Appuntamento il 4 novembre a San Michele con l'evento organizzato dalla Fondazione Edmund Mach

Marketing e vino. Quanto sarà cambiata la percezione del marketing nel vino negli ultimi sette anni? Soprattutto: i viticoltori italiani e tutti i professionisti del settore enologico hanno saputo cogliere le opportunità? Hanno compreso l’importanza del marketing? Quanto, invece, è rimasto ancora inespresso? Qual è il potenziale del vino italiano se guidato oltre che dalla qualità da un buon modo di fare comunicazione? L’export va bene, ma è davvero il massimo che si possa ottenere? Con i cambiamenti dello scenario internazionale, Brexit inclusa, cosa cambierà nel modo di promuovere il nostro vino? La presenza sui mercati internazionali, infatti, si fa sempre più complessa e farsi riconoscere in un flusso continuo di informazioni, prodotti e aziende diventa sempre più difficile. 

E’ in questo scenario che si colloca il XVII° Seminario Internazionale di Marketing del vino organizzato dalla Fondazione Edmund Mach. E proprio l’export sarà al centro dell’incontro fissato per il 4 novembre a San Michele dell’Adige (Tn).

 

marketing e vino - fondazione mach

 

 

Marketing e Vino: il tema del dibattito.

E’ di come le imprese italiane del vino stanno affrontando le profonde evoluzioni dell’esportazione vitivinicola a livello internazionale che si parlerà nel corso dell’incontro. Che l’appeal al nostro vino non manchi è l’unica vera grande certezza che abbiamo. La storia gioca decisamente a nostro favore. Il nostro brand, in sostanza, è qualcosa che certamente esiste e non ha bisogno di presentazioni. Ma di mercati sì. Se l’appeal cresce, infatti, anche la concorrenza lo fa. Per i produttori e tutti coloro che operano all’interno della filiera questo vuol dire non solo opportunità, ma anche problematiche da superare. I sistemi distributivi, infatti, si modificano e con loro la rete d’importazione che in cinque anni ha praticamente subito una rivoluzione. 

Cambiamenti che stanno obbligando le imprese enologiche italiane a grandi sforzi organizzativi per gestire efficacemente la loro presenza sui mercati internazionali. Fare rete diventa sempre più importante e smettere di coltivare il proprio orto ancora di più.

 

Marketing e Vino: non solo dibattito, ma anche Speed Date.

Nata come occasione per conoscersi tra single, lo Speed Date è diventato nel tempo un vero e proprio oggetto di marketing. Un’occasione d’incontro per sviluppare collaborazioni professionali. Accadrà anche al seminario Mach con la collaborazione di Wine Meridian. Alle aziende, con appuntamenti programmati, sarà data l’occasione di incontrare figure professionali specializzate sui mercati internazionali per l’export e il brand manager. Colloqui lampo one-to-one di 10 minuti: 50 in tutto. Necessario, ovviamente, registrarsi preventivamente seguendo le indicazioni riportate sul sito della Fondazione. 

 

Marketing e Vino: ecco con chi se ne discuterà.

Il primo a prendere la parola sarà Matteo Lunelli, presidente di Cantine Ferrari e Presidente IWSC. Una case history, quella del marchio Ferrari, raccontata direttamente da chi la vive costantemente. Al centro dell’intervento in relazione al proprio brand “le potenzialità di sviluppo del Metodo Classico italiano sui mercati internazionali con particolare riferimento al mercato Usa”.

Dopo di lui interverrà il Presidente dell’Unione Italiana Vini alla guida della cantina siciliana Donnafugata Antonio Rallo che farà il punto sulla “evoluzione dell’export vitivinicolo italiano tra opportunità e limiti”: Seguirà un’altra case history. Quella della Bertani Domains. A parlare di come questa si muova all’estero, ma anche nel mercato italiano sarà l’Amministratore Delegato Emilio Pedron.

Se dici Masi dici Prosecco. Ed è proprio questo il vino trainante del nostro export. Così trainante da essere anche quello più a rischio di imitazione e contraffazione. Proprio delle opportunità e i rischi della denominazione Valpolicella, una delle più grandi nel panorama internazionale, parlerà il responsabile Marketing della Cantina Masi Raffaele Boscaini.

Spazio ad una delle terre del vino italiano più produttive e in costante ascesa. A raccontare la Sicilia sarà il Presidente regionale Assovini Francesco Ferrei. Altra terra di grandi vini quella del veronese dove tante sono le piccole imprese che fanno la differenza o che, vista la qualità dei prodotti, sono alla ricerca di una strada per farla. A parlare delle loro difficoltà e delle loro opportunità Matilde Poggi, presidente Fivi e titolare dell’azioneda vitivinicola Le Fraghe.

Vendere all’estero non è esattamente come fare il mercatino sotto casa. I mercati, tutti, hanno regole precise e quando si “espatria” è bene farlo con la giusta preparazione. Ecco perché a chiudere il seminario sarà Roberta Crivellaro dello studio legale Whiters. A lei il compito di spiegare “l’importanza del supporto legale per le imprese del vino italiano sui mercati internazionali”.