Eccoli i migliori ristoranti italiani. Tra new entry e conferme spicca un dato: in cucina i giovanissimi fanno davvero bene. Boom Lazio. E Milano si guadagna il podio con un'incetta di stelle

Guida Michelin 2017. Con la Francia è sempre un testa a testa. Ma la qualità è indiscutibile. L’Italia si conferma seconda nella classifica mondiale della Guida dei Migliori Ristoranti Michelin 2017. Originalità, interpretazione e utilizzo delle materie prime sono i criteri che contraddistinguono le 343 stelle assegnate così suddivise. 294 ristoranti a una stella, 41 a due e 8 a tre. Tra depennati e new entry la conferma arriva dai locali al vertice. Erano 8 le Tre Stelle e otto sono rimaste.

Cinque le new entry nelle Due Stelle con la Capitale a dettare legge. Mentre ben 28 le prime stelle cucite sulle casacche degli chef di 28 ristoranti italiani. Un viaggio da Nord a Sud dove tanta qualità può viaggiare anche sul binario dell’accessibilità. E tra loro c’è anche chi ha messo a segno un Triplete.

 

Guida Michelin 2017: le Tre Stelle si fermano al Centro.

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Abruzzo e Lazio sono le regioni che divino le Tre Stelle dal resto d’Italia. Sei dei ristoranti riconosciuti come i migliori in assoluto, sono infatti al Nord. Eccezion fatta per Reale di Niko Romito a Castel di Sangro e La Pergola di Heinz Beck a Roma. Tutte riconferme che non hanno visto alcuna novità, ma che, a guardare la classifica, potrebbero preannunciarle per il 2018 quando, viste le new entry, qualcosa potrebbe cambiare.

Quel che è certo è che insieme a La Pergola e Reale al vertice restano Piazza Duomo ad Alba dove in cucina c’è lo chef Enrico Crippa, Da Vittorio a Brusaporto dove troviamo lo chef Roberto Cerea, Antonio e Nadia Santini con il loro Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, l’Enoteca Pinchiorri “creatura” dello chef Giorgio Pinchiorri, l’Osteria Francescana del pluripremiato Massimo Bottura e Le Calandre, a Rubano, dove Massimiliano Alajmo inventa, reinventa e reintrpreta la sua cucina. 

 

Guida Michelin 2017: si premia la freschezza della giovinezza. 

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Tra le 33 novità della nuova Guida ai Ristoranti migliori d’Italia un dato spicca. Dieci degli chef che ottengono il riconoscimento hanno meno di 35 anni. Non solo. Tra i 9 confermati ad una Stella che hanno però cambiato chef, 5 di questi di anni ne hanno addirittura meno di 30. Un risultato che premia l’intraprendenza e riabilità, in un certo senso, le giovani leve che, a quanto pare, hanno non solo molto da dire, ma anche qualcosa da imparare a tanti navigati chef. 

Una soddisfazione per loro e la ristorazione italiana che può guardare al futuro con grande ottimismo visto il risultato raggiunto dopo aver “visionato” e assaporato i piatti di circa 5.300 esercizi distribuiti in 1.700 comuni. 

 

Guida Michelin 2017: ma come si ottengono le stelle?

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I criteri sono diversi. Si tratta, i realtà, di parametri e sono quattro: qualità del prodotto, tecnica di preparazione, equilibrio tra gli ingredienti e creatività dello chef. Questi quelli della cucina. Ma gli ispettori della Michelin l’occhio lo prestano ad ogni dettaglio: qualità del servizio, atmosfera, arredi e location. E’ dall’insieme di questi che esce fuori una classifica tale da assegnare una, due o tre Stelle.

Un ristorante con una stella sarà dunque categorizzato come “ristorante molto buono nella sua categoria”, uno con due come ristorante dalla “cucina eccellente”, uno con tre come ristorante dalla “cucina eccezionale”.

 

Guida Michelin 2017: l’eccellenza ha le sue nuove leve.

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Se nella categoria Tre Stelle ci sono state solo conferme, tra le Due e la singola stella ingressi e uscite hanno delineato non poche novità. E’ sempre il Nord a raccogliere di più. E’ qui che si concentrano le novità delle Due Stelle con una sola eccezione: il Danì Maison di Ischia guidato dallo chef Nino di Costanzo. Milano conquista quindi la terza posizione per numero di stelle complessive nella classifica nazionale. Balzo in avanti che la porta parimerito con Bolzano.

