L'ide adella Bodega Chakana: offrire un vino di ottima qualità in un packaging formato millennials. Ecco come si cerca di conquistare il palato dei nuovi e assidui bevitori

Social Wine. Che sarebbe stata una campagna di invito al consumo social il governo lo aveva detto. Ma che anche le singole aziende si sarebbero votato alla young comunication è una bella sorpresa. L’Argentina ha scoperto i Millennials. In realtà un po’ tutti lo stanno facendo. Dagli Usa ad alcune zone dell’Italia. Ma nello Stato sudamericano è un’operazione di marketing che non conosce tregua. Una dopo l’altra spuntano le iniziative. D’altra parte in un Paese dove i consumi sono calati, ma proprio i Millennials stanno riportando in auge il vino rigorosamente nazionale non poteva essere diversamente. 

Sono loro, in gran parte, i responsabili di quel 13% in più di acquisti di vini di fascia medio-alta a fronte di un calo del 5% di quelli di fascia bassa. Insomma anche i giovani argentini confermano la tendenza: i giovani bevono e bevono bene.

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Social Wine: #Malbac 2015 tutta la qualità in un hashtag!

140 caratteri #Melbac 2015. Non è l’hashtag del momento, ma il nome del vino messo in commercio da un’azienda Argentina Bodega Chakana. Il packaging, ancora una volta, torna protagonista. Ma questa volta lo fa con un’etichetta votata al social e un contenuto di qualità. Spesso, infatti, la confezione non vale il contenuto. O magari è il contenuto che non vale affatto. Nel mondo del vino, per far parlare di sé, se ne sono inventate tante. A partire dal famoso vino blu che gli addetti ai lavori non hanno di certo trovato esaltante, ma che ha fatto il tutto esaurito sui siti di e-commerce. 

Il vino, insomma, è pensato proprio per Millennials…almeno nel packaging. A quanto pare cosa diversa è nella sostanza. Nella sostanza è un vino adatto a chi ama berne di buono e i Millennials sono tra loro. 

 

Social Wine: il vino nobile a dimensione social!

A quanto pare quello contenuto in questo vino dall’etichetta “twitteriana” fatta di uccellini, azzurro, nuvolette, hashtag e 140 caratteri, c’è un vino di qualità. Anche piuttosto costoso in realtà. Non un rosso facile, come ci saremmo immaginati essendo un prodotto a dimensione giovane, ma un vino di forte impatto anche per i palati dei winlovers categoria senior. Un contrasto evidente che potrebbe portare a questa bottiglia un discreto successo. Quel che è certo è che se il pubblico ci ha messo lo spot completamente social, adesso qualcuno ci ha messo la bottiglia.

Non ci resta che scoprire se oltre che intorno alla bottiglia l’hashatag saprà conquistare gli smartphone dei millennials argentini. Quel che è certo è che si inizia a comprendere e sperimentare il potenziale dei social media anche nel mondo dell’enologia.