L'interessante riflessione apparsa su L'Agenda Digitale. Non servono i colossi per venere online. Serve rete e il recupero del ruolo degli enti locali

e-commerce. Laddove i big e il governo si affidano ai grandi colossi dell’e-commerce esiste un mondo piccolo, ma che in Italia è praticamente la globalità, fatto di piccole aziende. Aziende vitivinicole, artigiane, agricole che non hanno ancora compreso l’importanza dell’era digitale. Per chi lo ha fatto inevitabile lo scontro con una realtà troppo più grande di loro. Sono fuori dai giochi? Affatto. Delle case history lo dimostrano, ma è sul ruolo degli enti locali che ha focalizzato la sua riflessione Marco Bussone, vicepresidente Uncem Piemonte. E’ sua la riflessione, molto articolata, apparsa su Agenda Digitale.

La rete e l’e-commerce non sono una nicchia. Sono un’open space in cui tutti possono trovare spazio. Ma per i piccoli produttori il supporto deve venire dagli enti locali. Ancor più da quei Comuni interni. Piccoli, nascosti, ma con patrimoni enogastronomici immensi. E’ da qui, cioè da loro, che deve partire la digitalizzazione tra web, social media e, ovviamente creazione di una funzionale rete di e-commerce. Ecco cosa ha scritto.

 

e-commerce - agenda-digitale

 

e-commerce di comunità, il ruolo (trascurato) degli enti locali

 

Non conta solo rendere la PA accessibile e trasparente. Nelle aree interne sono gli Enti locali, Comuni e loro Unioni in primis, a doversi attivare per garantire un buon sviluppo economico locale. E su questo manca un piano specifico.

 

 

(…) Il tema non è slegato dall’impegno che i piccoli Comuni devono mettere, insieme, nella digitalizzazione. E questo è il secondo punto da prendere in esame. Non conta solo rendere la PA accessibile e trasparente. Nelle aree interne sono gli Enti locali, Comuni e loro Unioni in primis, a doversi attivare per garantire un buon sviluppo economico locale. Una scienza vera e propria, che non può prescindere dagli Enti stessi. Lo conferma la Strategia nazionale Aree interne che vede tra i suoi assi i servizi da una parte (trasporti, scuola, sanità), dall’altra lo sviluppo economico, inteso come crescita delle imprese esistenti, avvio di start up, supporto alla creazione di nuovi prodotti e filiere tra aziende con diversi obiettivi.

 

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