L'oscar del vino di Wine Enthusiast va all'azienda piemontese. Dalla qualità dei vini, all'incredibile offerta enoturistica di una realtà che sa raccontare le Langhe con un'enoturismo in continua crescita e la scelta della sostenibilità

re i finalisti italiani al Wine Star Awards di Wine Enthusiast. Tre categorie diverse e due realtà, e un personaggio, espressione della nostra grande enologia. Uno di loro ce l’ha fatta e ha conquistato il titlo di  “Cantina europea dell’anno”. Chi, almeno una volta nella vita, non ha stappato una sua bottiglia? Oggi, a Serralunga d’Alba, siamo certo se ne apriranno molte e tutte con l’etichetta Fontanafredda.

Una cantina da Oscar, potremmo dire, visto che gli Star Awards corrispondono proprio agli Oscar mondiali del vinio. L’Umbria non ce l’ha fatta col Sud della Francia cui è andato il premio di Regione del Vino dell’anno. Stessa sorte quella di Hans Terzer, “uno dei grandi winemaker del Paese”, come aveva già detto la voce per l’Italia di Wine Enthusiast  Keri O’Keefe, “uno dei grandi winemaker del Paese”.Miglior enologo, infatti, è stato eletto Christophe Baron, della Walla Walla Valley’s Cayse Vineyards. Dispiace un po’, ma in realtà già solo essere stati tra i finalisti dimostra il grande livello raggiunto dal vino italiano. Sotto ogni aspetto.

Ecco perché riempie ancor più d’orgoglio sapere che, in Piemonte, c’è un’azienda che fa invidia al mondo. Fontanafredda questo riconoscimento conferma il valore delle scelte fatte negli ultimi anni, anche grazie all’arrivo di Oscar Farinetti, oggi presidente di Fontanafredda.

 

Wine Star Awards – Fontanafredda : aver saputo investire nei valori etici. E’ questo quello che ha fatto la differenza

 

Wine Star Award tenuta fontanafredda

Ph: panoramica sui vigneti e la tenuta Fontanafredda

 

L’evoluzione di Fontanafredda, ricorda l’azienda stessa in una lunga nota di ringraziamento per il Wine Star Awards ottenuto, è cominciata con il cambiamento nell’approccio ai temi della sosteinibilità ambientale, del benessere del consumatore e della comunità. Elementi divenuto il riferimento per tutti i progetti di ricerca e sperimentazione che l’azienda ha portato in vigna e in cantina. La sua storia è così diventata una storia d’innovazione. La volontà di esaltare i valori etici si era già vista quando Fontanafredda ha deciso l’implementazione della certificazione Vino Libero, ovvero ha adottato la scelta di ridurre l’utilizzo di concimi chimici, erbicidi e solfiti.

La svolta è arrivata nel 2016 con un investimento di 2 milioni di euro il cui obiettivo è quello di convertire tutti i 120 ettari di proprietà al bio. Quella di Fontanafredda sarà la più grande azienda biologica del Piemonte a cominciare dalla vendemmia 2019. E fa bene l’azienda ad essere orgogliosa di una scelta non semplice, ma necessaria e coraggiosa. Sono infatti 450 le famiglie che fanno parte di questa realtà e l’essere riusciti a convincere tutti dimostra che, un altro pensiero, è possibile. “Questo atteggiamento avanguardistico – ha infatti sottolineato nella sua nota la cantina – è ancora una volta testimonianza concreta del ruolo sociale ed educativo che Fontanafredda da sempre ha per il territorio le Langhe. Un territorio la cui unicità dei suoli e dei paesaggi va attentamente preservata, nell’interesse soprattutto delle generazioni future”.

Una scelta di cui Farinetti rivendica, in qualche modo, la paternità insieme all’Amministratore delegato dell’azienda Piero Bagnasco. “Per noi – ha infatti sottolineato – è il coronamento di 10 anni di lavoro. Anni in cui siamo passati all’agricoltura biologica e abbiamo profuso tutti i nostri sforzi a cercare di interpretare con rispetto, leggerezza e profondità i frutti meravigliosi che le colline di Fontanafredda ci regalano”.

 

Wine Star Awards – Fontanafredda: un progetto di qualità che pensa alle persone e al loro benessere. L’avventura non è ancora finita

 

Wine Star Awards fontanafredda Villaggio Narrante

Ph: uno scorcio del Villaggio Narrante della tenuta Fontanafredda

 

Dieci anni di grandi cambiamenti, di innovazione e valorizzazione che non hanno intaccato i valori aziendali, ma li hanno rinnovati. Un ritorno alla terra fatto di imprenditoralità, sostenibilità e lungimiranza quello di Fontanafredda che con questo riconoscimento vede premiati gli sforzi fin qui fatti e di certo non ancora esauriti.

Già la O’Keefe, rese note le candidature, aveva parlato dell’ottima qualità raggiunta, “oggi più che mai”, dai vini Fontanafredda e ella “bellezza straordinaria” della tenuta che ha puntato moltissimo sull’enoturismo aprendo “un parco meraviglioso per i visitatori” (il Villaggio Narrante) e “quattro ristoranti favolosi”, ovvero il Ristorante Guido nella Villa Reale con lo chef stellato Ugo Alciati, la nuovissima Taverna del Re, la Disguido Osteria del Vino LIbero e il Garden del Lago. A questi si aggiungono due hotel (la Foresteria nelle Vigne e l’Hotel Vigna Magica, strutture entrambe a 4 stelle) e una Fondazione Culturale.

Se leggendo vi è venuta voglia di fare una vacanza nella tenuta sappiate che non è finita qui, perché presto ci saranno altre novità. Con un investimento di 10 milioni di euro, infatti, entro il 2019 sarà portato a termine il primo Hotel Disffuso d’Italia. Parliamo de Le case dei Conti Mirafiore. Nascerà tra le vigne. Quattro lussuone strutture, tra cui una Spa, distribuite sui terreni di proprietà della cantina. 

L’obiettivo è raggiungere i 100 mila visitatori l’anno. Le premesse, non c’è che dire, ci sono tutte.