Aumentano i Follower sui social, gli enoturisti sul posto e il numero degli associati. La Strada del Vino Trentino fa i numeri così come le sue eccellenze enologiche a cominciare dalle mitiche bollicine del TrentoDoc

Anno 1902. Giulio Ferrari, dopo la laurea e un periodo nella regione di Champagne, torna in Italia con un obiettivo: trapiantare in patria il metodo francese e creare le bollicine trentine. Inizia così la storia di quello che oggi conosciamo come TrentoDoc, ma questa terra di cui il fondatore dell’omonima azienda aveva colto le somiglianze con quella delle già note bollicine d’Oltremanica, è una terra dove i vitigni parlano una terra antica che oggi, nonostante alcune problematiche che restano, è una “Strada” capace di fare grandi numeri e generare un’ottima “socialità”.

Lo dicono i numeri della produzione e dell’export, ma anche quelli dell’enoturismo come testimoniano i dati appena resi noti dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Se la Toscana ha già creato il suo brand, il Trentino è sempre più un unicum enologico.

 

Vino Trentino: una “Strada” solida che amplia gli orizzonti e cresce in associati e presenze di winelovers online e offline

 

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Il bilancio della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino chiude il 2016 in pareggio. Sono stati 355 mila gli euro incassati quest’anno con 286 giornate evento un migliaio di articoli pubblicati sulla stampa nazionale e locale e 373 mila visualizzazioni sulle pagine del sito web istituzionale tastetrentino.it.

Non solo. Anche la socialità è aumentata grazie al blog ufficiale blog.stradevinotrentino.com che ha migliorato l’integrazione con i principali social network portando così ad un costante aumento dei Follower Facebook, Instagram e Twitter. Un meccanismo che funziona tanto da aver aumentato anche i numeri dei soci che oggi sono 370.

I numeri sono stati resi noti nel corso dell’annuale Assemblea dell’associazione tenutasi nella Cantina Sociale Mori di Zunga alla presenza del consigliere provinciale e presidente della Commissione permanente sull’Agricoltura Luca Giuliani, del presidente della Pro Loco Enrico Faes e della presidente dell’associazione Bed&Breakfast di Qualità Trentino Stefania Angeli. Presenti anche il presidente e il direttore del Consorzio Vini del Trentino Bruno Luterotti e Graziano Molon oltre a molti sindaci dei Comuni associati.

Se il bilancio si è chiuso in pareggio con una sostanziale invariabilità rispetto al 2015, può davvero parlare di dato positivo? Sì se si considera che i contributi pubblici sono diminuiti del 7%. La gestione ha saputo sostituirli con altri proventi derivati dalle aziende associate e da attività di servizio a favore delle aziende stesse e delle realtà pubbliche. Insomma, la “Strada” imboccata è quella giusta. Quella che sta contribuendo alla definitiva affermazione di un unico brand: il vino trentino.

 

Vino Trentino: un 2016 produttivo e lungimirante in vista degli eventi futuri e dell’anno che verrà

 

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I proventi del 2016, come detto, sono stati di 355 mila euro. Soltanto 64mila i contributi pubblici ottenuti con costi pari a 354 mila euro così distribuiti: il 25% è andato all’organizzazione e compartecipazione ad eventi e iniziative; il 29% al coordinamento delle manifestazioni enologiche territoriali; il 25% all’attività istituzionale e l’11% alla creazione e allo sviluppo dell’offerta turistica a tema enogastronomico.

Sono stati 286 gli eventi realizzati o cui la Strada ha partecipato. 46 le manifestazioni puramente enologiche. Tra queste vanno certamente menzionate DiViNosiola, Muller Thurgau: vino di montagna, Settembre Rotaliano e La notte degli alambicchi accesi. Sono stati invece 40 gli eventi direttamente organizzati come Castelli divini e Doc-Denominazione di Origine Cinematografica. 200 quelli compartecipati. E già nel 2017 ci sono state delle novità con il Nosiola & Bike tour già passato e l’atteso A tutto Marzemino che si svolgerà invece a luglio.

 

Giornalisti e winelovers. Ecco come li si sta conquistando

Un ottimo riscontro è arrivato anche dall’attività di promozione fatta per portare i giornalisti sul territorio. “Un sorso di Trentino: 5 giorni dedicati ai 5 vini testimonial del territorio”. Così sono stati focalizzati gli incontri con la stampa italiana ed estera.  Vallagrina e Marzemino; collina di Trento e TrentoDoc; Piana Rotaliana e Teroldego Rotaliano; Val di Cembra e Muller Thurgau e, infine, Valle dei Laghi e Nosiola e Vin Santo. Questi gli itinerari su cui si è puntato per creare visibilità e promuovere un territorio inteso come unicità.

