Food Travel Monitor 2016: cresce il turismo enogastronomico. Italia in pole position: meta prediletta dei Millenials

Enoturismo. Sono soprattutto stranieri, sono soprattutto giovani, sono soprattutto…social! Va bene la Cappella Sistina, va benissimo anche Ponte Vecchio, ma come appaga postare una foto con un bel calice di vino o una bella carbonara, sembra proprio non esserci nulla! Non che la bellezza artistica dei luoghi non conti, ma è l’aspetto enogastronomico a muovere le masse.

E’ quanto emerso dal “Food Travel Monitor 2016” che scatta la fotografia del turista del momento. Quello che, in quanto a fotografie, è sempre un passo avanti grazie al suo Smartphone. Undici i Paesi coinvolti nello studio e una inconfutabile verità: il 49% dei viaggiatori si muove “a naso” col supporto del palato! E, udite udite, il 93% dei viaggiatori intervistati opta per una visita in azienda o nei mercati agricoli

enoturismo food&travel

Per intenderci, la quasi totalità di loro ha visitato una cantina, venerato i grandi chef negli showcooking dei festival o “cacciato” negli street food. Non era difficile immaginare il 52% è rappresentato dai Millenials. Quelli che, Smartphone alla mano, sono ormai i primi inconsapevoli promotori dei brand aziendali. 

L’Italia è la meta preferita insieme a Francia e Giappone. Paradossalmente però i viaggiatori che scelgono la vacanza enogastronomica o, addirittura, esclusivamente enoturistica, sono quasi tutti stranieri. Un male? Non necessariamente. Probabilmente solo la conferma che, a casa propria, non manca nulla sebbene sarebbe bello sapere che anche gli italiani amano scoprire le tipicità dei vicini di casa.

Tredici i profili del turista tracciati dalla ricerca di Food&Wine. Ognuno da “studiare” per trovare gli strumenti e le chiavi giuste per conquistarne fette sempre maggiori. Soprattuto per il bene dell’enoturismo. Ci sono gli “autentici”, gli “innovativi, gli “eclettici”, i “social”, i “locali”, i “biologici, i “gourmet”, gli “avventurosi”, i “budget”, gli “abitudinari”, gli “esteti”, i “vegetariani” e i “trendy”.

Fette di mercato importanti per il Bel Paese che in quanto ad enogastronomia ed enoturismo non teme nessuno. Eh sì, perché come si evince dallo studio di Food&Wine, il food traveller e il beverage traveller non ha un’identikit unico e definito. Ognuno si organizza in base alla disponibilità economica, ai propri gusti e le possibilità. 

“E’ un fenomeno destinato a rafforzarsi”. Così Roberta Garibaldi, Ambassdor della WTFA per l’Italia, docente universitario e responsabile dell’Osservatorio sul turismo dell’Università degli studi di Bergamo. Un destino scritto, secondo Garibaldi, proprio perché “particolarmente interessanti sono i giovani Millenials e gli abitanti di Paesi come Cina e India”. I turisti del domani insomma. 

Viaggiatori con un’alta propensione alla spesa “sia per il food&wine durante il viaggio, sia perché tende a partecipare ad altre attività culturali quando è in giro”. Ambasciatori, in un certo senso, del made in Italy essendo la gran parte di loro dediti all’acquisto dei prodotti tipici da portare a casa. 

enoturismo food&travel

Lo Smartphone è il loro terzo occhio nonché il loro terzo braccio. Quello con cui raccontano le nostre prelibatezze. Quello con cui promuovono il nostro territorio. Ecco perché, sempre più, la promozione turistica dovrà puntare su di loro. 

Non ci credete? Allora sappiate che, secondo Food&Travels, per i cinesi l’Italia è l’unica meta enogastronomica al di fuori dell’Oriente. Per gli americani l’unica destinazione estera citata.

Il territorio e le eccellenze ci hanno dato le materie prime. Il globo ci regala gli appassionati. Sta a noi, ora, far sì che diventino oltre che visitatori anche motore della nostra economia. 

Crediti fotografici: foto in alto Robert McIntosh Flickr CC – Foto in basso kafranb10 Flickr CC.