Un outlet del vino nella città emiliana e un club di alto livello in Gran Bretagna: quando bere bene fa bene anche al portafogli

Vino troppo caro. Dal produttore al consumatore e il vino…vola! Almeno nel prezzo. Capita spesso. Anche troppo spesso. Ci sono rincari e rincari. Quelli dove al prezzo della bottiglia si accompagna il giusto prezzo della professionalità con cui è conservata, stappata, spiegata e versata e quelli dove si approfitta della scarsa conoscenza degli avventori per far pagare troppo la singola bottiglia.

E se ci fosse un posto dove anche il vino di qualità si potrebbe comprare al prezzo all’ingrosso? Ora esiste. Non è il primo in realtà, a differenza di quanto affermato sui quotidiani, ma di certo il primo che nasce a Ferrara e uno dei pochi (forse il secondo) esperimento del genere in Italia. Mentre in Inghilterra, in perfetto stile British, il prezzo giusto è questione di club!

 

Vino troppo caro: a Ferrara il secondo (o quasi) Vinoutlet d’Italia.

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Ha appena inaugurato in via Bologna 500. E’ qui, a Ferrara, che dovreste andare se avete voglia di compare vini di qualità al prezzo all’ingrosso. Si chiamo “Vinoutlet” il negozio messo in piedi da due amici accomunati da una passione…quale? Bere vino ovviamente. Troviamo la notizia sul sito estense.com. L’idea da cui si è partiti è proprio quella: se si possono comprare i migliori vestiti a prezzi da Outlet, perché la stessa cosa non si può fare con il vino? Sguinzagliato il team in giro per l’Italia Vinoutlet, a quanto pare, sarà un continuo via vai di bottiglie di vino. Le migliori si promette.

Al momento sono circa 400 le etichette presenti. la gran parte italiane. Il maggior numero di cantine del territorio. Non mancano birre artigianali, distillati, aceto balsamico, composte, marmellate, olio, cioccolato artigianale e pasta di Gragnano.

Ma il vero protagonista è il vino. Quello che non finisce nei canali della grande distribuzione. Quello dove si nascondono le eccellenze. Ecco perché saranno offerti assortimenti regionali a rotazione seguendo anche il ciclo della stagionalità. Il tutto a prezzi accessibili. Più che un Outlet un luogo dove, con il giusto prezzo, si cerca di promuovere la cultura del vino. Ma la sua non è un’eccezione. 

 

Vino troppo caro: l’Outlet del vino non è una novità. I precedenti non mancano.

Quello nato a Ferrara, in realtà, non è il primo Outlet del vino. Ha lo stesso nome, sebbene con logo diverso, quello che si trova a Firenze e che ha inaugurato tre anni fa. La formula è più o meno la stessa. La buona notizia è che il locale esiste ancora. Ciò significa che l’idea piace e può funzionare. E ai ragazzi fiorentini va anche un plauso: l’1% delle vendite finisce in cultura, educazione, religione e terapia ricreativa per bambini.

Ma il salto lo dobbiamo fare ancora più indietro. Precisamente nel 2005. E’ a Trento che aprì il primo Outlet del vino. Il nome era: Settedecimi! L’avventura è durata sei anni. Ma la chiusura non fu dovuta al fatto che la gente non acquistasse, sebbene non lo facesse secondo quel concetto di outlet che applichiamo alla moda. L’Outlet del vino di Villa Lagarina chiuse perché 42 delle 73 cantine che avevano aderito al progetto non rinnovarono l’affitto dei loro spazi. Le provvigioni, per tenere in piedi il negozio, non erano sufficienti. Una formula diversa che si è rivelata, purtroppo fallimentare.

Visto però che a Ferrara sono i ragazzi del team di Vinoutlet a girare il Paese in cerca di eccellenze, il discorso potrà certamente essere diverso. Quel che è certo, ad oggi, è qui si è sicuri di bere bene e spendere…il giusto!

 

Vino troppo caro: qualità e prezzo a Londra vanno in bottiglia e al calice…in un club esclusivo.

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Eh sì. Questi inglesi. Come sono…british! Loro non aprono l’outlet del vino. Troppo proletario verrebbe da pensare. Qui se ne inventano sempre una nuova. E se è vero che nel produrlo siamo decisamente più bravi noi, dobbiamo arrenderci al fatto che nel promuoverlo…qualche marcia in più ce l’hanno! La notizia è approdata addirittura su Forbes. Per i veri cultori del vino c’è un luogo, a dir poco suggestivo, in cui andare a degustare etichette di grande valore al prezzo d’ingrosso

Eh sì perché comunque si parla di vino e, di conseguenza, un tono bisogna pur saperselo dare. L’idea è venuta all’ex manager di Grant Ashton. In 67 Pall Mall ha aperto il club per gli amanti del vino dentro una banca…convertita! Sono già mille gli enoappassionati che fanno parte (o vogliono entrare a far parte dell’esclusivo club). Qui, di vini, se ne possono trovare al bicchiere 500! Si compra, si partecipa ad eventi e si mangia…tutto al motto di “eccellenza”.

Non solo per uomini ma…

Se ve lo siete chiesti sì…anche le donne possono entrare, ma avranno più difficoltà di un uomo sebbene, il fondatore, assicuri di voler quanto prima portare le quote in parità. Suggestiva la location in effetti. Siamo in un vecchio ramo dell’Hambros Bank. Gli spazi sono rimasti così com’erano e neanche fossimo in un film è nei caveau che il vino si conserva: 24mila, ad oggi, le bottiglie presenti. 

Il club è nato proprio per venire incontro alle esigenze dei veri amanti del vino stanchi di spendere troppo. “Una bottiglia da 100 sterline – ha spiegato Ashton – magari in un ristorante la trovi a 300. Noi  la vendiamo a 120-150 sterline”. E prendendo un vino di gran lusso tira fuori anche un esempio nell’intervista su Forbes. “Una bottiglia del 1989 di Chateau Haut Brion – spiega – costa circa 1000 sterline. Noi la vendiamo a 1.200. Ho visto posti dove il prezzo era di 4.500 sterline!”

Insomma…l’idea è chiara. Vino troppo caro? No grazie. Meglio bere un vino di gran lusso ad un prezzo accessibile sentendosi comunque un po’ lord! La domanda che resta è: ma quali sono i criteri per accedere a questo paradiso dei winelovers? Soprattutto…quali quelli richiesti al gentil sesso? 

 

Crediti fotografici: foto in alto pagina Fb del Vinoutlet di Ferrara. Foto in basso Pinterest del locale londinese