19 aziende si sono unite in un progetto unico e innovativo. Un Manifesto e una Carta per definire i criteri dell'eccellenza nell'accoglienza

Un vero e proprio certificato di qualità per l’accoglienza enoturistica. In Italia nasce il The Grand Wine Tour, un marchio destinato alle aziende vitivinicole che nel turismo enologico adottano standard di eccellenza.

Il riferimento è al Grand Tour, il viaggio formativo, artistico e culturale che i giovani nobili erano soliti intraprendere a partire dalla fine del XVII secolo in Europa. In particolare proprio in Italia. Soggiorni in luoghi meravigliosi ed accoglienza di alto livello erano i tratti che accomunavano le esperienze del Grand Tour.  Gli stessi elementi oggi si ripropongono in chiave moderna per The Grand Wine Tour, dove la cultura del vino e quella dell’ospitalità si incontrano in un progetto mai realizzato prima in Italia.

 

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Certificato di qualità: un Manifesto per garantire l’eccellenza enoturistica!

The Grand Wine Tour nel Bel Paese è una novità assoluta. Mai prima d’ora era stato creato un marchio di qualità che definisse e valutasse in modo strutturato, condiviso e oggettivo i servizi turistici del settore vinicolo. Ciò è stato possibile grazie all’impegno di 19 importanti aziende vitivinicole. Ad accomunarle il desiderio di investire nella promozione dell’enoturismo di alta qualità. Da qui la creazione dedicata a tale scopo. 

Per definire e promuovere al meglio il marchio e i suoi standard, l’associazione ha redatto due documenti fondamentali: il Manifesto e la Carta della Qualità. Il Manifesto di The Grand Wine Tour è il decalogo condiviso da tutte le aziende aderenti. Un documento in dieci punti che sancisce i presupposti per l’utilizzo del marchio e l’unità di intenti che anima e lega ognuna delle realtà vinicole presenti.

 

Certificato di qualità: 50 criteri per una Carta creata ad hoc!

La Carta della Qualità determina una serie di parametri che le aziende vinicole devono necessariamente rispettare per poter utilizzare il marchio di qualità TGWT. La Carta è uno strumento che attraverso 50 criteri precisi divisi in tre sezioni di valutazione  sancisce l’idoneità di ciascuna realtà produttiva ad aderire all’associazione e, di conseguenza, a utilizzare il marchio. Le tre sezioni di riferimento sono tour e tasting, ristorante e ospitalità, vino.

È, questa, una novità assoluta nel panorama enoturistico italiano. Una misura oggettiva della qualità dell’accoglienza, definita con l’attribuzione di punteggi ponderati che, sommati, definiscono una soglia minima al di sotto della quale non è possibile l’accesso al progetto.

Le 19 cantine aderenti

Le cantine che oggi aderiscono all’associazione e utilizzano il marchio sono 19, e il numero è in costante aumento.

Sette sono in Piemonte. Parliamo di Ceretto, Coppo, Tenuta Carretta, Michele Chiarlo, Cascina Chicco, Travaglini, Villa Sparina.

Quattro le cantine venete aderenti. Cioè  Bortolomiol, Col Vetoraz, Zenato, Inama. In Emilia Romagna Umberto Cesari.

Per la Liguria ci sono Lunae e Poggio dei Gorleri.

Quattro le adesioni anche in Toscana. Parliamo di Altesino, Fattoria Le Pupille e Sapaio. 

Infine il Lazio con Casale del Giglio e in Campania Feudi di San Gregorio. (Fonte: Askanews)