Sono 21milioni i cinesi che acquistano vino online. Fondamentale la comunicazione e l'uso dei social media

e-commerce. Essere social. Sembra ripetitivo, ma ormai anche l’export passa per la capacità di saperlo comunicare. La diretta conseguenza? Riuscire a venderlo. In quanto ad e-commerce l’Italia è nettamente indietro e se andiamo a guardare il mercato più ambito, quello cinese, ci si rende conto di quanto sia necessario mettere con decisione il piede sull’acceleratore. Partiamo dagli ultimi rapporti di Wine Intelligence per capire cosa accade nel mondo dell’e-commerce puntato ad oriente così da comprendere quali siano, ad oggi, i limiti del vino italiano che resta comunque uno dei più apprezzati.

e-commerce cina

e-commerce: ai cinesi piace comprare con un click.

Sono circa 42milioni i cinesi che amano il vino. La metà di loro, cioè 21milioni, compra ormai esclusivamente online e l’Italia, in questa classifica, non c’è. O almeno non è tra i Paesi da cui si acquista maggiormente. La percentuale di chi decide di comprare vino online, in Cina, è passata dal 54 al 65% tra i 2014 e il 2015 e quelli che scelgono il web perché convinti di trovare maggiore qualità sono passati dal 18% al 26%. Questi i numeri di Wine Intelligence. Ma c’è di più. La spesa annuale per il vino nel Paese orientale è superiore a 28.832 miliardi di euro con i consumatori che, in media, spendono in un anno 500 euro per comprarne. E questo lo dice Datamonitor. 

 

e-commerce: ecco di chi si fidano i winelovers cinesi e quanto conta l’essere social.

Qui bisogna distinguere soprattutto se parliamo di millennials o di esperti del vino. Nel primo caso ci si affida a brand famosi e riconoscibili, nel secondo si tentano esperienze personali tra degustazioni e occasioni d’incontro per orientarsi bene anche nell’acquisto online. E sul web, sebbene siano proprio i grandi brand ad avere la meglio, molto fanno i commenti sui siti di e-commerce dove gli acquirenti passano il tempo a scambiarsi opinioni. Ed ecco di nuovo la dimensione social. E’ online che ci si scambia informazioni con i siti di vendita in prima fila, ma anche le piattaforme specializzate a farla da padrone. Avviene così che, di vino, i cinesi parlino moltissimo anche su Weio e WeChat. 

 

e-commerce: l’Italia si affida ad Alibaba per conquitare la Cina. Appuntamento il 9/9

Si chiama proprio così l’evento creato su Alibaba: 9/9. Sta per 9 settembre ed è la giornata dedicata al vino. Molti i produttori Italiani che si affidano a Jack Ma per recuperare terreno su Francia, Spagna, Australia e Cile. “Le cose sono partite bene. E’ presto per fare bilanci però”, spiega su WineNews Fabio maccari. “Anche perché – aggiunge – per esigenze temporali su Alibaba siamo partiti con prodotti che in Cina hanno già una rete di distribuzione e non possiamo spingerli troppo anche online per non creare problemi ai nostri partner storici. Altri prodotti che saranno dedicati solo all’e-commerce sono in viaggio per la Cina. Quello del 9/9 sarà un vero e proprio banco di prova. Seguirà l’11/11, il Natale e poi il Capodanno cinese il 28 febbraio 2017. Solo allora potremo fare un bilancio”.

 

e-commerce: i consigli di Wine Intelligence per conquistar la Cina.

Social media. Tutto ruota intorno alla capacità di saperli usare. Parola di Chuan Zhou, Senior Research Manager di Wine Intelligence. “In un mercato grande e in rapida crescita come quello dell’e-commerce in Cina, non mancano le opportunità. Soprattutto nelle aree rurali. Qui la penetrazione di questo canale è ancora relativamente bassa. Ma anche nelle città più importanti dove l’e-commerce è un’abitudine c’è ampio margine d’azione. Per ottenere risultati però – aggiunge – p necessario che i retailer rassicurino i consumatori. Devono offrire loro prodotti di maggior valore ed esperienze personalizzate. Soprattutto devono riuscire a sfruttare meglio i social media per influenzare gli acquisti.

 

Foto di Connie Ma – Flickr CC.