A gennaio la fine dell'iter di candidatura. Poi deciderà l'Unione. Una responsabilità di tutti diventare patrimonio dell'umanità. Veneti e italiani lo sanno e un sondaggio parla chiaro. Per oltre il 90% degli intervistati è un merito che va riconosciuto

L’iter si concluderà il 20 gennaio 2017. E’ questo il giorno in cui la Commissione italiana dovrà decidere sulla candidatura delle Terre del Prosecco per il riconoscimento di patrimonio dell’umanità Unesco. Dieci anni di lavoro per un obiettivo preciso che Regione, Provincia, Camera di Commercio di Treviso, Consorzio di Tutela del Vino onegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e 28 sindaci del territorio vogliono raggiungere per dare un’identità ancora più forte veicolandola attraverso un “marchio” che ha ricadute importante su tutta l’economia del territorio. A cominciare dall’enoturismo. Perché ciò avvenga realmente però, al di là di un riconoscimento che per arrivare impiegherà almeno due anni se tutto andrà secondo i piani, c’è bisogno che chi su quel territorio vive si renda partecipe e prenda consapevolezza dell’importanza di entrare a far parte di questa realtà.

Per questo l’Associazione Temporanea di Scopo “Conegliano Valdobiadene Patrimonio dell’Umanità“, presieduta dal consorzio stesso, ha effettuato un’indagine in 15 dei Comuni che dovranno assumersele queste responsablità. A quanto pare, stando ai dati racolti dalla Swg, la strada presa è quella giusta.

 

Prosecco nell’Unesco: per gli abitanti delle colline di Conegliano Valdobbiadene l’obiettivo è meritato e sarà centrato

 

prosecco nell'unesco vigne

 

Il Prosecco è un simbolo del territorio e un veicolo perfetto per promuoverlo attraverso cultura e sostenibilità. A pensarlo non sono solo gli addetti ai lavori, ma anche i cittadini. Il 92% di quelli residenti tra le colline di Conegliano Valdobbiadene, infatti, ritiene che la candidatura Unesco sia importante. Di questi il 59% ha definito il suo ottenimento “molto importante”, il 33% “abbastanza importante”.

Consci del valore dei luoghi in cui vivono, l’85% ritiene che essere Patrimonio dell’Umanità è un riconoscimento meritato per la sua bellezza, per la sua storia e per i suoi paesaggi. Il 78% dei residenti è fiducioso e crede che alla fine l’organizzazione farà entrare le colline del Prosecco nell’élite dei luoghi più belli del pianeta perché bello (94%), produttivo (96%) e ospitale (90%). Quali sono le cose che lo rendono unico? In primis proprio il vino che per il 57% dà al territorio una forte identità. Segue, con un piccolissimo scarto, il paesaggio (55%).

Parlando proprio delle bollicine che hanno saputo farsi amare, e molto, in Italia e all’estero facendo volare l’export, per il 96% degli abitanti delle colline della zona di Conegliano Valdobbiadene, il Prosecco Superiore Docg rappresenta un’opportunità per il territorio. Per il 59% è addirittura una “grande opportunità”. E proprio la sua produzione per il 78% rappresenta uno dei punti di forza per ottenere il riconoscimento Unesco e sarebbe per il 92% un’ulteriore motivo di sviluppo per i suoi produttori.

 

Prosecco nell’Unesco: per gli italiani è uno dei territori di maggior valore e le bollicine ne sono un simbolo inimitabile

 

prosecco nell'unesco

 

Al di là di ama un territorio perché il “suo” territorio, ci sono tutti quelli che pur non vivendoci dovrebbero avere consapevolezza del suo valore: gli italiani. Anche su di loro è stata condotta una piccola ricerca per sapere quanto ne sanno delle Terre del Prosecco. E anche in questo caso il dato emerso è più che confortante. Un italiano su 3 sa che le Colline di Conegliano Valdobbiadene si sono candidate per il riconoscimento Unesco e il 92% del campione ritiene lo abbia fatto con cognizione di causa e meriti di diventare Patrimonio dell’Umanità per le stesse ragioni sostenute dai suoi abitanti. Unicità, natura, paesaggio, bellezza e, ovviamente, Prosecco.

Il 53% ritiene questo territorio tra i più apprezzabili d’Italia con proprio il Prosecco simbolo identitario (63%), vino ed enologia in generale a seguire (59%) e naturalmente per i valore naturalistico (48%). Stupisce anche il fatto che, così come gli abitanti delle Terre el Prosecco, anche i non corregionali ritengano questo territorio produttivo (93%) e bello (91%). Una testimonianza che per il Consorzio rappresenta una vera e propria spinta nel proseguo di un iter complesso che dopo 10 anni è ancora in attesa di giungere a conclusione.

 

Prosecco nell’Unesco: vantaggi sì, ma per averli davvero serve la consapevolezza di tutti. E a quanto pare c’è!

 

Prosecco nell'Unesco colline valdobbiadene

Ph: Darren and Brad – Flickr CC

 

Ma quali sono i vantaggi nell’entrare a far parte dell’Unesco? Le ricadute sono molteplici. Dal turismo alla tutela dell’ambiente. Dallo sviluppo economico alla notorietà del territorio sia esso naturalistico o storico fatto di borghi e luoghi dove l’uomo ha lasciato la bellezza della sua impornta. Secondo lo studio portato avanti dal Consorzio a beneficiarne di più sarebbero la ristorazione (95%), il Prosecco (94%) e gli operatori turistici (94%) con a seguire la Provincia (93%) e la regione nel suo complesso (77%).

“La candidatura Unesco si basa su valori che da quanto emerge alla ricerca condotta da Swg, sono patrimonio diffuso del territorio”. Lo ha dichiarato Innocente Nardi, Presidente dell’Ats Colline Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità. “Il connubio tra coltivazione dei vigneti e la cura del paesaggio, insieme alle ricchezze storico-artistiche – ha aggiunto – sono tratti distintivi condivisi. Sapevamo di poter contare sull’orgoglio dei nostri concittadini. L’impegno di tutti è intenso e costante da anni, ma il percorso ancora lungo. Per questo è fondamentale che tutti siano coinvolti in questo ambizioso progetto. E’ importante sentire il sostegno della comunità locali. Siamo convinti – ha concluso – che reggiungeremo l’obiettivo, consapevoli dell’onore e della responsabilità che comporta”.

“La candidatura – ha aggiunto il direttore scientifico Swg Enzo Risso – è un’opportunità anche per lo sviluppo del Veneto e di tutto il Paese. La ricerca ha analizzato le opinioni di tutto, facendo emergere l’attenzione dell’opinione pubblica. Gli italiani sono sempre più consapevoli della necessità di valorizzare le bellezze e i driver economico-produttivi del nostro Paese. Si rendono conto che solo investendo sulle nostre unività potremo creare una nuova stagione duratura di sviluppo e crescita economica e sociale”.

Anche noi di Enolò facciamo il tifo per le Terre del Prosecco!