La VI edizione della kermesse romana di Cucina&Vini per esaltare l'eccellenza del vino rosato. Sempre più amato ed apprezzato merita di essere cittadino del Pianeta Vino. Oltre 200 le etichette da assaporare con uno street food d'eccezione

E’ decisamente l’anno del #rosè. Sarà pur vero che l’hashtag fa tendenza, ma l’altra verità è che il rosato, per anni ritenuto un vino di serie B, sta vivendo un momento di riscoperta decisamente importante. Tanti i festival che negli ultimi anni hanno contribuito ad aumentarne il consumo e l’apprezzamento. E sempre più i vignaioli che, a questa tipologia di vino, dedicano attenzione. Audaci coloro che ci hanno creduto, intelligenti quelli che continuano a seguire il trend. E così dopo le ultime novità del settore con tanto di primo festival al “vino rosato, ma non rosa” de Le Donne del Vino, le etichette del vino rosè si danno appuntamento nella Capitale.

E’ stata certamente una delle manifestazione pionieristiche nel tentativo (riuscito) di far uscire il vino rosè allo scoperto rivalutandone l’importanza, la qualità e le caratteristiche organolettiche. Una giornata intensa quella romana che il 6 luglio vedrà protagoniste oltre 200 etichette per la sesta edizione di Bererosa.

 

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Bererosa 2017: non solo degustare, ma anche imparare, potenziare e cogliere opportunità!

Noi winelovers siamo sempre pronti a mettere il nostro calice al collo e andare a scoprire i vini in degustazione. Qualcuno lo fa da vero conoscitore e appassionato, qualcuno perché vuole entrare in questa cerchia, altri per il semplice gusto di non mancare ad un appuntamento con la qualità. Ma Bererosa, com’è ormai consolidato per le manifestazioni d’eccellenza, non è solo un momento di condivisione e aggregazione per gli amanti del buon bere, è anche l’occasione per cogliere opportunità e guardare al futuro del mondo del vino. Del rosato in questo caso.

A Palazzo Brancaccio, il 6 luglio, i banchi di degustazione saranno anche l’occasione per sensibilizzare gli operatori sull’importanza di avere una strategia di marketing e di comunicazione condivisa così da valorizzarne le peculiarità. Creare il brand “vino rosato” e dargli la stessa forza evocativa che può avere l’espressione “grandi rossi italiani” è la mission. Ad organizzare l’evento, anche quest’anno Cucina&Vini.

 

Al rosato il diritto di cittadinanza nel Pianeta Vino

“A mio giudizio questa cateogira, rispetto a Rossi e Bianchi, offre ampi margini di crescita”. Ne è certo il direttore della rivista Francesco D’Agostino. “Stiamo parlando di un vino “immediato” capace di intrigare anche i palati meno esperti. Ancora oggi – sottolinea – alcuni faticano a riconoscere ai rosati un diritto di cittadinanza nel Pianeta Vino. Eppure, secondo un sentiment che abbiamo registrato tra gli addetti ai lavori a Roma, ci sono segnali positivi sia da parte dei gestori dei locali che da parte della clientela“.

I primi, agginge D’Agostino, sono sempre più propensi a proporli. I secondi sempre più curiosi nello scoprirlo. Un binomio che può davvero essere vincente, ecco perché, “occorre continuare a lavorare in primis sul fronte dell’informazione, avviando azioni di promozione mirate chje possano rimarcare alcni fattori decisivi per il definitivo salto di qualità, come la forte personalità, la destagionalizzazione, l’orientamento verso un orizzonte sempre più unisex, la sua capacità di adattarsi a tutto pasto. Senza dimenticare – concluse – il lavoro suqlla qualità. Rimane uno degli elementi fondamentali nella scelta del consumatore”.

 

Bererosa 2017: calici rosè e street food. La Puglia superpresente, la gastronomia anche!

Che la Puglia sia in qualche modo la patria del vino rosè lo si sa. Saranno infatti più di 94 le aziende pugliesi presenti a Roma sulle oltre 200 partecipanti. Sedici di queste, tra l’altro, fanno parte del Movimento Turismo del Vino Puglia. La testimonianza della voglia di fare del vino molto di più: un vero e proprio traino per il turismo. Tante, però, anche le aziende che arriveranno dalle altre regioni italiane. Un viaggio da Nord a Sud per una tipologia di vino, quello rosato, che in Italia copre il 9% della produzione modniale. Sono infatti 2,1 milioni gli ettolitri di rosè prodotti nel Bel Paese.

Non mancherà la gastronomia con 4 postazioni opena air curate da Meglio Fresco Pescheria, il Maritozzo Rosso, La Bottega dell’Oliva Ascolana e Le Strade della Qualità con una selezione di salumi e formaggi. Cosa potrete ad esempio accompagnare con il vostro rosè? Ostriche, o magari olive, cremini e ravioli di pasta croccante al formaggio di Ascoli o ancora il citato Maritozzo Rosso, una rivisitazione dolce e salata del classico dolce romano.

I battenti per i winelovers si aprono alle 17. Per assaggiare tutto basteranno 15 euro e tanta voglia di divertirsi scoprendo l’eccellenza italiana tutta tinta di rosa. L’anno scorso ci siamo andati in 3.500…quest’anno quanti saremo?