Tre importanti realtà per un progetto ambizioso: mettere insieme le realtà vitivinicole italiane più importanti per ripensare il concetto della collaborazione. La presentazione di The Wine Net a Vinitaly il 10 aprile

Valpolicella, Valdobbiadene, Barbaresco danno il via all’operazione ‘cooperazione vino’. Nonostante gli ottimi trend anche la cooperazione ha bisogno di riorganizzarsi. O meglio di tessere ancor meglio la propria rete riuscendo a far suoi i mutamenti dei mercati così da far fronte alle esigenze dei consumatori e soddisfare al meglio quelle dei produttori. La filiera enologica italiana si sa, nonostante sia un’eccellenza mondiale, una delle più significative a dire il vero, paga non poco lo scotto per la farraginosità dei suoi meccanisimi.

Saper cogliere le opportunità, saper puntare sui mercati giusti e farlo con strategie logistiche, di mercato e di marketing efficaci è fondamentale. Purché tutto si muova di pari passo con la garanzia della grande qualità. Tre grandi realtà vitivinicole rappresentate da tre altrettanti importanti brand aziendali hanno deciso di avviare un nuovo concetto di rete fatto di trasparenza, comunicazione e comunicabilità, competitività e ovviamente qualità.

Sarà presentato a Vinitaly il 10 aprile The Wine Net – Italian Co-Op Excellence, ma qualcosa di è già venuto a sapere. 

 

cooperazione vino the wine net

 

Cooperazione vino: The Wine Net è tre aziende un solo obiettivo da condividere con i più

 

Cantina Valpolicella Negrar, Cantina Produttori di Valdobbiadene – Val d’Oca e Cantina Pertinace. Sono loro le tre aziende che danno il via ad un progetto che come ben si capisce si rivolge alle realtà vitivinicole italiane che rappresentano l’eccellenza del nostro territorio. Anzi, territori. Sì perché parliamo di tre realtà diverse. Tre contesti differenti, ma un unicum sotto cui ognuno di essi nasce e si sviluppa: il vino Made in Italy.

Per la prima volta i valori vitienologici italiani della cooperazione si mettono insieme per migliorare non solo la comunicazione fatta “in casa”, ma anche e soprattutt oper migliorare la promozione internazionale. 

“Si tratta di una Rete aperta”. Ci hanno tenuto a sottolinearlo sin da subito Daniele Accordini, Aldo Franchi e Cesare Barbero alla guida delle tre aziende coinvolge. “L’obiettivo – hanno aggiunto – è di allargarsi presto ad altre realtà provenienti dai migliori territori viticoli italiani e con una storica vocazione alle produzioni di qualità”

 

Cooperazione vino: le solide basi di un progetto che guarda al futuro

 

Iniziare un percorso condiviso non è semplice. Men che meno in un mondo, quello del vino, che si alimenta ancora oggi di campanilismi e visioni limitate che impediscono di affrontare le sfide che i cambiamenti impongono. Sfide che, nel mondo del vino, lo stanno lentamente rivoluzionando e che per questo hanno bisogno da una parte dell’impegno di mantenere salde le identità, dall’altra la capacità di saperle raccontare superando i confini del “quel che mio è mio, quel che è tuo è tuo”.

Un progetto quello delle tre aziende leader certamente non semplice, ma il cui successo  è non solo possibile, ma decisamente probabile. La cooperazione italiana vitivinicola, infatti, gode di ottima salute. Lo hanno detto i dati del Rapporto 2016 dell’Osservatorio della cooperazione agricola italiana

A quanto pare il settore del vino, anche in termini di lavoro, è quello che conosce meno la crisi. Oltre 9 mila gli addetti nel mondo cooperativo del vino. Sono 498 le cantine cooperative che fatturano il 19% di tutto il mondo cooperativo italiano con i loro 4,3 miliardi di euro fatturati da dai 148 mila soci aderenti.

Nel 2015 il vino delle cantine cooperative ha rappresentato il 40% del fatturato del vino a livello nazionale.

 

Cooperazione vino: le tre realtà da cui partire sono fatte di storia e lungimiranza

 

Cantina Valpolicella Negrar

Siamo nella Valpolicella Classica. E’ qui che sorge la Cantina Valpolicella Negrar. 700 ettari di vigneto coltivati da 120 soci per una produzione di 90 mila quintali di uva e una capacità di cantinamento pari a 10 mila ettari. Quando parliamo di Negrar parliamo di grande qualità e dei grandi vini di questo territorio. Cioè di Amarone, Recioto, Ripasso e, ovviamente Valpolicella Classico. Senza dimenticare l’eccellenza delle tre linee dell’azienda: Cantina di Negrar, Le Preare e Domìni Veneti. Tre linee che già nei loghi sono il connubio di un passato che non si può perdere, un presente che chiede di essere vissuto e un futuro che deve essere a portata di mano.

Cantina Produttori Valdobbiadene

C’è poi la Cantina Produttori di Valdobbiadene. Se volessimo sintetizzare potremmo dire la Glera. Di certo al 90% visto che è questa la percentuale dell’uva di questo vitigno quella la Cantina coltiva. In una parola il Prosecco. Un brand ormai internazionale che lascia cogliere quanto l’enologia italiana abbia da dire al mondo. La Cantina conta 600 soci e 954 ettari di vigne. Ogni anno sono 15mila le tonnellate di materie prime trasformate. 

Cantina Perinace

Progetto abbracciato da un’altra grande eccellenza italiana: il Barbaresco e, nello specifico, dalla Cantina Pertinace che in cantina lascia riposare oltre alla Docg anche Langhe Nebbiolo Doc e Langhe Arnis; Dolcetto Doc e Barbera d’Alba Doc oltre a Moscato e Barbera d’Asti. Diciassette soci di una grande eccellenza nata da un’idea di Mario Barbero nel 1973. I soci sono oggi 17 con 90 ettari coltivati. Un’eccellenza di nicchia che ben si sposa con le altre due realtà.

Insieme fanno 920 soci e 1.671 ettari di vigneto aperti ad accogliere qualunque altra eccellenza vitivinicola del territorio.