Le vere alleate della viticoltura

La biodiversità in vigna è qualcosa che ormai viene attentamente ricercata. Infatti la biodiversità alza la produttività e rende il vigneto più sano. Ma le vere alleate della biodiversità sono le api. Sono ormai tantissime le aziende vitivinicole che affiancano alla produzione di vino anche quella del miele. Oppure accolgono e stringono alleanze con gli apicoltori. Lasciare erbe spontanee, limitare i trattamenti, introdurre siepi e altre colture favorevoli, sono le strategie per avere api sane. E loro ricambiano attirando la fauna e arricchendo con il loro incessante lavoro la biodiversità. Infatti alcune delle piante amate dalle api sono fissatrici di azoto e offrono benefici all’intero vigneto.

api

La vigna è prima di tutto un frutteto. Un ambiente unico dove la natura si esprime.

La vite è infatti una pianta che regala un prodotto ortofrutticolo che l’uomo ha imparato a trasformare e apprezzare nel corso dei millenni. E non è un caso che il vino trova un suo antenato nell’idromele, fatto con miele fermentato. Da sempre il legame fra vino e api è molto stretto. Addirittura la mitologia ci ricorda che ne nacque una disputa. Davanti ad Eros, giudice incaricato di scegliere quale fosse la bevanda migliore, si scontrarono Dioniso, dio del vino, e Aristeo, l’inventore dell’apicoltura e dell’idromele. E anche noi siamo d’accordo con il giudizio di Eros: il vino risultò vincitore. E a quanto pare la disputa non inficiò questa meravigliosa relazione fra le api, nostre alleate, e  la vigna. 

Anzi sta diventando un punto di forza di molte aziende, in particolar modo quelle che fanno biologico e biodinamico. Così può accadere come nella bergamasca, dove i produttori di un’azienda agricola, Le Driadi Slowfarm, hanno scoperto che il loro miele sa di Merlot. Ma non è tutto. Il bouquet del vino viene dato dalle erbe, dai frutti e dai fiori, quindi l’impollinazione delle api è fortemente necessaria per lo sviluppo degli aromi.

E le api sono anche delle meravigliose infermiere della vigna.

Infatti oltre a favorire un aumento dei lieviti necessari per la fermentazione, hanno la capacità di intervenire sugli acini attaccati dalla botrite cicatrizzandoli. Ma gli scienziati della Arizona State University in collaborazione con la Norwegian University of Life Sciences e con la Harvard Medical School, hanno scoperto anche altro. Se le api hanno nella loro alimentazione il resveratrolo, sostanza presente nella buccia di uva nera e nel vino, vivono di più. Questo può aiutarci a capire meglio anche le possibilità per la salute offerte dalle sostanze naturali e sulle quali si indaga.

In un mondo sempre più soggetto ai cambiamenti climatici, il rinnovo dell’alleanza fra l’uomo, in questo caso il viticoltore, e le api diventa una scelta che guarda al futuro e alla biodiversità del territorio. E sono ormai mille i motivi per cui questi piccoli insetti sono davvero preziosi.

Ora tocca a l’uomo conservare questo dono della natura, vere alleate della viticoltura.