I consumi interni crescono. Bene hotel, catering, wine bar ed enoteche. Ma nella Gdo si continua a scendere

Mercato del vino. Un sospiro di sollievo e uno di rassegnazione. O forse sintomo della necessità di cambiare qualcosa. Nel complesso però l’ “On Trade” è positivo e gli italiani tornano a bere vino. Dopo le preoccupazioni registrate a fine 2015 quando la gioia di essere diventati il Paese maggior produttore di vino al mondo era stata smorzata dall’incredulità che ne bevessimo molto meno, l’Osservatorio del Vino  e Nomisma Wine Monitor ci hanno fatto sapere che nei primi tre mesi del 2016 c’è stata un’ottima inversione di rotta

I consumi interni, che erano scesi del 2% nel 2015, sono saliti del 5,4% in volume e del 6,2% in valore. Una buona notizia per enoteche, wine bar, hotel, ristoranti e tutti i rivenditori del settore Ho.re.ca. Solo per loro però. Ed è qui che il sospiro di sollievo si fa rassegnazione perché con la Grande Distribuzione non solo le cose non sono migliorate. Anzi, almeno in termini di volume, sono peggiorate.

mercato del vino

Eccetto che per un prodotto. Indovinate quale? Ovviamente le bollicine. Quelle che, ormai, trainano il settore dentro e fuori il Bel Paese. Un piccolo contributo per non assistere al crollo della Gdo lo hanno in realtà dato anche i vini Dop (+2,4% in valore e -1% in volume). Ma se ciò non fosse accaduto sarebbe stato certamente il -8% in volume e -4% in valore degli Igt a spezzare il fiato.

Certo è che bere fuori casa torna ad essere un piacere. Almeno così sembra dagli ultimi dati sul mercato del vino. E sono sempre le bollicine a mettere il punto. L’aumento, in valore, è stato per loro nei canali Horeca del 9,5%. Seguono i bianchi fermi con una spesa aumentata dell’8.9%. Arrivano quindi al palato i frizzanti che se in valore salgono del 6% fanno il botto in volume con un +23,5%. I rossi fanalino di coda con un +1,4% in valore, ma un -4,5% in volume.  

E tra i rivenditori chi se la passa meglio? La ricerca lo dice chiaro: hotel e catering dove il vino consumato è aumentato del 10%. Seguono i ristoranti, i wine bar e le enoteche. Ottimo anche l’andamento delle vendite all’ingrosso. Qui, il più, si è registrato del 7,3% in termini di valore e del 7,6% in volume. 

I dati sono il risultato della prima ricerca “On Trade” fatta dalle due associazioni. “Siamo molto soddisfatti di questo primo anno di attività di studio del settore On Trade – ha commentato il presidente dell’Osservatorio del Vino Antonio Rallo -. Le aziende associate hanno per la prima volt un quadro dettagliato ed aggiornato del mercato dell’Horeca. A completarlo i dati di sistema su tutto il comparto. Dati raccolti grazie alla partnership con Ismea, Crea e Bocconi. Ora l’obiettivo – ha aggiunto – è incrementare la base delle aziende monitorate. Lo strumento potrà così essere pù preciso ed efficace“.

Soddisfatto anche dell’andamento del mercato del vino italiano Rallo. “Siamo fiduciosi. E’ una buon dato rispetto al ribasso dei consumi fuori casa che ha caratterizzato il periodo 2008-2013”

 

Crediti fotografici: foto interna Alper Çuğun – Flickr. Foto home page: