A Wine2Wine si è fatto il punto sulla comunicazione nel settore. Instagram è perfetto per il business, ma pochi ne hanno colto le reali potenzialità. Intanto arrivano nuove tecnologie che potrebbero portare ad un'ennesima rivoluzione

Vino digitale? Indubbiamente. L’emotività legata alla viticoltura non è più soltanto quella immaginifica del vignaiolo che accarezza le sue uve e la bellezza dei luoghi al tramonto. Il vino, oggi, è molto di più emozionalmente parlando. Wine2Wine, l’evento business legato al vino svoltosi a Verona, ne ha analizzato le molteplici sfaccettature e la conclusione è unanime: il digital marketing è sempre più importante. Non si cresce nelle vendite, in sostanza, se il proprio vino non lo si impara a raccontare? Come? Attraverso una comunicazione efficace che fa dell’emotività una leva fondamentale. L’incontro è stato condotto dagli esperti di AQuest, agenzia specializzata nell’utilizzo dei nuovi strumenti digitali che hanno spiegato come da Instagram e le sue “live stories” fino alla realtà aumentata, tutto è utile per accrescere il proprio brand.

 

Vino digitale: ‘live stories’ per divertire ed emozionare. Ma se i social sono ormai una realtà consolidata, gli strumenti della comunicazione sono sempre di più e sempre più interattivi

 

vino digitale

 

Dell’incontro ha raccontato WineNews. I numeri parlando chiaro. Su Instagram oggi ci sono 800 milioni di utenti attivi. 14 di questi sono in Italia e 300 milioni utilizzano le “live stories”. L’advertising anche in questo caso gioca un ruolo importantissimo. “Le Stories – ha infatti affermato Elena Pagliari inoltre permettono di svolgere sondaggi, anche ironici, con risultati in tempo reale e di interagire con gli utenti e tra loro. possono essere usate da un’azienda per diversificare ulteriormente la comunicazione del proprio brand rispetto ad altri canali social”. Insomma: su Instagram ci si deve far notare.

Eppure, nonostante i numeri che macina e la costante crescita, il business, quello del vino incluso, non sembra aver compreso ancora il potenziale di questo strumento. Eccezioni, è stato sottolineato, ce ne sono, ma a guardar bene gli esempi fatti, si parla sempre e solo di grandi nomi ovvero Wine Enthusiast, Decanter, Moet usa, Allegrini Winery, Laruent Perrier e Francesco Zonin. Eppure internet è uno strumento incredibilmente democratico che, a costi contenuti, permette a chiunque di essere presente e di esserlo con successo.

 

Il futuro

Nonostante il potenziale dei social non sia ancora stato compreso, la loro presenza è ormai consolidata. E mentre chi vuole far business è ancora impegnato a capire come farli fruttare, la tecnologia va avanti e lo specchio di possibilità si allarga. Accade, ad esempio, con la realtà aumentata. Un esempio, è stato detto, è stato quello di Ikea che oltre a mostrarci l’oggetto ci fa vedere come potremmo collocarlo in casa nostra. Il successo più grande nel settore lo ha avauto Pokemong Go, che con la sua tecnologia è riuscuta a inviare un’infinità di dati gratuitamente per la geolocalizzazione. Anche il vino, è stato sottolineato, Nicola Ferrari, ha iniziato a capirne il potenziale.

Destinata ad aumentare la sua presenza, è la tecnologia dei Chatbot, programmi che permettono di simulare con un robot la relazione di una conversazione tra due persone. Ad esempio su Whatsapp o Messenger. Le macchine, oggi, possono già rispondere agli utenti a nome dell’azienda. “Questi sistemi – ha sottolineato Giuliano Ambrosiopermettono una migliore profilazione dell’utente, per produrre analytics mirate e contenuti perosnalizzati. In futuro sempre più aziende ci contatteranno in questo modo, sostiuendo gli umani nel customer care”.