Il Salone del Vino Naturale "trasloca" dal magico scenario di Navelli in un luogo ricco d'incanto: il Convento di San Giovanni a Capestrano. Tra degustazioni "dilettantesche" e degustazioni oltre 50 le etichette presenti

Riscoprire il piacere di un’emozione. O, magari, di tante sfumature cariche di emozioni. E‘ proprio questa parola, “emozione” quella perfetta per sintetizzare e raccontare il sesto Salone del Vino Naturale che eravamo abituati a vivere a Navelli. Quest’anno la location cambia non intaccando in alcun modo il valore della location, ma, al contrario, portando gli operatori e i winelovers in un alto luogo magico d’Abruzzo.

L’edizione 2017 del Salone del Vino Naturale si svolgerà infatti a Capestrano. Per la precisione nel Convento di San Giovanni. Magnifico edificio la cui costruzione fu avviata nel 1442 e che è dal 1992 monumento nazionale. Saranno una 50ina i produttori dediti alla viticoltura biologica e biodinamica presenti all’evento con tante etichette in arrivo anche dall’estero. Non mancheranno le degustazioni gastronomiche, ma, soprattutto, gli incontri e i seminari che, appunto, saranno all’insegna del non convenzionale e dell’emozione. L’appuntamento con l’evento organizzato dall’associazione DinamicheBio è dal 13 al 15 maggio.

 

Vini Naturali: tre seminari per de-costruire le degustazioni e scoprirne la profondità

 

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Ph: veduta del Convento di San Giovanni a Capestrano. Foto pubblicata dal Salone Vini Naturali

 

Ci siamo abituati a pensare ai vini in centesimi. Di certo è così per chi li deve giudicare. Ma perché un vino lo si impari davvero a comprendere è necessario uscire, almeno per un po’, dagli schemi. Entrare nell’essenza delle cose vuol dire lasciare che siano le sensazioni a guidarci. Che siano loro, insomma, a trasmetterci emozioni. Saranno tre i seminari che si terranno nel corso del Salone del Vino Naturale di Capestrano. E tutte hanno un filo conduttore: la passione al di là della professionalità.

Perché si sappia ben raccontare qualcosa la professionalità è d’obbligo. Ma acquisirla vuol dire saperla trasformare in qualcosa di più che una competenza. Vuol dire essere capaci di raccontare tutto ciò che è al di là della professionalità. E’ solo così che si può cogliere l’emozione che c’è dietro quel che si conosce e, soprattutto, si vuole raccontare.

Due gli ospiti d’eccezione di questa edizione fatta salva la presenza, ormai consolidata, di Leonardo Seghetti, accademico nazionale dell’olivo e dell’olio, della cucina italiana e di quella di Agraria di Pesaro, nonché autore di oltre 100 pubblicazioni divulgative e scientifiche.

Raccontare il vino sarà invece compito di Sandro Sangiorgi, tra i fondatori dell’associazione Arcigola poi divenuta Movimento Slowfood e fondatore e direttore di Porthos Edizione e Emanuele Giannone, winewriter e degustatore professionista che farà proprio quello di cui parlavamo: portare il pubblico in un universo dove la professionalità è presente, ma si muove silenziosamente dietro l’emozione.

 

 

I tre appuntamenti:

 

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Dilettanti. Sovversivi. Nel titolo scelto da Emanuele Giannone c’è già tutto. Sarà una vera e propria sovversione delle regole della degustazione la sua. Una meta-critica che ci porterà a degustare per il “semplice” piacere di farlo. La sua è una nuova estetica del gusto che va oltre l’analisi sensoriale cui siamo abituati. De-mitizzare questo rituale astraendolo da quei concetti scientifici che ne disperdono l’essenza, l’emozione. Farlo vuol dire ritrovare il gusto vero e proprio del bere un bicchiere di vino. Un’esaltazione del gusto personale fatta tra dilettanti intesi proprio come coloro che si dilettano a fare o bere vino e che sa spiegarlo senza esagerazioni. Potremmo definirla una degustazione della sincerità.  

 

Con lui l’appuntamento (previa prenotazione sul sito www.naturalesalonedelvino.it) è per SABATO 13 MAGGIO ALLE 14.30

Sandro Sangiorgi sarà invece il protagonista delle altre due degustazioni. E dato che siamo in tema emozioni, sono proprio queste quelle che servono per fare “Libere Associazioni”. E’ questo il primo dei due appuntamenti previsti nel corso del Salone di Capestrano. Anche qui è il termine “dilettante” a prevalere intendendolo proprio nel senso etimologico del termine: uomini e donne che amano…il vino! Un mini corso di formazione che supera la semplice didattica per insegnarci come trovare le nostre di emozini dentro il calice che stiamo degustando.

