Buon Compleanno all'Associazione (oggi Consorzio) fondata nel 1987 da un manipolo di audaci viticoltori. Grazie a loro, oggi, il vino del Trentino si è svelato al mondo. Dal 3 al 5 novembre si raccontano tra degustazioni, esposizioni e territorialità!

Territorialità, artigianalità, qualità e sostenibilità. Quattro valori che, da trent’anni, accompagnano il lavoro dei Vignaioli del Trentino. Trent’anni che l’associazione ha deciso di festeggiare in una tre giorni di degustazione, scoperta, promozione, ma, soprattutto, valorizzazione dell’eccellenza che i produttori di questa regione portano da secoli nei calici e che, proprio trent’anni fa, è convogliata in un percorso unitario grazie ad un manipolo di coraggiosi che non ha avuto alcun timore nello sfidare il dominio francese.

Sì perché quando l’Associazione Vignaioli Trentini nacque la francia aveva già la sua associazione di Vignerons. L’esigenza di dare un’immagine e una rappresentanza anche alla loro viticoltura da queste parti si è fatta subito sentire. Tra quel manipolo di coraggiosi c’era anche Nello Letrari, un vero e proprio pioniere in cantina e non, scomparso proprio pochi giorni fa lasciando un grande vuoto, ma anche una continuità nei valori promossi nella sua azienda e nell’associazione.

E’ il 1987: il percorso di quest’associazione inizia da qui con Luigi “Gino” Pisoni primo presidente. A lui il gran merito di aver iniziato a diffondere e promuovere la produzione vinicola del territorio in Italia e all’estero. Solo nel 2015 l’Associazione diventa Consorzio. Una necessità per far fronte alle nuove sfide di un mondo in continua evoluzione. Evoluzioni che, da queste parti, non fanno di certo paura, ma che al contrario sono possibili proprio grazie a quei valori indissolubili su cui la loro storia si è costruita.

Una realtà che oggi conta oltre 70 associati e che, i suoi primi trent’anni, li festeggerà dal 4 al 5 novembre con una serie di appuntamenti a misura di winelovers o semplice curioso.

 

Trant’anni trentini: un viaggio tra storia e modernità in un percorso che unisce chi questo viaggio lo ha iniziato e chi, oggi, lo prosegue in nome di artigianalità, territorialità, qualità e sostenibilità

 

trent'anni trentini vigne

“Trent’anni rappresentano una scadenza importante. Non potevamo non onorarla”. Così il presidente del Consorzio Lorenzo Cesconi. “Soprattutto – aggiunge – non potevamo non onorare chi, trant’anni fa, ha avuto il coraggio e la lungimiranza di credere nei valori di artigianalità, territorialità, qualità e sostenibilità. I punti cardinali del nostro lavoro, oggi come allora”.

Ragion per cui il 4 novembre la manifestazione “Trent’anni Trentini – Buon compleanno vignaioli!” aprià con un momento deidcato ai Presidenti che hanno guidato l’ssociazione dal 1987 ad oggi. “La nostra storia – ha infatti aggiunto Cesconi – così come tutte la storia della vitivnicola trentina, è fatta di donne e uomini che hanno creduto ed investito in questa terra consapevoli che il valore del nostro lavoro non è solo il prodotto coltivato, raccolto e trasformato, ma anche la cura del paesaggi, la tutela del territorio, la promozione dell’immagine della nostra terra fuori dai confini provinciali”.

E tutto questo sarà raccontato in questa tre giorni fatta di terroir, storia, gusto, memoria e opportunità future. Una tre giorni organizzata con il supporto della Strada del vino e dei Sapori del Trentino. Iniziamo allora a scoprire il programma della tre giorni partendo dalle degustazioni che saranno il fulcro della tre giorni. Una per ognuno di questi. 

E non dimenticate l’hashtag: #trentinowinefest!

 

Tra il silenzio dei monti tutta l’esuberanza delle bollicine trentine (venerdì 3 novembre)

Si parte con le “Montagne Spumeggianti” e l’inconfondibile profilo del metodo classico trentino venerdì 3 novembre. L’appuntamento alle 17.30 è nell’azienda Balter, a Rovereto. Aizenda che, in questa speciale degustazione con prenotazione obbligatoria e condotta dall’Ais Trentino (come tutte le altre) porterà il suo Brut che andrà in degustazione con molte altre eccellenze enologiche “spumeggianti del territorio”. Parliamo del Brut Nature Riserva 2012 Bellaveder; il Brut Nature 2011 Moser: il Riserva Blauwal Pas Dosè 2010 Cesconi, il Terre Basaltiche maso bergamini, il Forneri Brut 2013 Zanotelli, il Brut Riserva Due Vale 2011 Bongiovanni, l’Iniko Riserva 2010 Mas dei Chini, il Brut Rosè Pojer e Sandri e l’Extra Brut Rosè Riserva 2013

 

Il mattino si svela con i colori e i profumi dell’ “oro del Tirolo” (sabato 4 novembre)

Sabato 4 novembre i calici si alzano “presto”. Per la precisione alle 10.30 nell’azienda barone de Cles a Mezzolombardo. Se il mattino ha l’oro in bocca, qui, in bocca, scenderà “L’oro del Tirolo”, ovvero “Il Teroldego ieri, oggi e domani”. Dodici i vini in degustazione con un conduttore d’eccezione: Fabio Giavedoni di Slow Wine.

