Finalmente la vicenda sembra giungere ad una conclusione. Investimenti nei Paesi Terzi e riconversione e ristrutturazione dei vigneti le Misure prioritarie. E' ora di programmare e cercare di recuperare il troppo tempo perduto

Dire che si è andati per le lunghe è un eufemismo. Finalmente, quando le speranze erano al lumicino, i fondi Ocm si sono sbloccati. O meglio il bando per averli è stato emesso e ora le aziende avranno tempo fino alle 15 del 3 novembre per presentare le loro domande. Recriminare sul tempo perduto? Sarebbe il caso sì. Ma ad oggi è importante progettare e, soprattutto, realizzare. E’ vero che rispetto ai competitor arriviamo con un ritardo ingiustificabile, ma è pur vero che se le idee gli obiettivi, almeno in buona parte, possono essere raggiunti. Soprattutto in un momento storico in cui il mercato del vino fa sentire forte la sua voce da nord a sud e da est a ovest del globo.

Programmare le operazioni di marketing nei Paesi Terzi è certamente fondamentale. Così come lo è fare investimenti in casa e fuori casa. Non è un caso, infatti, che dei 337 milioni stanziati dal Mipaaf, 228 sono stati destinati alle Misure più importanti: la promozione sui mercati dei Paesi Terzi appunto e la riconverzione e ristrutturazione dei vigneti. Passaggio, questo, altrettanto importante in un mercato che ormai parla sempre più la lingua della sostenibilità.

 

ocm vino mappa

 

Ocm vino: si punta sulla promozione all’estero e la riconversione con la speranza che si investa di più in tecnologia

 

Vediamo, innanzitutto, la distribuzione complessiva dei finanziamenti stanziati dal Ministero delle Politiche Agrciole e Forestali.

 

  • Ristrutturazione Vigneti  – 146 milioni di euro (43%)

  • Vendemmia Verde – 1,9 milioni di euro (0,4%)

  • Assicurazione raccolto – 26 milioni di euro (5,3%)

  • Investimenti – 62,8 milioni di euro (18,6%)

  • Distillazione sottoprodotti 17,9 milioni di euro (5,3%)

  • Promozione Paesi Terzi 82 milioni di euro (24,4%)

Come si può vedere le due voci già citate sono quelle che assorbono la gran parte dei finanziamenti a disposizione. Ma molto interessante è anche la voce “investimenti” che con i suoi 62,8 milioni di euro si dovrebbe tradurre in innovazione con la speranza che parte di tali somme sia destinata agli investimenti dell’Ict. “Il sistema delle Ocm – ha affermato il Ministro Maurizio Martina – è uno degli strumenti indispensabili per la crescita delle nostre imprese, perché aiuta ad accrescere la competitività e serve come rete di protezione dei mercati. Per questo riteniamo importante che le Ocm siano centrali anche per la prossima programmazione della Pac. In tal senso – ha aggiunto – ho rappresentato di recente al Commissario Phil HOgan il ruolo importante che rivestono e la richieta di estendere questo modello anche ad altri settori strategici”.

Tutto sacrosanto. Resta solo un dubbio. Se si ha tanta consapevolezza della loro importanza, possibile che si arrivi sempre in extremis.