Verticali eccezionali, più internazionalizzazione e anteprima delle nuove Doc. Sono solo alcune delle novità della 51esima edizione della fiera veronese che per i winelovers animerà tutta la città

Compiuti i 50 anni il Vinitaly 2017, per il suo primo anno dopo il mezzo secolo, si presenta con una veste decisamente nuova. Messi al sicuro i punti di forza che l’hanno portata ad essere una delle fiere del vino più importanti a livello internazionale e certamente tra le più prestigiose del territorio, la sua mission di promozione del vino italiano nel mondo aggiusta il tiro puntando sulla sempre crescente internazionalizzazione e sulla tecnologia.

Occhio attento al mercato, ai target e ai cambiamenti climatici il Vinitaly 2017 porta nei padiglioni più business senza per questo tralasciare l’aspetto puramente goliardico dei tanti winelovers che si godranno manifestazione e città dal 9 al 12 aprile. Dentro e fuori la fiera è un susseguirsi di imperdibili appuntamenti. Verticali, vini biologici, tecnologia, degustazioni, terrori, seminari, convegni e tanta femminilità. Cerchiamo di fare il punto su tutto quel che c’è.

 

Vinitaly 2017: un nuovo progetto da 94 milioni di euro da investire in tre anni

Vinitaly 2017 Vinitaly stand

Ph: Fabio Ingrosso – Flickr (uso e modifiche consentite)

Inizia da qui il nuovo Vinitaly. La kermesse, oggi Spa, punta sempre più sull’internazionalizzazione. Saranno 4.120 le aziende espositrici. A queste vanno aggiunte le 291 di Sol&Agrifood e le 200 di Enolitech.

Sono 94 i milioni di euro che da qui al 2020 saranno investiti per la promozione del vino italiano nell’ambito della fiera veronese che diventa a tutti gli effetti un business core dell’enologia nostrana. Digital tranformation, incoming di operatori esteri e radicamento nelle aree geo-economiche di Usa e Cina gli obiettivi primari. Ma lo sguardo si amplia con un incremento dei produttori stranieri che porta a +30% le presenze al VinInterntional. E le novità, nel padiglione dedicato ai vini di tutto il mondo, non mancano. Si confermano le presenze di Stati Uniti, Francia, Sudafrica, Germania, Argentina e Australia, ma a loro si aggiungono quest’anno Giappone, Andorra e Kosovo. 

I buyer arriveranno da tutto il mondo. Persino la Gran Bretagna, nonostante la Brexit, ne invierà 100 in più. Che la macchina del Vinitaly stia funzionando lo dicono i numeri. Puntare su Usa e Cina ha portato a Verona, nel 2016 il 130% in più di buyer cinesi e il 25% in più di quelli statunitensi. L’obiettivo, quest’anno, è fare ancora meglio. 

 

Vinitaly 2017: Opera Wine e Gambero Rosso aprono le danze. A chiuderle una grande degustazione a cura di Riccardo Cotarella

Vinitaly 2017 opera-wine

Anche quest’anno l’onore di aprire il Vinitaly sarà di Opera Wine, la manifestazione collaterale, in un certo senso l’anteprima, della manifestazione veronese. L’appuntamento con la degustazione delle 104 cantine italiane selezionate dalla rivista Wine Spectator è l’8 aprile a Palazzo della Gran Guardia. Il 9 sarà invece il giorno ufficiale dell’apertura. Quello dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. 437 quelli cui è andato il prestigioso riconoscimento con particolare attenzione verso la sostenibilità e il trionfo di Toscana, Piemonte e Vento. Ottanta i vini toscani ad aver ottenuto i Tre Bicchieri, 75 quelli del Piemonte e 38 quelli del Veneto.

 

Volti noti per chiudere in bellezza

Si apre alla grande e si finisce allo stesso modo con la grande degustazione realizzata in collaborazione con Wine Research Team dell’enologo Riccardo Cotarella. Grandi produttori, alcuni decisamente, e grandi vini che loro stessi illustreranno. Dalla Campania arriveranno i vini de La Guardiense di Domizio Pigna e dell’azienda San Salvatore di Giuseppe Pagano.

Per la Puglia tre le presenze: Beppe di Maria con i vini Carvinea, Piernicola De Castris alla guida dell’azienda vitivinicola Leone De Castris e il noto giornalista Bruno Vespa che porterà in degustazione le eccellenze della sua Futura 14, azienda che ha sede nel tarantino. Altro volto noto quello di Massimo D’Alema che sarà presente con i vini della sua azienda umbra La Madeleine. Dall’Umbria anche gli eccezionali vini delle Terre della Custodia di Pompeo Farchioni. A rappresentare la Toscana sarà Antonio Donato con le eccellenze de le Tenute del Cerro, mentre dalle Marche arriveranno Doriano Marchetti delle Terre Cortesi Moncaro e Jurek Mosiewixz dell’azienda vitivinicola La Murola

Altro volto noto quello di Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, che sarà al Vinitaly con il marito Gianmarco con cui gestisce l’azienda vinicola lombarda Castello di Cigognola. Infine Friuli Venezia Giulia e Basilicata con la Genagricola di Alessandro Marchionne e Alessio Di Majo che porterà in degustazione i vini della sua azienda Di Majo Norante

 

Vinitaly 2017: le grandi degustazioni che esaltano il nome del Made in Italy nel mondo

Vinitaly 2017 Verticale Sassicaia

Ph: Walter Schärer – Flickr (uso e modifiche consentite)

Si apre e si chiude alla grande. Ma è nel mezzo che c’è tutto il buono da gustare con alcuni appuntamenti decisamente imperdibili. La degustazione più attesa è certamente quella del Sassicaia. “Indietro nel tempo con il Sassicaia: less is more, ovvero le annate dimenticate”. Ian D’Agata, Priscilla Incisa della Rocchetta e Carlo Paoli guideranno una degustazione davvero incredibile. Nei calici dei fortunati saranno infatti versati Sassicaia del 1992, 1004, 2002, 2005, 2007, 2008, 2010 e 2014.

Il 12 aprile altre due grandi eccellenze italiane protagoniste: “Barolo&Barbaresco: a study in history and terroir” con otto etichette in degustazione e la presentazione dell’ultimo libro di Ian D’Agata. “I grandi vini bianchi della Valle Isarco”, Kerner, Sylvaner e Pinot Bianco, saranno protagonisti il 10 aprile con l’anteprima dell’annata 2016. Spazio anche ai giovani con la “nuova generazione dell’Aglianico del Vulture” protagonista l’11 aprile

La rarità è tutta nelle mani delle Donne del Vino che porteranno davvero qualcosa di unico ed eccezionale al Vinitaly 2017 con una  degustazione de le “Donne del Brunello” imperdibile fissata per il 10 aprile. 

Da non perdere anche i seminari del Doctor Wine, alias Daniele Cernilli e quello Veronelli che presenta le grandi vigne d’Italia. 

 

Matrimoni felici e degustazioni dal mondo

Sarà difficile decidere cosa seguire. Lo è ogni anno. Ma in una carrellata così ampia, mentre cercate di fare mente locale sul cosa non volete perdere non si possono non considerare i matrimoni felici tra l’enologia italiana e lo Champagne e alcune degustazioni dal mondo che sono sempre una piacevole scoperta per ogni buon winelovers. Innanzitutto lo Champagne. L‘unione felice con il Chianti Classico che si snoderà in eventi e manifestazioni per l’esaltazione delle due grandi eccellenze si presenta anche al Vinitaly l’11 aprile come a suggellare il ben più antico legame che lega Firenze alla città di Reims. Gemellaggio sugellato nel 1956.

Sempre lo Champagne sarà protagonista con le nostre bollicine: quelle del Franciacorta e il Trentodoc con un appuntamento d’eccezione fissato per il 10 aprile. Per gli amanti dei bianchi di alto livello lo stesso giorno Ian D’Agata e la guida del Master of Wine Andreas Wickhoff vi condurranno un “un viaggio lungo 21 anni in compagnia del Riesling dell’Heiligenstein austriaco e del Wengut Brundlmayer”. Protagonisti al Vinitaly anche i migliori vini di Slovenia, Mar Nero e Australia. Mentre i “Tasting Ex…press”, un giro del mondo enologico, ci porteranno quest’anno alla scoperta di Austria, Ungheria e di una chicca peruviana: il Pisco, il distillato che è qui bevanda nazionale. 

Altro evento di nicchia quello dedicato alle bollicine britanniche con 8 etichette Metodo Classico in degustazione il 9 aprile

 

Vinitaly 2017: dal Giappone uno spazio tutto dedicato al Sakè

Ph: Beatnik Photos - Flickr (uso e modifiche consentite)

Ph: Beatnik Photos – Flickr (uso e modifiche consentite)

 

Se vi state chiedendo il perché dovreste leggere meglio le Carte dei Vini. Ancor più se vi trovate in un ristorante di livello. Che sia o meno una moda, l’Oriente ci piace e piace sempre più alle eccellenze italiche. Ecco perché per la prima volta il Vinitaly darà spazio al Sakè. Una dozzina di stand dove degustare la bevanda nazionale giapponese. La fiera vedrà quindi la partecipazione di due realtà. La Sake Company, specializzata nell’importanzione della bevanda a dimostrazione di quanto questa stia trovando spazio nel nostro mercato, e la SSA, la Sake Sommelier Association, il ramo europeo dell’organizzazione internazionale che ha formato oltre 5mila sake sommelier nel mondo e che ci potranno certamente aiutare nel comprenderne le caratteristiche. 

 

Vinitaly 2017: è l’anno delle presentazioni. Le nuove Doc e piccole grandi chicche fanno il loro ingresso nel mercato del vino

Ph: roberto bosi - Flickr (uso e modifiche consentite)

Ph: roberto bosi – Flickr (uso e modifiche consentite)

 

Se l’attenzione ai buyer, l’innovazione tecnologica e le grandi verticali non sono abbastanza per segnare il passo del rinnovamento il Vinitaly 2017 rilancia. E lo fa portando tra gli stand alcune delle novità che hanno caratterizzato l’anno che ci ha lasciati. Polemiche o no è qui che si degusteranno le prime bottiglie di Asti Secco sebbene con etichette generiche. Ed è sempre qui che farà il suo ingresso la Doc delle Venezie. Le prime bottiglie, in realtà entreranno in commercio solo dopo la prossima vendemmia. Sarà però questa l’occasione per presentare la nuova realtà del Triveneto. 

Ha scelto questo palcoscenico anche il Consorzio Vini Colli Berici che farà debuttrae qui il nuovo Rosso Colli Berici Doc con alcuni vini campione di alcune aziende produttrici. New entry anche il Primitivo di Manduria. L’eccellenza pugliese conquista il suo spazio al Vinitaly ed è pronto a portare in degustazione le sue eccellenze. 

Ci incuriosisce l’assaggio del primo Amarone Biologico della Cantina Valpantena così come il Franciacorta QZero (quvée n°59) prodotto della vendemmia 2011 che presenta a Verona la prima “Riserva” di Quadra. Un Franciacorta a triplo zero: zero chardonnay, zero legno, dosaggio zero. Una sorta di mini rassegna quella del “Diversamente Franciacorta che oltre a questa quvée che in commercio andrà a giugno, porterà negli stand del Vinitaly anche il Franciacorta QRosé (quvée n° 73) 2012.

Altra curiosità che cercheremo certamente di soddisfare è quella dell’assaggiare il Marzemino, noto anche come vino di Mozart, de la Cantina Le Manzane di Treviso. Un passito che, certamente, starebbe benissimo nella nostra Carta dei Vini musicale. 

 

Vinitaly 2017: per i winelovers il gusto è anche per le vie di Verona con “Vinitaly & The City”

Ph: Dimitry B. - Flickr (uso e modifiche consentite)

Ph: Dimitry B. – Flickr (uso e modifiche consentite)

Verona si prepara al Vinitaly invitando i winelovers con due giorni di anticipo. La città, dal 7 all’11 aprile, sarà all’insegna del “Vinitaly & The City”. Iniziamo dall’hashtag: #Vinitalyinthecity. E’ così che ci si riconoscerà in giro per le strade di Verona. I luoghi più significativi saranno lo scenario perfetto per godersi il meglio dell’enologia italiana. L’appuntamento con l’enoteca della manifestazione è…ovunque. Dalla Loggia antica alla Torre dei Lamberti. Dal Cortile del Mercato Vecchio all’Arsenale con “Biologic”, sezione del fuori salone dedicata ai vini biologici e biodinamici. Non mancheranno i foodtruck e lo streetfood per accompagnare. Tutto in chiave gourmet.

Merita un passaggio Bardolino sul Lago di Garda. Con la fondazione Bardolino Top qui si degusta ancora tanta eccellenza. 

 

Foto copertina Aaron Epstein – Flickr (uso e modifiche consentite)