I tour territoriali hanno in realtà conquistato anche molti winelovers grazie soprattutto alla crescente visibilità sui social. Tanti gli enoturisti che hanno percorso la Strada. Una presenza che ha permesso di capire da dove arrivano e con quali modalità. Mini vacanze di tre giorni soprattutto per gli appassionati del nord e di Roma. Un format su cui ora si cercherà di puntare per ampliare il raggio d’azione. 

Anche i pacchetti offerti sono stati apprezzati perché in grado di bilanciare innovazione e tradizione. Ai “Viaggi di Gusto” i sono infatti affiancate le “Esperienze di Gusto”, cioè delle escursioni tematiche giornaliere, e le “Eco-vacanze sostenibili” in perfetta linea con le tendenze attuali. Resta salda la tradizione con i tour di “Saperi e sapori resistenti”, alla scoperta dei vitigni e delle produzioni sopravvissute al tempo.

 

Vino Trentino: sono le mille voci del territorio che parlano. E’ così che si costruisce una melodia

 

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Partiamo dal numero degli associati. La dimostrazione che la Strada si muove bene da sola è evidente dal riscontro che si ha con le aziende e le attività del territorio. Sono sempre di più. Attualmente i soci sono 370. Il 25% è rappresentato da cantine, distillerie e birrifici. Nel 22% dei casi sono i produttori enogastronomici. Il 16% degli associati è titolare di un ristorante. L’11% sono enti, musei e istituzioni. Un altro 9,5% è rappresentato da enoteche e botteghe. I Comuni sono l’8,3%, mentre le strutture ricettive rappresentano il 7,7% dei soci. 

Tutti attori protagonisti che riescono a contribuire ognuno con la propria identità seppur con la consapevolezza di dover raccontare un unico brand. La consapevolezza di detenere un grande patrimonio è il primo passo per guardare al futuro. Ecco perché la Strada dei Vini del Trentino coinvolge anche i giovani del territorio. Parliamo in particolare degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Levico e Rovereto. Sono loro gli “Ambasciatori del territorio” cui si insegna la tipicità dei prodotti, ma anche la capacità di raccontarli. Un progetto tradottosi in due percorsi: “Il Trentino nel Piatto” organizzato con la collaborazione Onav-Sezione di Trento e “10 Storie di gusto”, un progetto fatto di 10 incontri sulle eccellenze enogastronomiche del territorio organizzato con la Federazione Trentina delle Pro Loco e i loro Consorzi.

 

Vino Trentino: tra le tante eccellenze ci sono le bollicine del TrentoDoc. Quelle che stanno conquistando il mondo

 

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Di recente Forbes ha pubblicato un articolo che ha fatto non poco discutere. Per il giornalista che lo ha scritto le vere bollicine italiane sono quelle del TrentoDoc e non quelle del Prosecco. Questione di gusti, viene specificato anche dalla testata. Per noi l’eccellenza italiana tocca tanti territori. E se il Prosecco è il simbolo del Veneto beh, agli occhi del mondo, lo spumante TrentoDoc è quello che più rappresenta il territorio trentino.

E i numeri parlano chiaro. Il trend è in costante crescita. Attualmente di bollicine TrentoDoc se ne vendono 8 milioni (di bottiglie) per un valore di circa l’88% e un incremento del 10% in quantità negli ultimi anni e di ben il 14% in valore. E se parliamo di Riserve e Millesimi il valore sale ancora di più segnando un +16,6%. Numeri che piacciono al presidente dell’Istituto Trento Doc Enrico Zanoni.

Sono 45 le case della doppia “O” che simboleggia quel lento e poetico gesto del remuage. Una storia iniziata nel 1902 che le Cantine Ferrari, passate poi alla famiglia Lunelli, hanno coronato nel 2015 vincendo proprio la sfida con lo champagne e aggiudicandosi il premio “Sparkling Wine Producer of the Year“. Dalle grandi cantine, come Cavit, Maso Martis e Rotari, alle tante piccole eccellenze del territorio, le bollicine trentine esportano il 20% delle loro bottiglie. La “Strada” verso l’estero sembra offrire sempre più bivi da imboccare, quella regionale sempre più winelovers da ospitare!

Se avete voglia di assaporare qualche buon vino trentino vi consigliamo di fare un salto sulla nostra Carta dei Vini e scoprirne tutti i segreti.