Tutto pronto per l'evento di Bolzano. Il 24 e il 25 ottobre sarà allestita la più grande vetrina italiana dei vitigni autoctoni tra assaggi, export e riconoscimenti

Autochtona 2016. Sapete quanti sono i vitigni autoctoni in Italia? Beh quelli riconosciuti dal Registro nazionale circa 500 sono le varietà coltivate. Più di mille se si contano anche i cloni diffusi per ciascuna. Ma secondo i produttori e gli appassionati potrebbero essere anche duemila se si tiene conto degli esemplari, ormai rarissimi, che in alcuni casi si sta tentando di riscoprire. Così come sta succedendo ad esempio alla Spergola.

Immaginate questo immenso patrimonio racchiuso in un unico spazio dove scoprire, degustare e conoscere. E dove, per la prima volta, rapportarsi direttamente con buyer internazionali per intraprendere la strada delle esportazioni. Autochtona 2016 è tutto questo e il 24 e il 25 trasformerà Bolzano, per il tredicesimo anno consecutivo, nella capitale del vitigno…nostrano!

 

Autochtona 2016: un successo garantito dal contesto.

Autochtona 2016 - vigne-alto-adige

Cosa c’è di meglio per un produttore di vino che ritrovarsi a promuoverlo e farlo assaporare nella fiera internazionale per hotellerie e ristorazione? Probabilmente nulla. Sarà infatti nell’ambito di “Hotel”, la manifestazione punto di riferimento per il settore giunta alla 40esima edizione, che si terrà la due giorni. Presenti, insieme alle 100 aziende provenienti da 15 regioni italiane, ben 20.700 ristoratori, albergatori e specialisti del turismo provenienti dal Trentino Alto Adige, dalle zone limitrofe dell’area tedesca e del Nord Italia.

Un connubio perfetto se si considera che ad esempio proprio in Alto Adige, produttori, ristoratori e albergatori si sono messi insieme per creare i Vinum Hotels che non a caso sono partner dell’evento.

Con loro anche 600 espositori del settore Ho.re.ca provenienti da Italia, Austria, Svizzera e Germania. Un evento dove, tra l’altro non mancherà l’aspetto legato al marketing. Insomma, uno scenario perfetto che ha fatto di questa manifestazione un vero e proprio successo. A dirlo i numeri. Basti pensare a quelli del 2015. Sono stati 1.200 i visitatori specializzati passati ad Autochtona; 46 i media del settore accreditati; 60 i banchetti di degustazione; 120 le cantine presenti e 480 le etichette presentate.

Non serve neanche dirlo. Il tour si inizia calice alla mano!

 

Autochtona 2016: un inno alla biodiversità.

autochtona 2016 - wine-tasting1

Si parla spesso, a volte anche a sproposito, dell’importanza di mantenere viva la biodiversità. Di valorizzare i territori. Di far sì che le eccellenze non spariscano e con loro i vitigni che abbiamo dimenticato. Ecco perché, alla manifestazione, saranno presenti chicche imperdibili per gli appassionati. Ci sarà ad esempio il Semidano, un vitigno proveniente dalla Sardegna e quasi completamente sterminato dal flagello della fillossera a inizio ‘900. 

Magari si preferirà assaporare un sorso di Invernenga, antica varietà bresciana a bacca bianca il cui nome deriverebbe dall’uso di conservare d’inverno gli acini d’uva. Altri rarissimi vini prodotto con vitigni ai più ignoti arriveranno dalle Alpi Orientali. Avrete più difficoltà a pronunciare i loro nomi dialettali piuttosto che a degustarli. Sarebbe interessante vedervi e vederci, a chiedere un sorso di Ucelùt, Cjanòrie o Forgiarin

Ospiti speciali due uve dell’Emilia-Romagna da poco riscoperte: il Centesimino e l’Uva del Tundé. Un uva a bacca rossa, quest’ultima, riscoperta grazie al progetto “Vitigni Minori” che ha permesso di identificare ben dieci biotipi andati persi. 

 

Autochtona 2016: spazio all’export con gli incontri B2B.

autochtona

E’ la novità dell’edizione 2016. Buyer internazionali saranno a Bolzano per incontrare “face to face” i produttori. L’evento, chiamato “Best Wine Buy”, sarà un’opportunità in più, e certamente più diretta, per promuovere, valorizzare, e affermare commercialmente le eccellenze del territorio. D’altra parte il vino d’eccellenza prodotto da vitigni autoctoni non è necessariamente un vino di nicchia. Uno di quei prodotti che solo pochi apprezzano, comprano e magari possono permettersi. Al contrario. Autoctonicità vuol dire territorialità e il territorio ha bisogno di promuoversi. 

Lo hanno dimostrato diversi Consorzi capaci sì di salvaguardare la produzione, ma anche di superare la targetizzazione classica cui questi vini sono dedicati. Un caso emblematico è quello del Timorasso, autoctono piemontese che di certo non mancherà. A consigliarlo è stata niente poco di me che Jancis Robinson, firma illustre di Wine Spectator che del Timorasso ha parlato dul Financial Times.

 

Autochtona 2016: passione autoctoni e Lagrein.

autochtona 2016 - lagrein

Immancabili anche in questa 13esima edizione gli Autochtona Award “Autoctoni che passione” e il Tasting Lagrein Award. Quest’ultimo è giunto alla sua settima edizione. Wine Jourinalist italiani e internazionali decreteranno mercoledì 26 ottobre il miglior Lagrein e il miglior Lagrein Riserva tra una selezione di oltre 60 etichette in degustazione. Non solo, ma vista la tendenza, ci sarà anche una nuova categoria: il miglior Lagrein Kretzer, cioè rosato.

Grande attesa anche per l’Autochtona Award che vedrà premiati il miglior bianco, il miglior rosso, le migliori bollicine, il miglior vino dolce e il miglior rosato con ad accompagnare il Premio Speciale Terroir. Un premio, questo, riservato solo a quei produttori che, ad Autochtona parteciperanno. 

 

Appassionati o operatori del settore che sia, non resta che prendere il proprio calice e addentrarsi nell’affascinante mondo dei vitigni autoctoni italiani. Le sorprese, ne siamo certi, non mancheranno. 

 

Crediti fotografici dall’alto verso il basso: Massimo Piazzi Flickr CC. Jeroen Diderik Flickr CC. Foto Profilo Fb Autochtona 2016. Nathan Flickr CC.

Copertina Alejandro Espinosa Flickr CC.