Nel capoluogo lombardo, infatti, si sono concentrate la maggior parte delle novità a due stelle con Seta di Antonio Guida e al Mudec di Enrico Bertolino che fanno il loro ingresso nella categoria. Una soddisfazione triplice per Bertolino che ha anche aggiunto altri due suoi ristoranti alla Guida: due con una stella. Si tratta del Casual Ristorante di Bergamo alta dove in cucina c’è lo chef Cristian Carraro e La Trattoria di Enrico Bartolini a Castiglione della Pescaia dove le sorti della cucina sono affidate allo chef Marco Ortolani.

Soddisfazione trentina per le due stelle dello chef Alfio Ghezzi e alla sua Locanda Margon e quelle di Terra in Val Sarentino, il ristorante tra i cui fornelli si aggira lo chef Heinrich Schneider. 

 

Guida Michelin 2017: la stella tanto attesa ha finalmente illuminato il firmamento.

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Alcuni l’aspettavano da tempo e il 2017 si è rivelato decisamente un anno propizio. Parliamo di una bella soddisfazione in terra di Sardegna dove finalmente il riconoscimento è arrivato anche Al Corsaro di Stefano Deidda (Cagliari). A Modica il firmamento ha invece visto accendersi la stella dell’Accursio Ristorante dello chef Accursio Capraro. La quattordicesima in casa siciliana che segna un record per la regione del Sud.

Ma è soprattutto Roma ad aver fatto incetta di Stelle con il The Corner di Marco Martini, il Per Me di Giulio Terrinoni, il Bistrot 64 che in cucina ha lo chef Kotaro Noda, La Magnolia di Franco Madama e l’Assaje di Claudio Mengoni.

Il Piemonte la segue a ruota con quattro nuove stelle: 21.9 di Flavio Costa a Piobesi d’Alba, De Francesco a Cherasco con lo chef Francesco Oberto, La Madernassa di Michelangelo Mammoliti a Guarene e il ristorante Zappatiro di Christian Milone a Pinerolo

 

Guida Michelin 2017: le altre nuove stelle.

 

Restando nel Lazio una stella è andata anche all’Aminta Resort di Genazzano di Marco Bottega. Mentre in Chianti si è accesa quella di Vincenzo Guarino e il suo Il Pievano di Gaiole. Restando in Toscana nuove stelle sono sorte sul cielo di Forte dei Marmi con Lux Lucis dello chef Valentino Cassanelli e su quello di Firenze con la Leggenda dei Frati di Alessandro Rossi e Filippo Saporito.

Belle novità anche in Campania dove oltre alla Piazzetta Milù di Luigi Salomone a Castellammare di Stabia e Il Mosaico dell’hotel Manzo a Casamicciola, c’è la novità Veritas di Gianluca D’Agostino a Napoli. Novità pugliese la Quintessenza di Stefano Di Gennaro a Trani. La nuova stella calabrese è invece quella di Isola di Caporizzuto con Pietramare di Alfonso Crescenzo.

Anche nelle Marche brilla una nova stella. Quella dello chef Stefano Ciotti che a Pesaro ha il suo Nostrano. Milano si ripropone con due new entry: Lume di Luigi Taglienti e Felic Lo Basso Restaurant di Felice Lo Basso. Restando in zona, cioè il Lombardia, va segnalata la stella a Riccardo Bassetti con La Tavola di Laveno Mombello, a Varese. Mentre in Veneto la nuova stella è sorta a Bardolino. Per la precisione a La Veranda. 

 

Guida Michelin: la Lombardia la stella più luminosa, ma l’Italia è un tripudio di bontà e qualità.

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Nella classifica regionale è la Lombardia a mantenere il primato. D’altra parte sui grandi numeri se la giocano le grandi regioni. Qui sono 58 gli stellati che, nel 2017, hanno visto accendersi sei nuove stelle. Riguadagna la sua seconda posizione il Piemonte seguito dalla Campania con i suoi 39 ristoranti stellati. Il maggior dinamismo, però, è arrivato dal Lazio che di novità ne ha infilate sette. Seguono Veneto e Toscana. Tra le province Napoli è sempre in testa con i suoi 23 ristoranti stellati. Roma sale al secondo posto con 12 e Milano che si piazza al terzo posto parimerito con Bolzano.

343 ristoranti tra cui scegliere con budget di spesa differenti così che tutti possano gustare eccellenza ed eccezionalità.