Non solo i nonni, finalmente gli italiani iniziano ad avere fiducia nell‘e-commerce del vino e del settore enogastronomico in generale. Le nuove modalità di acquisto fanno proseliti. Nonostante l’ampio distacco che il Bel Paese mantiene nell’uso di queste piattaforme rispetto a gran parte dei Paesi europei e di tutto il mondo, la diffidenza tutta italiana del “dove sta la fregatura” inizia a lasciar spazio all’affidabilità. E il vino si guadagna la sua fetta di mercato. Due ricerche, quella dell’Osservatorio Food & Grocery Online del Politecnico di Milano e quello di Vente-Privee.com scattano una fotografia che fa ben sperare per il futuro dell’e-commerce anche in Italia delineando i tratti del consumatore tipo. In generale si può dire che il settore Food & Grocery ha visto cresceredel 30% gli acquisti online. Il settore enogastronomico in particolare è salito del 17%.

 

e-commerce del vino: parola d’ordine…osare!

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Etichetta e cantina fanno la differenza. Su quelle si focalizzano il 74% degli acquisti. Ma non fatevi ingannare. Lasciare il certo per l’incerto parafrasando un famoso detto, o meglio sarebbe dire tenersi il certo e scoprire l’incerto, non spaventa nessuno. Quando si scorrono i cataloghi online dei canali di e-commerce la gran parte delle persone non disdegna osare per scoprire sempre qualcosa di nuovo.

Canale freddo? Tutt’altro: a quanto pare navigando e scegliendo la bottiglia che ci si farà arrivare a casa il 98% delle persone, al momento del click, immagina o meglio pregusta il momento il momento in cui avrà il calice davanti a sé. Nella scelta “casuale” è questione di “impulse buy“. Insomma, si deve colpire. Che sia per il packaging o per la descrizione un vino sconosciuto deve stimolare l’acquisto immediato più facile se davanti al pc, il tablet o lo smartphone ci sia una donna. Sono loro nel 39% dei casi ad osare di più. 

Sì, quando si compra, anche online, si sa già o almeno si immagina il destino della bottiglia acquistata. 

 

e-commerce del vino: comprare un vino per berlo con gli amici e degustarlo col piatto giusto!

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Lo pensa il 46% del campione analizzato. Le nuove tecnologie non hanno intaccato in alcun modo il modo di vivere il vino. Il suo consumo si lega indissolubilmente alla convivialità e la socialità. Ecco perché è buona cosa berlo in compagnia degli amici per il 47% di coloro che comprano online, in famiglia (33%) o con il partner (20%). Il 39% lo sceglie comunque per la cena a casa o al ristorante (45%). 

Non solo. La sempre maggiore attenzione dei consumatori verso ciò che acquistano muove anche il pensiero laterale. Il 60% pensa infatti che la scelta di una bottiglia debba essere strettamente legata al piatto cui si vuole abbinare ecco perché più informazioni sono in grado di reperire più indirizzata sarà la loro scelta. L’82% delle persone cerca notizie al riguardo. C’è poi un tocco di emozionalità: il 27% degli acquirenti è a cacca di vini da abbinare al cioccolato

 

e-commerce del vino: acquistare, degustare e…postare!

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Con le nuove tecnologie la filiera del vino, e degli acquisti in genere, ha dato vita ad una serie di interconnessioni fino a qualche anno fa del tutto inimmaginabili. Avere una vetrina virtuale può davvero fare la differenza. In Italia lo si inizia a capire solo ora, ma basterebbe provare e pensare a quale meccanismo l’acquisto di un etichetta potrebbe dar vita. Se il consumo è “sociale”, la condivisione è socialmente mediatica. La bottiglia la si beve in real time a tavola con amici e parenti, ma poi la si vuole raccontare anche a chi è ben lontano dalle mura di casa nostra. 

Gli e-shopper amano raccontare i loro acquisti enogastronomici. Questi, nei social media, rappresentano il 70% del traffico totale. Il “social eating” coinvolge quasi un consumatore su due. Il 49% del campione ama condividere le esperienze fatte sui proprio canali social. Al primo posto? Resta saldamente Facebook utilizzato dal 48,5% delle persone. Segue Instagram con il 24,20% dei post. 

Un’etichetta immortalata da un consumatore qualunque ha già una grande risonanza. Pensate quella che può avere se a farlo è un top influencer.