Il Premio è giunto alla sua 23esima edizione. In occasione di Benvenuto Brunello è stato assegnato ai ristoranti e le enoteche italiane ed estere che si sono distinte nella qualità e nell'ampia gamma di scelta

Ci interessa sempre leggere dei riconoscimenti per quei locali che presentano una buona Carta dei Vini. Sarà perché è il primo dei servizi che la nostra Start Up ha messo a disposizione di produttori e rivenditori. Sarà perché questo strumento è più di ogni altro la carta d’identità di un buon locale, quel che è certo è che sapere che l’interesse nei suoi confronti è costante dimostra il valore intrinseco della Carta che evolve, si modifica e si migliora nell’ottica delle sempre maggiore flessibilità e soddisfazione del cliente.

A Montalcino hanno iniziato a riconoscerne il valore ben 23 anni fa. E’ dal 1994 infatti che viene consegnato il Leccio d’Oro protagonista di Benvenuto Brunello, la manifestazione per operatori, buyer, giornalisti di settore e winelover, che a questa eccellenza toscana dedica una due giorni davvero magnifica. Sei in tutto i riconoscimenti: miglior ristorante italiano, miglior ristorante straniero, migliore enoteca italiana, migliore enoteca straniera e quest’anno, in occasione dei 25 anni di Benvenuto Brunello e dei 50 del Consorzio, è stato assegnato anche il premio speciale a un’enoteca è un ristorante di Montalcino.

Ci è venuta così la curiosità di vederli i locali premiati ed ecco quello che abbiamo piacevolmente scoperto scoperto.


Carta dei Vini: il miglior ristorante italiano è a Torino

Carta dei Vini Leccio d'Oro

Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento è stato il ristorante Del Cambio di Torino che in cucina ha le sapienti mani dello chef stellato (1 stella Michelin) Matteo Baronetto. Spumanti italiani, Champagne, Vini Bianchi, Vini rosati, Vini rossi, Vini passiti e liquorosi: tutto nelle 98 pagine della Carta dei Vini del ristorante disponibile anche online. E’ interessante come questo ristorante al vino riservi davvero molta attenzione. Anche sulla sua pagina web enfatizzando quell’ “improvvisazione ragionata” dello chef che si accompagna ad una vera e propria degustazione proposta in testa alla Carta dei Vini: “Improvvisazione ragionata: possiamo abbinare ai vostri piatti una selezione di vini al calici”.

La filosofia di questo ristorante che ritroviamo anche nell’emotività del coinvolgimento del consumatore è nel suo claim: “qui tutto resta com’è e tutto si rinnova: il futuro ha un cuore antico. Non è un museo. Tutt’altro. E’ un luogo da vivere con i cinque sensi”. 

Un ristorante, e un sito web, a misura di utente dove, tra l’altro acquistare “il menù di quattro portate creato per Voi da Matteo Baronetto”, preparare “le schede che trovi all’interno di Voilà” che “ti guideranno passo passo nella creazione del tuo menù” e, ancora l’asporto: “ordina entro mezzanotte e il tuo box sarà pronto dal giorno successivo. Puoi passare a ritirarlo o farlo recapitare direttamente a casa tua”. Con la Carta dei Vini navigabile anche chiedere consiglio sul giusto vino è un gioco da ragazzi. E, senza avervi rivelato tutto, il riconoscimento appare già più che meritato. 

 

Carta dei Vini: il miglior ristorante straniero è italianissimo a Copenaghen

Carta dei Vini Leccio d'Oro cantina-era-ora

Era Ora! E’ il nome del ristorante che ha fatto innamorare i danesi della cucina italiana. A gennaio il Gambero Rosso gli ha assegnato le 3 forchette incoronandolo miglior ristorante italiani della Danimarca. Ora il Consorzio del Brunello gli riconosce il valore della Carta dei Vini e la capacità con cui riesce ad esaltare il Brunello portando oltre confine quest’eccellenza italiana amata in tutto il mondo.

Nel 1983, quando ha aperto, era l’unico vero ristorante italiano a Copenaghen. Nel 1997 si è cucito addosso la prima stella Michelin e da allora non l’ha più lasciata. Sebbene online non sia disponibile la Carta dei Vini capire quanto spazio al vino sia riservato in questo ristorante è semplice. Accendendo alla sezione riservata proprio al vino, infatti, si scoprono le formule per far sì che i consumatori ne gustino tutto il piacere.

“Under Your Skin” per scoprire la cantina con un Franciacorta ad aprire e una sequenza di piatti rustici accompagnati da 2 calici di bianco e 8 di rosso o “Deep Immersion Galore” per esplorarla attraverso 3 vini bianchi, un Franciacorta e 9 vini rossi accompagnati sempre dai piatti dello chef. Il resto lo fa la vista. L”edificio del 18esimo secolo affaccia infatti sui vecchi canali di Christianshavn. 

A proposito il catering qui arriva anche oltreoceano volendo. A casa sicuramente, ma la scelta di chiamarlo semplicemente “at your home” regala quella familiarità che un amante del buon cibo e del vino trova decisamente irrinunciabile. 

