La vendemmia entra nel vivo e con lei anche i bilanci sul suo andamento. All'incertezza si sostituisce il caos delle certezze: dall'eccezionale della Coldiretti all'anno horribilis di Assoenologi. Ma la verità, qual è?

Eccezionale, ottima, buona, pessima. Mettersi d’accordo sembra un’impresa ardua. Ma alla fine come sarà la vendemmia 2017? Sicuramente di gran lunga inferiore, quantitativamente, a quelle cui ci eravamo abituati. Per essere precisi, come hanno sottolineato sia Coldiretti che Assoenologi, la peggiore dal dopoguerra ad oggi. Ma la qualità? Qui le opinioni sono sempre discordanti. Forse anche troppo. Certo è che il caldo torrito ha portato praticamente ovunque ad una vendemmia anticipata. E che il problema della quantità ci sia mette tutti d’accordo.

Ma su come alla fine dovrà essere considerata nell’aspetto più importante, la qualità, è vero e proprio caos. D’accordo sulla quantità sì, ma sulla qualità Assoenologi e Coldiretti prendono binari differenti con la prima che, seppur mantenendo una calma apparente, bacchetta tutti: produttori ed enologi legati alle aziende vitivinicole. A loro il presidente Riccardo Cotarella chiede “di non indorare la pillola”.

 

Annata 2017 vendemmia

 

Annata 2017: per il presidente di Assoenologi una stagione tristissima per quantità e qualità. “Dite la verità, non seguite le logiche di mercato”

L’incertezza ha caratterizzato fino ad oggi il dibattito sulla vendemmia 2017. A parte qualche sporadica voce, infatti, si è mantenuta una certa cautela. A far scendere il gelo in vigna nonostante le ancora alte temperatura, è stato però proprio Cotarella. Quasi un piano di dolore il suo. Il presidente Assoenologi ammette apertamente che “parlare di questa stagione mi mette tanta tristezza”. Che il calo quantiativà ci sarebbe stato lo si era detto sin da subito. Ma che in alcune zone sarebbe arrivati a toccare il 50% di uva in meno, si faceva fatica ad immaginarlo.

Cotarella non è di certo un uomo che le manda a dire. Non teme di esprimere il suo pensiero, anche quando questo contrasta apertamente con quello dei più. “Aborro quando sento alcuni colleghi parlare di annata del secolo – ha infatti affermato – è un’annata povera cnhe sul piano qualitativo”.

Una vera e propria tragedia enologica potremmo dire. Di quelle che resteranno scritte nella storia di questa antica arte: la vendemmia. Non ci gira intorno il presidente Assoenologi. La colpa è degli enologi che “non devono seguire le logiche di mercato, né cercare di indorare la pillola. Non è utile a nessuno”. Non chiamatelo però, catastrofista: “non lo sono – aggiunge -. Il mio non è un de profundis, ma la sitazione è questa e vi posso garantire che in Spagna e Francia lo scenario è simile. In questo momento, a fronte di un innalzamento del grado zuccherino, riscontrniamo comunque un’altissima acidità. E questo – conlcude – è molto anomalo”.

 

Annata 2017: i pareri contro di importanti viticoltori e Coldiretti. I primi parlando di “buona” annata, la seconda di vendemmia “eccezionale”

 

Dalla negatività totale alla positività eccessiva. Incerta la vendemmia, incerti i pareri verrebbe da dire. C’è chi è cauto, come Sandro Boscarini presidente di Masi Agricola nonché presidente Federvini o Marco Caprai, storico produttore della zona di Montefalco. Per loro il problema della quantità ha un peso importante, ma sulla questione qualità entrambi si dicono convinti che l’annata sarà buona.

L’ottimismo fiocca invece nella Coldiretti che parla di un’annata eccezionale in fatto di qualità. Sì, eccezionale. Un parere che diametralmente opposto a quello di Cotarella. Ma che l’annata sarà ottima lo afferma anche il Consorzio del Prosecco che non la teme affatto. Teme, piuttosto, il crollo di produzione che come nel Chianti, fa registrare in alcune zone anche un -50%.

Come sarà dunque questa vendemmia?  Ci sembra di capire che lo sapremo quando apriremo la prima bottiglia dell’annata 2017!