Poche, ma buone! Nella top 100 dei più premiati al mondo lo Stivale si racconta da Nord a Sud. L'Amarone è il primo tra i vini, mentre la prima azienda italiana è nel cuore del Salento. Ecco la classifica Tricolore della Wordl Association of Wine Writers and Journalist

Non c’è tanta Italia tra le cantine e i vini più premiati al mondo, ma c’è e parla sempre la lingua dell’eccellenza nostrana. La World Association of Wine Writers and journalist ha messo insieme le valutaioni, i premi e le medaglie di oltre 700.900 vini presentati in oltre 80 concorsi e wine show incoronando la Wineris of the Year e il Wine of the Years ovviamente. Entrambi i riconoscimenti sono finiti dall’altra parte del mondo, in Australia, con l’azienda Taylors – Wakefield Wines miglior cantina e, di conseguenza, suo anche il miglior vino, o meglio sarebbe dire i primi due: il Taylors Jarmann Shiraz 2014 e il Taylors t Andrews Single Vineyard Release Shiraz Clare Valley 2013.

E’ certamente una classifica particolare che dimostra come i “nuovi” Paesi produttori si affaccino di più nel mondo dei concorsi per diffondere i loro vini, ma una classifica che, comunque, scatta una fotografia efficace allo stato dell’enologia nel mondo. Il Vecchio Continente c’è, con Spagna e Francia che fanno meglio dell’Italia, ma il Bel Paese, pur conquistando un numero limitato di posizioni, si inserisce nella classifica con grande personalità e, soprattutto, raccontando il suo territorio da Nord a Sud.

Se infatti la miglior wineries italiana in classifica è in Puglia, il miglior vino è in Veneto. Scopriamo allora insieme quali sono le cantine e i vini italiani che, più di ogni altri, hanno fatto valere le loro ragioni nel mondo.

 

Top 100 vini e cantine: la Valpolicella “in testa”. L’Italia nei calici più premiati è tutta in rosso!

 

Top 100 vini negrar

Ph: uve tra i filari di Negrar – Paul Arps – Flickr CC

 

Sua Maestà l’Amarone

Partiamo dall’eccellenza enologica in senso stretto. Il primo vino italiano che compare nella top 100 dei vini più premiati al mondo arriva dalla Valpolicella e racconta una delle sue unicità: l’Amarone. Nello specifico parliamo dell’Amarone Mater Riserva 2010 Domìni Veneti della Cantina Negrar. “Il nostro fiore all’occhiello – ha commentato il presidente della cantina Renzo Bighignoli -. E’ stato interessante per noi rilevare in un colpo d’occhio quanto sia stata apprezzata nel mondo dagli addetti al setore la Riserva 2010. Ne siamo lieti anche perché l’Amarone è l’eccellenza della Valpolicella, un vino unico che trasmette l’amore e il rispetto del viticoltore per la terra, la tradizione antica dell’appassimento naturale delle uve e la sapienza enologica di una generazione di viticoltori. Produrlo, per noi, è un Arte”.

E un arte è anche la sua etichetta firmata nel 1996 da Milo Manara e, a partire dal Mater 2004, dal magico pennino dell’artista scaligero Gianni Burato. Un vino che, non a caso, è nella linea Collezione d’Autore della Cantina è che con la sua 42esima posizione è nella top 50 dei vini più premiati al mondo.

 

Nella top 100 anche Toscana, Puglia, Sardegna e Piemonte

Nella top 50 anche la Toscana con il Casale Falchini Paretaio 2011. Azienda, questa, che la sua storia l’ha costruito nel cuore di San Gimignano, ma che nella classifica della World Association approda con un rosso. Un Toscana Igt prodotto nella vigna Paretaio e frutto di Sangiovese e altre uve a bacca rossa. Un toscano vero, asciutto, austero, speziato e armonico!

E’ una classifica a tutto rosso, in realtà, quella italiana. Al 68esimo posto, infatti, troviamo il San Marzano Collezione Cinquanta. Un vino espressione di un territorio, il Salento, che racconta di una terra e di una viticoltura dove l’obiettivo comune ha fatto nascere, nel 1962, la cantina cooperativa che dai  19 viticoltori iniziali ne conta oggi oltre 1.200. Siamo nel cuore della denominazione del Primivito di Manduria, lì dove le vigne beneficiano dei venti di Ionio ed Adriatico per un vino che, dell’incontro, è simbolo. Ecco perché a cena con gli amici è uno di quelli che non stanca mai.

La Sardegna c’è ed è presente con una delle cantine simbolo della sua realtà: Siddura. Nella top 100, con l’84esima posizione, l’azienda approda con il Tiros Colli Del Limbara 2013. Sangiovese e Cabernet Sauvignon i suoi ingredienti per u vino importante e da lungo affinamento. Uno di quelli che richiede “tempo” così come il suo territorio per essere realmente scoperto.

Infine un altra grande eccellenza italiana: il Barolo. Il 95esimo posto è infatti del Barolo Docg 2012 Natale Verga, un vino forte ed elegante come i contorni che i suoi filari disegnano sulle colline delle Langhe.

 

Top 100 vini e cantine: la Puglia su tutti, ma le belle realtà attraversano lo Stivale e premiano anche le “piccole” realtà

 

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Ph: Gallery Cantina San Marzano

 

Se uno dei suoi vini è al 68esimo posto tra i 100 più premiati al mondo, la cantina è la prima delle italiane ad aver ottenuto il maggior numero di riconoscimenti. Parliamo della Cantina San Marzano che, in questo caso, è addirittura nella top 20. Diciassettesimo posto per questa realtà storica del Salento che rappresenta, dunque, l’Italia nel mondo.

Non l’unica pugliese nella top 100 comunque. Con lei infatti, in extremis con il suo 99esimo posto, c’è anche l’Azienda Agricola Vitivinicola Torrevento che, di realtà del territorio, ne racconta un’altra: quella delle Murge. Siamo nella zona Doc pugliese ed è qui che la cantina si dedica alla valorizzazione dei vitigni autoctoni a cominciare dal Nero di Troia per arrivare all’Aglianico passando per i meno noti, ma altrettanto eccellenti, Bombino nero e bianco, Moscato Reale e Pamapanuto.

Anche il Veneto compare due volte. La prima nella 47esima posizione con una delle aziende simbolo del Bel Paese, Zonin, la seconda con un’altra di quelle realtà capaci di raccontare l’autoctonicità tutta italiana: la Cantina di Soave (88esima posizione).

Anche la Toscana c’è con, al 56esimo posto, la Fattoria La Vialla, azienda vitivinicola della Valdarno convertita al Biodinamico che, tra l’altro, l’anno scorso si era aggiudicata i riconoscimenti per miglior produttore e miglior vino da dessert della Wine and Spirit Competition.

La bella sorpresa in una classifica dove appaiono le più importanzi zone vitivinicole del mondo, quelle italiane incluse, è una bella soddisfazione vedere due piccole regioni. Solo in dimensioni ovviamente. Parliamo di Marche e Abruzzo. La prima si è guadagnata la 77esima posizione con l’azienda Velenosi (Ascoli Piceno) e Farnese Vini che inserisce l’Abruzzo nella top100 piazzandosi all’84esimo posto.