Tre primi, tre secondi e tre dolci. Ecco qualche idea per stupire i tuoi amici portando in tavola la tradizione nazionale all'insegna della territorialità

Cenone di Capodanno. Se avete superato la cena della Vigilia e il pranzo di Natale vi sono rimasti pochi sforzi enogastronomici da fare. Sforzi per modo di dire perché, come si suol dire, laddove c’è gusto non c’è mai perdenza. Secondo le ultime stime saranno moltissimi gli italiani che l’ultimo dell’anno lo trascorreranno tra le mura domestiche. Che sia per il gran cenone o per il pranzo è necessario arrivare sempre preparati. 

Su come apparecchiare la vostra tavola e soprattutto come disporre (e ancor più quali) i bicchieri per far bella figura vi abbiamo già parlato. Oggi vi diamo qualche consiglio culinario per variare un po’ il vostro menù. Se siete tipi da fornelli potreste divertirvi a portare in tavola ricette tipiche…di altre regioni. Primi, secondi e dolci. Ne abbiamo scelto uno per ogni regione. E ad ognuno abbiamo assegnato il suo vino. Rigorosamente territoriale. 

Abbiamo selezionato tre primi, tre secondi e tre dolci. Da Nord a Sud: pronti a fare la spesa?

 

Cenone di Capodanno: i primi del Centro Sud e i vini con cui gustarli.

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Sicilia

marmetinoPartiamo dall’estremo sud. Dalla Sicilia. Dalla certezza. La pasta con le sarde. In questa terra ha un sapore unico ed è uno di quei piatti che, durante le feste, non può mancare. Ecco perché il primo piatto che vi presentiamo è un’esplosione di colori, gusti e sapori. Come iniziare meglio il nuovo anno? Per prepararla vi serviranno diversi ingredienti: finocchietto, sarde fresche, uvetta, pinoli, filetti di acciuga, cipolla, zafferano in polvere e, ovviamente, olio extravergine d’oliva, sale, pepe e bucatini. 

Un tripudio che abbiamo scelto di accompagnare con un vino bianco estremamente territoriale. Il Marmetino Doc. Noi vi consigliamo il Riserva San Giuseppe della cantina Vasari fatto di uve Grillo, Inzolia e Cataratto che vi stupirà per armonia, freschezza e intensità.

 

Abruzzo

emidio-pepeEsattamente a metà dello Stivale, ad est, facciamo la nostra seconda tappa puntando dritti al teramano e al timballo di scrippelle. Questa specie di crepes, così che ci si intenda sul come siano fatte, sono semplicissime. Vengono preparate con acqua, farina e uova. Devono essere sottilissime. Dentro può andarci qualunque cosa. Quello che certamente non può mancare, a parte la mozzarella, sono le pallottine. Le polpettine di carne tipiche di questa zona. 

Inutile dire che, il vino ideale per accompagnare questo piatto ricco e gustoso, è il Montepulciano d’Abruzzo. L’ideale sarebbe scegliere quello di Emidio Pepe. Vino un tempo della “beva”, cioè della quotidianità, è diventato un’eccellenza anche grazie a questa storica cantina del territorio, non a caso teramano, che regala dei rossi decisamente strepitosi. 

 

Umbria

rosso-di-montefalcoSaliamo leggermente e fermiamoci nel centro Italia per un altro piatto della gastronomia italiana che non può non soddisfare ogni palato. Parliamo dei Cappelletti ripieni di cappone tipici dell’Umbria. Cappone che utilizzeremo anche per preparare il brodo dentro cui i cappelletti, si ricordi più grandi dei tortellini, cuoceranno. Mettete sulla vostra tavola uova, carote, cipolle, sedano, alloro, prezzemolo, aglio, timo, chiodi di garofano, noce moscata, cannella, parmigiano, olio d’oliva extravergine, vino bianco, sale, pepe, farina e semola rimacinata di grano duro e mettetevi all’opera per preparare questo piatto tipico. 

Con cosa accompagniamo? Ovviamente con un ottimo Rosso di Montefalco. Noi vi consigliamo lo Jérobam della cantina Antonelli. Un vino ricco austero che ben accompagna i sapori tipici del territorio. 

 

Cenone di Capodanno: i secondi li prendiamo al nord. E non sono solo i rossi ad accompagnare. 

Cenone di Capodanno - canederli

 

Valle d’Aosta

chambavePartiamo dall’estremo nord: la Valle d’Aosta. Prendetevi tempo perché se avete intenzione di preparare per il vostro cenone di capodanno la Carbonata Valdostana ve ne servirà. Non per la difficoltà, ma per la marinatura. Vi serviranno polpa di manzo, una bottiglia di vino rosso robusto, burro, lardo salato, una manciata di farina, cipolle, erbe aromatiche (salvia, rosmarino, timo, prezzemolo, sedano, dragoncello e alloro), aglio, un cucchiaino di bacche di ginepro, qualche chiodo di garofano e un pizzico di sale e pepe. 

