I giovani tornano all'agricoltura: si torna nelle vigne, nei campi e nelle stalle. Ma il gap con web e burocrazia è grande

Vigna. Eppur si muove. L’analisi di Gusto Digitale lo aveva lasciato percepire. La decisione del Ministero lo ha confermato e l’Unione Vini della vocazione ne aveva ampiamente parlatoLa terra è letteralmente in fermento e con i suoi i frutti deve iniziarli a dare anche il web sebbene qui di strada da fare ce ne sia ancora moltissima. Ci avviciniamo a grandi passi al tempo della vendemmia sebbene il tardo arrivo dell’estate potrebbe ritardarla un po’. Il vero ritardo in vigna e non solo è nella capacità di saper promuovere le nostre eccellenze online.

vigna

Solo il 61% delle aziende agricole ne fa un uso quotidiano. Tra quelle vinicole l’incremento c’è stato, ma continuano a mancare continuità e professionalità. Un gap che va ancor più colmato ora che è chiaro quanto proprio la terra sia tornata ad essere la “promessa” della ripresa economica del Bel Paese. Se solo sul fronte della viticoltura, come ampiamente anticipato dall’Uiv, il gap tra domanda e offerta per l’impianto di nuove vigne era stato del 1.038% con 12mila 528 istanze presentate nel 2016, la conferma è arrivata nei giorni scorsi da Coldiretti che ha registrato, nel primo trimestre dell’anno, un incremento del 12% tra i ragazzi under 35 che hanno scelto di lavorare in agricoltura.

Non solo. A farlo scegliendo di diventare imprenditori di prima generazione sono stati il 9% in più. Va da sé che una crescita così esponenziale va accompagnata con un’altrettanto esponenziale crescita nell’uso dei media e dei social in particolare. Le professionalità, nel campo, non mancano. Quello che manca ancora è il saper cogliere l’importanza di affidarsi ad esse per riuscire realmente nell’intento. Ci prova anche il Ministero del Lavoro a far capire quanto oggi, essere presenti sulla rete e sui social, conti.

Lo fa attraverso Garanzia Giovani e un accordo, Crescere in digitale, stipulato con Google in accordo proprio con Coldiretti. Accordo che permetterà a 102 ragazzi di occuparsi della promozione web delle aziende: dai siti ai social media.

Ma il fenomeno è dei grandi numeri ed è per questo che il panorama delle professionalità aumenta offrendo servizi ottimali e necessari per uscire dai confini della propria nuda proprietà.

Sarà forse meno difficile considerando che la gran parte di giovani che hanno scelto la terra e la vigna è laureata. Si tratta di ragazzi penamente coscienti di un mondo in continua evoluzione. Il 57% di loro è riuscito nel promuovere aziende all’insegna dell’innovazione e ben il 74% è orgoglioso di quanto fatto e il 78% dichiara di essere felice del cambiamento esistenziale messo in atto.

E il dato occupazionale è destinato a crescere. Secondo il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo infatti, “con l’avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale approvati dall’unione Europea ci sono opportunità di insediamento nell’agricoltura italiana per almeno 20mila giovani fino al 2020”.

Non fatevi scoraggiare dal non essere discendenti da famiglie votate all’agricoltura. Molti sono i novizi. Anche tra coloro che lavorano in vigna. I loro vantaggi? la conoscenza dei nuovi media, la consapevolezza dell’importanza di saperli utilizzare e la capacità di sviluppare e applicare sistemi innovativi nelle loro aziende.

Resta solo un grandissimo scoglio: quello burocratico. Cento le giornate l’anno che sottraggono le braccia dai campi. Tante ne sono necessarie per adempiere a tutti gli atti richiesti dalla Pubblica Amministrazione. Un ostacolo che potrebbe addirittura alzare il muro della difficoltà. Lo sostiene il presidente Coldiretti Grosseto Andrea Renna. “Non sono accettabili alcuni interventi legislativi in discussione in Parlamento che vogliono introdurre l’Uniemens anche in agricoltura. Si triplicherebbero gli atti da adempiere per le denunce contributive. Abbiamo di fronte un’occasione forse irripetibile. Senza un dialogo costruttivo per rendere più agevole e veloce l’accesso alle misure previste rischiamo di perderla”.

Un dialogo che almeno sul fronte della viticoltura si dovrebbe risolvere con il Testo Unico. Dopo l’anteprima al Vinitaly la sua approvazione sembrava imminente. A poche settimane dalla vendemmia del ‘sì’ del Paralmento non vi è notizia.

 

Crediti fotografici: foto interna di Craig Drollett – Flickr CC . Foto Copertina Annalisa – Flickr CC.