13 documentari in onda da luglio in Austria e Nuova Zelanda. Ma presto arriveranno anche sui nostri dispositivi. Un progetto ambizioso che parte dal mercato giapponese, ma mira ad esplorare il mondo del vino a 360 gradi

Cibo asiatico, serie tv in streaming e vino. Tre cose che vanno per la maggiore. E se stessero tutte insieme? Amanti delle serie televisive, di sushi e sashimi e di un buon calice questa sarà la vostra stagione. Almeno su Netflix. C’è solo problema: noi dovremmo aspettare un po’ più di australiani e neozelandesi. Perché? Perché il network leader dello streaming online programmerà 13 puntate, ovvero 13 documentari, dedicati proprio al vino e all’abbinamento con i cibi asiatici.

 

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Netflix punta sul vino: da elemento enogastronomico a protagonista. Com’è cambiata la vita del nettare di Bacco

 

Quello di Netflix è un passo che arriva anche prima di quanto ci si potesse aspettare. Il vino non è mai stato tanto protagonista sui media. Negli ultimi anni la sua ascesa è stata esponenziale passando da comprimario a protagonista. Il cinema gli ha sempre tributato un ruolo primario, ma l’escalation è stata costande e da Sideways in poi ha preso sempre più possesso del grande schermo tanto da approdare, l’anno scorso, al Festival del Cinema di Venezia con The duel of wine. Un fenomeno che ci ha spinti anche a presentare una nostra Carta dei Vini molto particolare.

Anche in radio il suo successo è in costante crescita a partire da Decanter, il programma di Radio2 che gli ha dato letteralmente una nuova e fortunata fermentazione. Parliamo, in questo caso, di casa nostra dove, tra l’altro, il vino è diventato protagonista anche di uno spettacolo teatrale: eyes wide shut.

Mentre si attende la nuova serie della Nbc dedicata al grande falsario Rudy Kuniawan, il piccolo schermo ha già fatto del vino un protagonista. E’ accaduto di recente, ad esempio, con il The Wine Show, la serie tv trasmessa da Hulu che portato due star americane, Matthew Rhys e Matthew Goode in giro per il mondo. sì sono stati anche in Italia, per la precisione nel Chianti.

Ora però, il vino si prende il suo spazio anche sulle piattaforme online e queste è davvero una novità. Se un colosso come Netflix ci scommette vuol dire che il vino è davvero sempre più prima donna nel panorama della comunicazione e non più semplicemente un comprimario destinato semplicemente ad apparire accanto alla gastronomia.

 

Netflix punta sul vino: la piattaforma punta sull’Asia e neanche questo è un caso

 

Eddie McDougall ha davvero avuto un colpo di genio e la fortuna che questo colpisse la piattaforma. Sì perché sarà proprio lui il protagonista di “The Flying Winemaker”, la serie di documentari dedicati proprio alla sua azienda di eventi, marketing e società di pubbliche relazioni con sede ad Hong Kong. Un modo diverso e siamo certi anche efficace, di creare nuove relazioni e aprire le porte del mercato giapponese. “Credo che questa partnership – ha sottolineato McDougall – metta in evidenza la visione di The Fliyng Winemaker: voer rendere il vino divertente e accessibile, puntando proprio sul mondo asiatico, quello che definisce le tendenze del globo”.

Da qui, assicura, si parte. L’idea è, infatti, quella di ampliare il progetto andando a toccare anche altri fertili territori per incrementare il mercato del vino mondiale. Si parte dunque dai trend del momento. La cucina asiatica di Cina, Giappone, India, Vietnam, Indonesia e Thailandia sarà quella che accompagnerà l’abbiamento dei vini.

L’Italia dovrebbe tenere gli occhi aperti e magari tentare qualche strada altrettanto alternativa per inserirsi in un mercato, quello Giapponese, ora decisamente più alla mano visto che proprio pochi giorni fa i dazi dell’export sono stati cancellati.

Per chi volesse godersi i 13 documentari in streaming, guardando e magari gustando un calice di vino, si dovrà aspettare un po’. I primi ad averci accesso, già dal mese in corso, saranno infatti gli austrialiani e i neozelandesi, ma alla fine la serie arriverà anche in Italia.