Quale vino per accompagnare? noi vi consigliamo uno Chambave Valdostano de La Crotta di Vegneron. Un vino più da affettato che da carne, ma che con la sua secchezza e duttilità saprà darvi grandi soddisfazioni anche con questo secondo dal sapore deciso. 

 

Trentino Alto Adige

lagrein-kalternCanederli. Ci spostiamo all’estremo nord del Bel Paese e proseguiamo il nostro viaggio dei secondi piatti perfetti per Capodanno scegliendo la sicurezza. I Canederli sono uno dei piatti più famosi del territorio trentino. Ma sapete prepararli? Anche qui, il tempo, è tutto nell’attesa. Fornitevi di pane raffermo, uova, noce moscata, speck, farina, cipolle, prezzemolo, pepe nero, latte, burro, erba cipollina e brodo di carne. Ricordate di metterle a cuocere le vostre polpette giganti nel brodo tutte insieme e preparatevi poi a degustarle con un ottimo Lagrein.

Noi vi consigliamo il Doc Alto Adige Kellerei Kaltren Caldaro 2013 frutto, come il nome suggerisce, di uno dei tre vitigni autoctoni di questo territorio. Un vino dai forti sentori fruttati, corposo ed equilibrato.

Lombardia

lambrusco-raysProseguiamo il nostro viaggio culinario in Lombardia con un altro ottimo secondo. Il cappone ripieno con Mostarda di Cremona. Oltre al cappone vi servirà, ovviamente, la mostarda che se vi armate di pazienza potrete anche preparare a casa. Per il ripieno vi serviranno pancarrè (da ammorbidire nel latte), grana, uova, scalogno, timo, prezzemolo, sale e pepe. Una volta riempito e messo in cottura (in olio extravergine di oliva) lasciatelo cuocere con vino bianco aggiungendone fino a quando il vostro cappone non sarà pronto. Con cosa lo serviamo? Ovviamente con un Lambrusco Mantovano Doc.

Quale? Noi vi consigliamo di provare il Rays delle cantine Virgili. Un frizzante elegante e piacevole.  

 

Cenone di Capodanno: i dolci per chiudere in bellezza. Il gusto viaggia da Nord a Sud.

Cenone di Capodanno ricciarelli

Toscana

vin-santo-del-chianti-classico-di-badia-coltibuonoLa sua è una pasticceria unica. Per questo abbiamo deciso di inserire questa regione nota per i suoi ottimi rossi in quest’ultima sezione. A fine pasto un dolce toscano ci sta sempre bene. Soprattutto a Natale. D’altra parte anche il Vin Santo da queste parti è un mito mondiale. Portate in tavola, quando ormai sono tutti già pieni, degli ottimi ricciarelli è una di quelle soluzioni a cui è difficile che qualcuno direbbe di no. Munitevi di mandorle pelate, zucchero, zucchero a velo, farina, albumi, un poco d’acqua, ostie, estratto di mandorla amara e lievito per dolci.Ricordatevi della forma a losanga o “chicco di riso” prima di infornare. Ora potete servirli.

Noi vi consigliamo di farlo con una bottiglia di Vin Santo del Chianti Classico di Badia Coltibuono anno 2008. Un vino dolce passito invecchiato per 6 anni in caratelli di rovere morbido e pieno dai mille profumi fruttati.

 

Puglia

piani-di-tufara-riveraScendiamo a sud e fermiamoci a mangiare le Cartellate pugliesi. Dolci fritti con miele o mosto tipici di questa regione e del periodo delle festività. Una ricetta semplice che si perde nella notte dei tempi e che porterà sulla vostra tavola, oltre al gusto, la bellezza di queste aromatiche e deliziose rose di sottilissima pasta arabescata. 

Per la preparazione, più complessa di quanto sembri, vi serviranno solo olio extravergine d’oliva, farina 00, vino bianco secco e vincotto. Per accompagnare oseremmo un Moscato di Trani Piani di Tufara della cantina Rivera. Un elegante vino da dessert ottenuto da uve Moscato Reale allevate nei terreni tufacei della zona DOC Moscato di Trani. 
 
 


Piemonte


moscato-dasti-vajraChiudiamo il nostro cenone di capodanno brindando a nord. In un’altra terra dei grandi rossi. Più che sulle grandi carni, abbiamo deciso di puntare su un’altra eccellenza di questa regione. Le mele. Ecco perché, per chiudere, vi proponiamo una mousse di mele rosse. Buona cosa sarebbe avere mele autoctone del cuneese, ma ci accontenteremo. La preparazione è semplice. Oltre alle mele vi serviranno panna, albume d’uovo, zucchero a velo e zucchero semolato. 


Una ricetta semplice e gustosa. Decisamente fresca e invogliante che accompagneremo volentieri con un ottimo Moscato d’Asti. Noi vi consigliamo quello della cantina Vajra. La tradizione pura di questa eccellenza italiana che si ritrova in questo bianco dal grande finale aromatico.