Sentirsi “nelle cose” vuol dire uscire da se stessi. O piuttosto entrare in un rapporto così profondo con il proprio “io” da dimenticare ciò che ci circonda. Può accadere degustando vino? Sì. Vi è un’aspirazione nel cogliere la struttura più intima del vino e le suggestioni che ne derivano. Ritrovare nella memoria storie lontane nello spazio e del tempo perché le si è vissute o perché si ha la sensazione di averle vissute. E’ nei profumi e nei sapori che riscopriamo molto di noi ed è questo legame, e queste storie, il protagonista di “Seguire le briciole. Il vino e la sua intimità”.  Anche in questo caso i seminari sono su prenotazione.

 

“Sinestesie. Il vino e la libera associazione” si svolgerà SABATO 13 MAGGIO ALLE 18. L’intimità sarà invece protagonista DOMENICA 14 MAGGIO ALLE 14!

 

Vini Naturali: a Capestrano 50 etichette nazionali e tante aziende europee all’insegna del bio e dell’autoctonicità

 

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Il Convento di San Giovanni aprirà le porte ai winelovers sabato 13 maggio dalle 14 alle 20. Domenica i banchi d’assaggio apriranno alle 12 e lo saranno fino alle 20, mentre lunedì 15 maggio, giorno dedicato soprattutto agli operatori di settore, le degustazioni prenderanno il via alle 10 per chiudere con l’edizione 2017 alle 16.00.

In un luogo dove la biodiversità è in ogni angolo, tale peculiarità sarà anche la protagonista nei calici dei winelovers. Saranno una 50ina i produttori italiani presenti, ma non mancherà una componente europea importante. Soprattutto piccole, spesso piccolissime aziende, ma anche nomi importanti come quello di Emidio Pepe: l’azienda abruzzese divenuto simbolo di espressione territoriale e longevità.

 

Ecco allora l’elenco delle aziende presenti per ogni regione che a Capestrano porteranno tutta la tipicità del loro territorio.

 

  • Abruzzo

    Arriveranno dalla provincia dell’Aquila, di Pescara e di Teramo le 13 aziende che parteciperanno al Salone. Dall’aquilano i vini Praesidium, Ludovico, Di Cato e Terre del Tirino. Dal pescarese i vini naturali di De Fermo, Donato Di Tommaso e Feudo D’Ugni. Dal teramano Pettinella, De Angelis Corvi, Ausonia, Fiore Podere San Biagio, Cirelli ed Emidio Pepe

  • Calabria

  • Tre le aziende presenti. Tenuta del Conte (Crotone) e Giuseppe Calabrese e Diana, realtà entrambe della provincia di Cosenza.
  • Campania

  • Sarà invece Il Tufiello di Avellino l’unico rappresentate del vino naturale campano.

  • Emilia Romagna

    Arriveranno entrambe dalla provincia di Piacenza le aziende che porteranno i vini in degustazione a Capestrano. Parliamo di Denavolo e Lusenti.

  • Friuli Venezia Giulia

  • Due anche le realtà firulane presenti. Dalla provincia di Gorizia ci saranno infatti i vini Terpin e Gaspare Buscemi.

  • Lazio

    Roma e Viterbo protagonisti con i vini Milana e Occhipinti.

  • Liguria

    Nei calici anche i vini naturali di Stefano Legnani e Andrea Pecunia, realtà vitivinicole della provincia di La Spezia.

  • Piemonte

    Bella e importante la presenza delle aziende della regione. Ben cinque quelle che arriveranno dalla provincia di Alessandria. Parliamo della Tenuta Grillo, Rocca Rondinaria, Cascina degli Ulivi, Rocco di Carpineto e Cascina Boccaccio. Due le realtà astigiane: Maurizio Ferraro e Carussin.

  • Puglia

    A rappresentarla saranno i vini de L’Archetipo, azienda vinicola del tarantino.

  • Toscana

    Non farà sentire la sua mancanza una delle regioni vinicole per eccellenza del nostro Paese. A Capestrano ci saranno infatti i vini de la Tunia (Arezzo) e quelli del Casale di Firenze.

  • Sicilia

    Si chiude nella calda sicilia questo viaggio e con tre aziende che sanno ben rappresentarla. Arriveranno dal trapanese Aldo Viola e i vini naturali dell’Abbazia San Giorgio, mentre da Agrigento sarà presente Marilena Barbera: la viticultrice “social”, quella cioè che ha ben compreso quanto le nuove tecnologie possano essere utili a chi il vino lo produce e ha voglia di raccontarlo.