1947 cantine, 24mila vini degustati, 281 vini slow, 175 grandi vini e 273 vini quotidiani. Sono solo alcuni numeri della nuova guida della "Chiocciole" che premia la sostenibilità!

Le attese sono state ripagate. L’evento Slow Food ha animato anche quest’anno le vie di Montecatini Terme. E la Guida Slow Wine ha svelato tutte le sue ambite Chiocciole. Un lavoro meticoloso quello della Guida che delle cantine e dei vini premiati racconta le particolarità, la storia e le caratteristiche visitandole una d una. Quest’anno sono state 1947 le cantine visitate da Slow Wine. 24 mila i vini degustati. 195 quelli che hanno ottenuto le “Chiocciole” più ambite perché capaci di interpretare al meglio i valori organolettici, territoriali e ambientali in liena con le idee Slow. 281 i “Vini Slow”, 175 i “Grandi Vini”, 174 le “bottiglie” d’ottima annata, 237 i “vini quotidiani”, ovvero le migliori bottiglie a meno di 10 euro, 99 le “monete”, cioè le realtà che garantiscono un buon rapporto qualità prezzo e 100 i “locali del bere Slow”.

Un viaggio del gusto, dell’accoglienza e dell’identità in lungo e in largo attraveso tutto lo Stivale e che rinnova la partnership con la Fisar. “Una partnership che racconta con competenza e passione tutte le storie e gli ‘attori’ che hanno fatto grande il patrimonio vitivinicolo del nostro Paese”, come ha tenuto a sottolineare il consigliere Fisar Valerio Sisti.

 

Slow Wine 2018: una Guida per una professionalità 3.0! La rivoluzione passa anche per il come ci si presenta

 

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La biodiversità, la sostenibilità, le filosofie produttive che sono la forza su cui i vignaioli costruiscono il brand del vino made in Italy sono gli elementi che caratterizzano una Guida che è un vero e proprio oggetto di marketing. Uno di quelli, ha spiegato il presidente Gaetano Pascale presidente di Slow Wine Italia, che non elenca, ma racconta territori, aziende e realtà espressione di una vitivoltura all’avanguardia che si mostra senza filtri, ma ha voglia di raccontarsi attraverso quei valori che nell’innovazione hanno trovato nuove espressioni.

Per i due curatori della Guida, Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, la Guida Slow Wine è infatti “un compagno di viaggio. Segnaliamo infatti anche quelle cantine che offrono accoglienza e ristorazione. E’ in questo contesto che si devono leggere le numerose indicazioni contenute nella nostra guida. Vogliamo esportare il metodo Slow Wine in altre parti del mondo. Quest’anno abbiamo iniziato con la California ma vorremmo riuscire a lavorare anch e in altri Paesi d’Europa”.

L’obiettivo è chiaro: “vogliamo essere sempre più informati e presenti e concentrarci sempre più per avere un quadro più completo possibile della catena di produzione in tutte le sue fasi. Se, come abbiamo fatto noi, si sposta l’attenzione dal bicchiere alla vigna, se si va oltre la mera degustazione e analisi sensoriale, sono richieste conoscenze tecniche e agronomiche precise. A maggior ragione con il cambiamento climatico in atto. Insomma – hanno aggiunto – siamo consapevoli di dover studiare e conoscere un’enologia e un’agronomia che si dovrà adattare a questi fenomeni”.

Che si sia dunque vignaioli, sommelier, esportatori o anche critici la conoscenza è la chiave di volta. La curiosità di sapere l’elemento imprescindibile per comprendere i mutamenti di un mondo, quello del vino, che non è più ormai un semplice prodotto, ma un simbolo capace di raccontare biodiversità, sostenibilità, identità, necessità e unicità.

 

Slow Wine 2018: un annata all’insegna del bio in azienda e nei calici. Sostenibilità è la parola very slow!

 

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Scorrendo l’elenco dei vini e delle aziende premiate da Slow Food è l’elemento che salta agli occhi. La gran parte delle 1947 aziende sono quasi tutte dedite all’agricoltura biologica. Pochissime quelle dove non è questa la consuetudine, tantissime quelle che pian piano si stanno proprio spostando verso questa realtà. Questioni di mercato o di convinzione? Entrambe probabilmente. Dalla consapevolezza del bisogno di rispettare il territorio a quella di non perdere fette di mercato laddove il bio vive un vero e proprio boom che non accenna a dimuire, ma, al contrario continua a crescere con i giovanissimi sempre più improntati al bio nei calici e nei piatti.

D’altra parte lo spreco alimentare è uno dei temi su cui l’associazione è più attiva e anche l’appuntamento di Montecatini, con i tanti chef e gli eventi legati al cibo, lo ha dimostrato. Un momento di riflessione oltre che di gusto che ha trovato nella Guida un ulteriore vetrina per spingere sul tema della sostenibilità che, con i cambiamenti climatici in atto, va sempre più sostenuto e che nella ricerca, sostenuta da Slow Food e Slow Wine, cerca nuove soluzioni a problematiche che iniziamo finalmente a comprendere. Dai grandi vini ai meno noti. Dai grandi produttori a quelli che dell’eccellenza hanno fatto una nicchia. Insomma, nella Guida ce n’è per tutti i gusti.

Volete sapere quali sono i vini premiati quest’anno? Quali quelli che hanno un rapporto qualità prezzo migliore regione per regione così da potervi orientare meglio anche nei vostri acquisti e valutarne voi stessi la validità? Allora clicca qui. Qualche dritta possiamo dartela!