Un capitolo nel "2017 Best Wine Tourism Book in the Usa". I 30 anni dell'associazione iniziano con un importante traguardo: la promozione del turismo, a livello pubblico, la fa meglio di chiunque al mondo

Un trentennale che inizia con i migliori auspici per Città del Vino. L’associazione, con cui abbiamo l’onore di collaborare, si è aggiudicata un posto nel “2017 Best Wine Tourism Book in the Usa” finendo nel  capitolo “Italy – Città del Vino: a National Effort to Promote Wine Tourism in Italy” del libro “Best Practices in Global Wine Tourism: 15 case studies from around the world”. Testo curato da Liz Thach e Steve Charters. Città del Vino è insomma stata “scelta” negli Stati Uniti come caso di studio, a livello mondiale, per rappresentare l’esperienza italiana nell’ambito delle “buone pratiche” nella promozione del turismo del vino, dal punto di vista degli enti locali e della gestione del territorio.

Un successo che l’associazione condivide con chi, alla stesura, ha collaborato. Parliamo dell’Università degli Studi di Verona, nello specifico del Dipartimento di Economia Aziendale. Roberta Capitello, Lara Agnoli, Ilenia Confente, Paolo Benvenuti e Iole Piscolla.

 Città del Vino Yentai

Città del Vino: nella motivazione tutto il suo impegno

Nella motivazione tutta la soddisfazione. A scriverla è stato Edouard Conitreau, Presidente del Jury – Gourmand World Cookbook Awards. “Per il valore che questo libro ha nel fornire informazioni pratiche, focalizzandosi su ciò che è stato fatto, che è ciò di cui le cantine hanno bisono e desiderano. Piacevole da leggere. Il libro ha una portata mondiale”.

Soddisfazione condivisibile visti gli intenti con cui Città del Vino è nata. L’associazione, fondata il 21 marzo 1987 infatti, è nata come risposta delle pubbliche amministrazioni e delle filiere del territorio, alla crisi che aveva colpito il settore all’indomani dello scandalo del metanolo. Un momento difficile e dai colori a dir poco cupi. Ma quelli del mondo del vino, quello autentico, sono colori ricchi e vivi. Di qui la scelta di puntare sulla qualità e sulla sua promozione. Il turismo enogastronomico e il sostegno alle piccole e medie aziende vitivinicole è divenuto il cuore pulsante dell’attività di Città del Vino.

La riscoperta delle tradizioni e dei territori. Delle culture, dei cibi e dei vini. Una vera e propria scommessa trent’anni fa. Oggi una realtà, quella dell’enoturismo e dell’eccellenza delle piccole realtà aziendali, che conquista sempre più cuori: di produttori e consumatori.

 

Città del vino: 30 anni di lavoro e soddisfazioni

Dai 39 soci dell’epoca, oggi se ne contano circa 450. Un quarto di secolo passato tra i piccoli Comuni per sostenere il “buon governo dei territori”. Etica e alta professionalità anche grazie al supporto dell’associazione hanno riconquistato lo spazio dovuto. Le buone pratiche sono scese nelle vigne ed entrate nelle cantine. La promozione, attraverso premi e iniziative, ha portato alla luce un mondo fatto di tradizione, innovazione e indiscutibile qualità.

Città del Vino si appresta ad un anno di festeggiamenti. Informazione, formazione, sviluppo del settore agroalimentare, cultura del paesaggio, sostenibilità ambientale ed enoturismo saranno al centro delle attività. Ma prima di iniziare la presentazione. Un curriculum vitae lungo “i primi 25 anni” dell’associazone raccontati del libro “Il Buonpaese. Territorio e gusto nell’Italia in declino” a firma del professor Rossano Pazzagli,docente di Storia del Turismo e di Storia moderna e Contemporanea dell’Università di Campobasso.

Una lettura piacevole per capire quanto, lì dove il buon funzionamento del pubblico c’è, si possa fare per portare il nostro Paese a livelli di eccellenza nel mondo. Una lettura per scoprire un’associazione che ha fatto, fa e farà ancora molto per il mondo enologico italiano.

La premiazione si svolgerà in Cina, a Yentai (nella foto), il 27 e il 28 maggio in occasione dell’annuale Gourmand Awards Ceremony

Congratulazioni!