Un percorso che andrà dal 1987, anno della fondazione dell’associazione, al 2016. Un viaggio nell’oro del Tirolo rappresentato dal Maso Scari 1987 dell’azienda che ospiterà l’evento, il Granato 1989 Foradori, il Diedri 1996 Cantina Dorigati e il Pini 1999 firmato Zeni. Ad introdurre il nuovo millennio sarà il beato me 2005 Redondel, cui seguiranno il Teroldego 2007 dell’azienda de Vescovi Ulzbach, il Teroldego 2010 di Betta Luigino, il Sangue di drago 10\\ della Cantina di Marco Donati, il Due Vigneti 2013 Fedrizzi Cipriano, il Terolego 2015 di Elio Endrizzi e, infine, il Teroldego 2016 Cantina De Vigili.

 

Trent’anni in un girono: il viaggio senza tempo del Vin Santo (domenica 5 novembre)

Avete mai sperimentato “la magia senza tempo del Vin Santo” Trentino? Beh se non lo avete fatto dovreste prenotare la degustazione condotta da Sandro Sangiorgi (Porthos) domenica 5 novembre a Lasino nell’azienda agricola Pisoni. E’ qui che si terrà l’ultima delle tre degustazioni tematiche alla scoperta dell’eccellenza dei vini trentini. Anche in questo caso un viaggio lungo tanto quanto la longevità di quello che oggi è il Consorzio dei Vini Trentini. Andano a ritroso, infatti, la degustazione si chiuderà proprio con lo speciale trentennale Pisoni dell’annata 1987. Prima de lui il Vin Santo della Cantina Toblino 1994, quello di Giovanni Poli del 1997, un altro Pisoni 1998, un Gino Pedrotti 2002, un Francesco Poli 2003, un Pravis 2006 e, in apertura, il Maxentia 2001.

 

Trent’anni Trentini: i banchi di degustazione saranno ospitati a Palazzo Roccabruna e divisi per tipologie, varietà e parole chiave

 

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Se da una parte ci sono quelli che trent’anni fa hanno dato vita ad un’associazione che ha fatto grande nel mondo il vino trentino, dall’altra ci sono quelli che i trent’anni li hanno oggi. I loro vini si incontreranno nella location delle degustazioni open che sabato e domenica sarà ospitata a Palazzo Roccabruna. E’ qui che, alle 15, sarà inaugurata la Mostra “Trent’anni trentini”, preceduta da un momento di ricordo per i Presidenti che dal 1987 ad oggi hanno fatto sì che l’attuale Consorzio arrivasse non solo indenne, ma anche rafforzato, al secolo in corso.

Mostra che resterà aperta fino alle 22 e che ospiterà al suo interno i vignaioli, i loro vini, le loro storie e i loro valori. banchi tematici di degustazione divisi per tipologie, varietà e parole chiave. Insomma a Palazzo Roccabruna ci sarà tutto il vino trentino.

 

Le aree di degustazione: dall’autoctonicità alla resistenza, passando per felici disugualianze e incontri generazionali…

Spazio allora ad “Autoctonia“, dve i calici si riempiranno dei vini frutto delle varietà autoctne del territorio. Parliamo ad esempio di Nosiola, Teroldego, Marzemino, Groppello di Revò. Non poteva mancare l’area “Bordò” di cui proprio Letrari fu pioniere. Qui i tagli bordolesi e monovarietali di Cabernet e Merlot sono pronti a raccontare la storia gloriosa che arriva dalla Francia, ma che in Trentino fin dagli anni ’70 ha scritto pagine rimaste nella memoria. Il “nessuno” non può essere contemplato in una festa dell’assocazionismo. Ecco perché altro spazio sarà l’“Uno…e centomila”. Il luogo dove si incontra la “diversità”, o come ebbe a dire Luigi Veronelli, la “felice disuguaglianza” in questo caso proprio dei vini del territorio.

Ed eccoli i giovani produttori. Per loro “Avere trent’anni” sarà lo spazio in cui raccontare, attraverso i calici, il perché di una scelta che punta sul restare nei luoghi d’origine e puntare proprio sulla viticoltura. Onore a “I resistenti”, quei vini le cui varietà d’uva, futto di decenni di ricerca, sono ancora lì e lo sono in un’ottica di qualità e sostenibilità. Immancabili le bollicine che avranno un vero e proprio “Territorio spumeggiante”: “Dulcis in fundo” i vini da meditazione. dal insanto al Moscato Rosa.

 

Gli appuntamenti collaterali e la festa di chiusura

Anche grazie a Mozart questo è un vino che decisamente godrà di immortalità. Parliamo del Marzemino (vino che abbiamo inserito in una nostra personale e musicale Carta dei Vini). A lui sarà dedicato il laboratorio del 4 novembre alle 16.30 a Palazzo Roccabruna cui seguirà, la presentazione del libro di Sandro Sangiorgi “Il vino Capovolto”. Grande chiusura domenica 5 novembre a Rovereto nel nuovo punto di affezione Fivi dove, nel Laboratorio Culinario Il Silenzio, si terrà la festa di chiusura.

Insomma una tre giorni per omaggiare l’eccellenza di un territorio che con i suoi vini ha inebriato l’enologia mondiale.