La prestigiosa Rivista assegna ad Enolò il ruolo di start up tra le più innovative nel settore del vino

Enolò si guadagna un posto nel settimanale de I Tre Bicchieri del Gambero Rosso per essere tra le Start Up più innovative affacciatesi sul mercato del vino negli ultimi mesi. Una grande soddisfazione per noi aver trovato spazio su quella che è, di certo, una delle riviste più prestigiose del settore. Un articolo che riconosce la professionalità con cui portiamo avanti il nostro lavoro e che segue un altro passo importante: quello dell’accordo con Città del Vino. Ecco cosa il Gambero Rosso dice di noi nell’articolo “Vino, start up e app. Il punto sulle novità italiane d’autunno”.

 Enolò è per il Gambero Rosso una tra le start up più innovative

Enolò: La Carta dei vini 3.0

“Quattro soci da diversi ambiti, tra cui anche uno chef fa moso (Marcello Spadone del ristorante La Bandiera di Civitella Casanova, Pescara). Due anni di programmazione
per un progetto ampio che va dalla porta della cantina al tavolo da ristorante. Sul piatto investimenti a cinque zeri e un finanziamento dal Ministero dello Sviluppo Econo mico.

È, in breve la scheda della startup Enolò, la piattaforma tecnologica vuole mettere in relazione produttori e operatori del settore ristorazione nell’ottica b2b, un modo per accorciare la filiera vitivinicola e valorizzare il brand aziendale attraverso servizi integrati di web marketing e logistica. Il primo esempio concreto, lanciato da poco più di un mese e che anticipa il lancio degli altri servizi, è la carta dei vini per ristoranti, wine bar, enoteche e così via.

“Troppo spesso le carte dei vini risultano non aggiornate o piene di errori” spiega uno dei soci, Stefano Baldi “Enolò dà la possibilità di compilarla in maniera semplice tramite web, personalizzarla e anche stamparla”. Non c’è un’app, ma un portale: “cartadeivini.wine/nome del ristorante” con accesso gratuito. Nella versione digitale è possibile inserire parecchie informazioni sul vino, il vitigno e così via, in quella stampata andranno solo alcuni di queste indicazioni, ma con la possibilità per il cliente, tramite codice Qr, di visualizzare la versione digitale completa anche in piena autonomia sul proprio smarthpone. 

Ma, come dicevamo, la carta dei vini, è solo il primo dei servizi lanciati. Tra le altre cose, infatti, Enolò si pone come marketplace per l’e commerce rivolto agli esercizi di ristorazione: in pratica, la cantina decide di destinare a questo tipo di vendita una parte del proprio vino, il ristorante di acquistarlo anche in piccole quantità, Enolò pensa alla logistica, garantendo la consegna entro le 24 ore. “Una delle novità più interessanti” spiega Baldi “è la possibilità per il ristoratore di fare ordini anche e solo relativamente ad una serata, magari su suggerimento di un cliente o per una degustazione particolare. L’acquisto porta anche in modo automatico all’aggiornamento in tempo reale della carta dei vini di cui sopra”.

Oggi in database ci sono 2600 etichette, ma gli obiettivi sono quelli di coprire almeno il 70% del territorio nazionale. Il modello di business di Enolò si basa sul prezzo transazione, con l’idea di gestire l’ampia economia di scala.Ed è di qualche settimana anche l’accordo con le Città del Vino, con diversi servizi di logistica forniti ai vini premiati dalla Selezione del Sindaco, compreso logo virtuale e visibilità nelle vetrina di
Enolò”.

La versione integrale dell’articolo è consultabile su I Tre Bicchieri. Clicca qui per leggerlo: PAGINA 12.