 

Carta dei Vini: la miglior enoteca italiana è a Milano. Quella straniera è un pezzo d’Italia nel cuore di Washington

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N’Ombra de Vin – Milano

Home page molto fumettistica e davvero accattivante quella dell’enoteca milanese N’Ombra de Vin. Un angolo storico di Milano “abbracciato dalle mura della Basilica di San Marco”. Un antico refettorio dei Frati Agostiniani citato da Manzoni ne I Promessi Sposi che vanta, tra gli illustri avventori, anche il genio di Wolfang Amadeus Mozart. Ad averla trasformata in un’enoteca d’eccellenza Giacomo Corà che negli anni ’60 ne affidò le cure al sommelier Arnaldo Marini. 

La tradizione continua con il figlio Cristiano che ha ristrutturato la cantina trasformandola in un bistrot con una selezione “Carta gourmante” fatta di degustazioni, eventi culturali ed artistici, serate musicali dal vivo e dj set. La selezione dei vini non ha lasciato indifferente la giuria del Leccio d’Oro che gli ha conferito il Premio per miglior Carta d’enoteca. E sebbene online non sia disponibile è sufficiente la vetrina della “Top 10” per annusarne l’eccellenza.

 

Enoteca Litteri – Washington

Nella sede attuale di trova dal 1932, ma l’enoteca Litteri, a Wasthington c’è dal 1926. Ad aprirla Antonio Litteri che ha fatto di questo posto un vero e proprio micromondo tutto italiano. A cominciare, ovviamente, dal vino. Ci piace immaginare questa storica enoteca ai tempi del proibizionismo. E’ in quel periodo che nasce e conquista i cuori degli italiani immigrati e degli americani. Oggi ha offre una Carta dei Vini che sa raccontare il nostro territorio. Chissà se all’epoca, nascosto tra gli scaffali, c’era anche un buon Brunello di Montalcino arrivato di contrabbando.

 

Carta dei Vini: il Premio Speciale a Il Giglio e l’enoteca Bruno Dalmazio

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Ristorante Il Giglio – Montalcino

In occasione dei suoi primi 50 anni il Consorzio ha voluto premiare anche le migliori Carte dei Vini della cittadina toscana. Per la categoria ristorante la giuria ha decretato miglior Carta quella dell’hotel ristorante Il Giglio. Nel cuore di Montalcino è un inno alla territorialità nel piatto e nel calice. Calice che troviamo proprio nella prima pagina della sua Wine List a testimonianza di come questa tendenza prenda sempre più piede e di quanto i ristoratori ne prendono sempre più consapevolezza. Con cosa accompagnare un paté di fegato di fagiano al Moscadello o gli involtini di lardo di Cinta Senese e farro con tartufo fresco? Lasciatevi consigliare dal sommelier siamo sicuri che tra le 38 pagine della Carta troverà la risposta giusta. Anche online.

Se poi avete voglia di sperimentare il menù degustazione, con degustazione di vini al seguito non manca.

 

Enoteca Dalmazio – Montalcino

Il Brunello nasce ufficialmente nel 1888. Questa enoteca nel 1988. Un secolo in oltre 300 calici possibili. Tante, quasi, le sole etichette di Brunello di Montalcino presenti in questa enoteca. Un luogo d’acquisto sì, ma anche di degustazione. Specializzata nella creazione di Carte dei Vini vista la vasta conoscenza che chi l’ha fondata e chi ci lavora ha di questo mondo, la sua selezione, quella che gli è valsa il Leccio d’Oro è davvero impressionante.

Una scelta vastissima tra Brunello, Rosso di Montalcino, Nobile-Rosso di Montalcino, Chianti, Altri Rossi Toscani, Bianchi e Rosati Toscani, Rossi d’Italia, Vini Bianchi e Rosati d’Italia, Vini francesi, Vini da desse,r Le bollicine Grappe Liquori e super alcolici, Grandi Formati e Piccoli formati. Per accompagnare? Ovviamente tutto il buono del territorio.

 

Carta dei Vini: la qualità ‘certificata’ da una giuria di spessore

Ad assegnare il Leccio d’Oro 2017 una giuria davvero eccellente. Con la new entry Ezio Vizzari, giornalista enogastronomico di grande fama, c’erano infatti Luca Martini e Charlie Arturaola. Il primo è stato miglior sommelier al mondo nel 2013 secondo la Wsa (Worldwide sommelier association) ed è il fondatore di Sommelier Consulting. Il secondo è un sommelier e critico enogastronomico di rilievo internazionale protagonista, tra l’altro, del film the Duel of Wine. Film che quest’anno ha aperto il Festival del Cinema di Venezia.

Con loro il presidente del Consorzio Patrizio Cenconi, i componenti del Comitato di presidenza Andrea Machetti, Tommaso Cortonesi e Riccardo Talenti e gli esperti Allan Bay, giornalista enogastronomico che collabora tra l’altro con il Corriere della Sera, l’enogastronoma e scrittrice di libri di settore per il mercato Usa Faith Willinger, il presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta e il presidente del Gruppo del Gusto della Stampa Estera in Italia Alfredo Tesio

 

Crediti fotografici. Le foto dei locali sono state prese dalle pagine Fb degli stessi. Si tratta, nell’ordine, di un dettaglio del ristorante Del Cambio, della cantina del ristorante Era Ora, di un ‘momento’ all’enoteca N’Ombra de Vin e di un particolare dell’hotel ristorante Il Giglio.