare almeno una volta nella vita ad una vendemmia in Italia. Se ne ignoravate l’esistenza sappiate che esiste anche l’assaggiatore d’uva. E l’11% delle laureate vorrebbe proprio imparare determinare i livelli di maturazione degli acini. Non mancano quelle che non disdegnano imparare l’arte del tappo di sughero (12%).

Infine le accompagnatrici enoturistiche. Sono il 9,5%, ma a ben pensarci è uno di quei mestieri che potrebbe far nascere un bel matrimonio. Con tanti turisti stranieri che visitano le nostre cantine un madrelingua non ci starebbe poi così male! 

E le nuove tecnologie? Anche per le app e la gestione delle pagine social non mancano le vocazioni così come per l’apertura di un’enoteca che l’8% delle straniere vorrebbe gestire…a casa nostra!