E' la teoria di uno studio della London School of Economy. La maggior vita sociale e il fatto che abbia ancora una forte impronta maschile spinge le donne a bere di più e con consapevolezza. Non perun bisogno di parità, ma per il puro piacere di farlo

Le donne che bevono vino? Sono le più intelligenti. In realtà un errore c’è. Sarebbe meglio dire più istruite piuttosto che intelligenti perché l’intelligenza si sa, non è data soltanto dai voti a scuola. Certo è che chi ama leggere e studiare ama molto di più il vino. E’ una questione culturale! Sarà per questo che alle donne, anticamente, il vino era addirittura vietato? Paura della loro intelligenza? Impossibile. Era ed ancora è troppo spesso una questione di pregiudizi, ma le donne dei giudizi non se ne fanno ormai un problema e vivono liberamente la loro vita. Almeno nella gran parte dei casi. E a dimostrarlo, ancora una volta, sono le giovanissime. Il vino, infatti, grazie ai Millennials ormai è unisex!

Ora lo conferma la scienza: sì la maggiore intelligenza, ma noi preferiamo cultura, spinge le donne a consumare vino. Non per dimenticare, ma per puro piacere. Quello, appunto, di una cultura legata al mero gusto.

 

bere vino donne intelligenza

 

Bere vino: dalla classe sociale dei genitori, all’affermazione della propria indipendenza. Le donne osano e lo fanno con piacere

 

 

Il risultato è di una ricerca della London School of Economics. E la conclusione è un’affermazione vera e propria: le donne più intelligenti tendono a consumare più alcol regolarmente. Per intelligenti, abbiamo cercato di sottolinearlo più volte, si intende in questo caso accolturate o comunque quelle donne che, nei test scolastici, fanno registrare un QI decisamente alto. Lo studio ha monitorat la vita di migliaia di donne e uomini nati in Gran Bretagna nella stessa settimana del 1970.

I famosi test d’intelligenza fatti a 5 anni da ognuno di loro è stato il punto di partenza. Da lì è venuto fuori che le donne che hanno ottenuto voti “medio” o “alto” a scuola sono 2,1 volte più portate da adulte a consumare alcol quotidianamente. Se hanno conseguito il diploma, o hanno comunque acquisito un titolo professionale, si scopre che nel 71% consuma vino o altre bevande alcoliche più giorni alla settimana rispetto alle colleghe che, al contrario, hanno interrotto precocemente gli studi.

Va da sé che a bere di più sono le donne laureati. Nell’86% dei casi queste bevono un bicchiere di vino praticamente tutti i giorni. Un fattore culturale che dipende da quella curiosità per la scoperta che, probabilmente, le ha accompagnate per tutta la vita indirizzandole a capire tutto quanto fosse possibile nell’ambito in cui ognuna ha deciso di specializzarsi. Ma voglia di bere, intelligenza e cultura portano con sé anche un altro elemento: la consapevolezza. E così le donne che amano riempire i loro calici ammettono di essere consapevoli del rischio di abuso tanto che hanno più probabilità (1,7 volte in più hanno dichiarato nel corso dello studio) di sviluppare un problema legato all’alcol.

Al di là di quello che, fortunatamente per la minoranza, può diventare un problema, resta un fatto. Più si accresce la propria cultura e si sviluppa la propria intelligenza più si diversifica il rapporto con l’esistenza. Almeno con quella che tradizionalmente voleva la donna in casa a crescere figli. La vita sociale per le donne inserite nel mondo del lavoro e impegnate a portare avanti i loro studi, è decisamente più attiva. Questo, di conseguenza, porta a sviluppare molte relazioni esterne che si traducono nel ritardare la maternità e nel vivere a stretto contatto con una realtà ancora fortamente improntata ad un’idea maschile della vita. E poi si sa anche l’esempio conta. Figlie di genitori mediamente acculturati? Siamo certi, almeno lo sono le autrici della relazione, Francesca Borgonovi e Maria Huerta, che a tavola i calici di vino li avete sempre visti…pieni!