Back to the Wine: il 13 e il 14 novembre 140 piccoli produttori ecosostenibili d'Italia e non solo si incontrano e si confrontano sulla necessità di non essere standardizzati

Vino agricolo. Premi, concorsi e punteggi. Sono molti, anche tra gli addetti ai lavori, a sostenere che l’eccesso ha fatto perdere di vista l’essenza di ciò che il vino è. I riconoscimenti sono una parte importante del lavoro di un vignaiolo, questo è certo. Ottenerlo, per chi lavora con passione, è certamente un momento importante e uno stimolo a continuare il proprio lavoro. Ancor più quando parliamo di piccoli produttori. Ancor più se si considera che, tra questi, sono molti quelli che si lavorano le loro vigne avendo come baluardo quello dell’ecosostenibilità.

Ma il troppo, lo dice il detto popolare, stroppia. E forse a furia di inventare premi, concorsi e attribuire punteggi si è finito troppo spesso per standardizzare un prodotto che standard non può essere. Il vino è un’evoluzione continua. Lo è dal momento in cui si pianta il seme a quando si apre una bottiglia. D’altra parte è proprio perché non esiste un’annata uguale ad un’altra che i vignaioli italiani e le associazioni di categoria si oppongono alle richieste dell’Europa sulle nuove etichette

Tornare alla terra, al vino nel senso più puro del termine, o meglio agricolo, è forse un passo necessario. Ne sono convinti gli organizzatori del Back to the Wine. L’evento che fa il suo esordio nel polo fieristico di Faenza il 13 e il 14 novembre.

 

Vino agricolo: a Faenza c’è quello ‘agricolo’ di 140 piccoli e medi produttori.

Vino agricolo - faenza

Arriveranno da 16 regioni italiane 130 dei 140 produttori presenti alla prima edizione del festival del vino “agricolo” organizzato a Faenza. Gli altri dieci in Emilia ci arriveranno da Francia, Spagna, Slovenia, Germania e Croazia. E’ un programma bello, anche divertente, ma soprattutto pieno di idee, proposte e voglia di conoscere, riconoscere e riscoprire l’attore principale di ogni atto legato al vino: l’uomo.

Si tratta di produttori di medie dimensioni che, ogni giorni, lavorano la terra e producono le loro eccellenze all’insegna dell’ecosostenibilità. Perché è proprio questo il primo tassello che l’uomo deve rimettere a posto. Ricordarsi che il danno più grande che fa, violentando la terra, è proprio a se stesso.

Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Toscana, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Puglia e Sicilia i produttori italiani che parteciperanno all’evento: queste le regioni coinvolte.

 

Vino agricolo: da Mesola a Faenza all’insegna del Vinessum.

Vino agricolo - uva generica

Dietro l’evento organizzato in collaborazione con il Blu Nautilus di Rimini c’è Andrea Marchetti ideatore di Vinessum, la comunità del vino nata proprio con l’intenzione di promuoverne l’essenza fatta di lavoro artigiano. Vino inteso quindi anche come valore tradizionale e culturale, umano ed umanistico: non solo degustativo. Comunità divenuta essa stessa un evento grazie alla collaborazione di uno dei pionieri del biologico nel bolognese: Tiziano Ferriani.

Quello di Faenza è dunque il quinto evento curato da Vinessum. Un evento che, ha spiegato Marchetti, intende far “capire che un approccio competitivo e schemi prefabbricati sono un sistema limitato, pieno di falle, spesso incompatibile con la vera natura del vino. Una natura che ha invece una matrice tradizionale, culturale, territoriale, emozionale artigianale, ma soprattutto umana. Back to the Wine – ha sottolineato – è un omaggio ai vignaioli artigiani, a chi quotidianamente vive la terra lontano dai riflettori della popolarità per rivendicare un linguaggio popolare, come è sempre stato il vino sulle nostre tavole”.

 

Vino agricolo: per i vignaioli “agricoli” ci sono anche Paolo Marchi e Maurizio Pratelli.

vino agricolo vinievinili

Saranno un po’ le star della due giorni. Sebbene, in qualche modo, comprimari del vino assoluto protagonista dell’evento. Ma il fatto che due nomi così importanti abbiamo deciso di essere qui per presentare le loro ultime fatiche editoriali la dice lunga su quanto sia importante e sempre più necessario tutelare le eccellenze di chi, nel silenzio, lavora in vigna in nome della territorialità e la qualità.

Se la cucina sarà protagonista con alcuni degli chef top della regione (Max Mascia, Athos Migliari, Cristian Mometti  e Fabrizio Mantovani), saranno il fondatore di Identità Golose e l’ideatore di Vini e Vinili due dei grandi protagonisti dell’evento. Il primo sarà impegnato domenica alle 16 con la presentazione del suo libro “100 chef per 10 anni”. Il secondo ha, nello stesso giorno, un doppio appuntamento con gli appassionati. Alle 11 e con “Vini e Vinili 33 giri di rosso” e alle 14 con “Vini e Vinili 45 giri di bianco.

 

Vino agricolo: approfondimenti, cibo, letture e degustazioni di vino da non perdere.

vino agricolo red-wine

L’area ristorazione è di quelle da far leccare i baffi. Ma cibo e vino ci delizieranno per tutti e i due giorni. Imperdibile, per i veri enoappassionati, l’appuntamento di domenica 13 novembre. Inizia alle 14 la degustazione guidata “La Ri-Evoluzione del metodo tradizionale dei vini frizzanti emiliani” insieme a Francesco Falcone. Una degustazione che passerà per bottiglie anche di vecchie annate messe a disposizione dai produttori presenti. 

Domenica ci si vede dalle 10 alle 12. Lunedì dalle 11 alle 18. Il biglietto d’ingresso comprende calice, tracolla porta calice e…tutte le degustazioni che si ha voglia di fare!

Per due giorni a Faenza, col vino, si fa un salto nel passato…o forse…nel futuro!

 

Crediti fotografici seconda e terza foto: Flickr CC Marco Stregatto e Krheesy. Copertina Flickr CC Marina Castillo