Lo sfogo di Pietrasanta presidente MTV: "qui la politica parla, lì investe milioni di euro"

Enoturismo. Web, promozione, diffusione e condivisione. I cugini francesi ci danno l’ennesima lezione e questa volta lo fanno su una materia di cui in Italia molto si parla tanto quanto poco si pratica: la comunicazione. Accade così che in materia di enoturismo ne usciamo con le ossa rotte nonostante il nostro Paese di enoturisti ne attriri parecchi, non fosse altro per l’alta qualità dei nostri vini. Ma qualcosa non funziona. Parola di Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento Turismo del Vino: “l’enoturismo è tricolore, ma un tricolore francese, non certo il nostro”.  Perché? beh perché, aggiunge Pietrasanta, come in un film già visto la Francia ci sovrasta in quanto a programmazione  e managerialità della cosa pubblica”

enoturismo

 

Ed è proprio questo il nodo della questione: l’incomunicabilità o comunque il permanere di una staticità nei rapporti tra pubblico e privato, chiave di volta, come dimostra l’esempio francese, per far sì che anche l’Italia abbia il boom che merita nel settore enoturistico. Boom che in Francia si è avuto non in dieci, ma in un solo anno.

Parigi – sostiene infatti Pietrasanta – ha messo in piedi un portale che raccoglie tutta l’offerta enoturistica del Paese e che funziona benissimo nonostante non sia costato milioni di euro come i nostri, inutili, siti vetrina. E non è un caso che il portale, che punta ad attirare 4 milioni di nuovi enoturisti stranieri entro il 2020 anche attraverso prenotazioni dirette dal sito, si astato presentato dal ministro degli Esteri. E non è un caso – dice ancora – che giusto un anno fa lo stesso ministro, Laurent Fabius, annunciasse un piano speciale con un fondo nazionale in favore del comparto. Detto, fatto, mentre in Italia, da Expo in poi, in tutti i grandi comizi sul vino nessun politico dimenticava di citare l’enoturismo, in Francia si stanziavano decine di milioni di euro per investire veramente”.

Insomma Pietrasanta, che nella sua associazione conta circa mille cantine, non le manda a dire e punta dritto il dito sulla gestione politica di un settore così strategico per l’economia nazionale qual è quello dell’enologia. 

D’altra parte, come il presidente sottolinea rincarando ulteriormente la dose, in Italia la legge delle Strade del Vino targata 1999 non ha subito alcuna modifica per consentire di fatturare visite e mescita di vini in cantina nonostante siano “pratiche comuni e voci di bilancio importanti”. In Francia si investono invece 81 milioni di euro per La Cité du Vin de Bordeaux“La ciliegina sulla torta per una regione che fattura sotto la voce turismo ben 4 miliardi di euro l’anno e che, negli ultimi 15, ha triplicato i propri visitatori portandoli da 2 a 6 milioni creando inoltre 50mila posti di lavoro”

“Nonostante con Cantine Aperte portiamo in giro gente in numero superiore al pubblico di 50 partite di Serie A ci sentiamo ancora una squadra provinciale tra i giganti del calcio internazionale. Con tra l’altro un Testo Unico presentato in bozza al Vinitaly e della cui approvazione non si sa ancora nulla”. In sintesi, conclude il presidente del MTV: “la grandeur francese partorisce montagne, noi purtroppo nemmeno un topolino”.  

 

 

Crediti fotografici: foto interna Sergio Olivier Flickr – CC