La fotografia scattata dall'Osservatorio dei Paesi Terzi parla di un settore in grande salute, ma in Italia si va troppo piano. Se in Cina crescitamo nella nostra roccaforte, gli Usa, la Francia ci sta raggiungendo al doppio della velocità

La domanda del vino continua a crescere, ma quello italiano viaggia ad una velocità nettamente inferiore a quella dei suoi competitors. Persino negli Stati Uniti dove la Francia si avvicina sempre di più. E mentre in Germania perdiamo terreno ne guadagnamo in Cina, e questo è certamente un elmento da non sottovalutare. L’export nel Paese d’Oriente ha infatti superato quello tedesco dove il nostro vino aveva una delle sue roccaforti. A fotografare l’andamento del vino italiano nel mondo è stato l’Osservatorio Paesi Terzi by Business Strategies. Un importante resoconto in vista degli investimenti che con gli Ocm si faranno quest’anno.

 

Cresce la domanda del vino italiano che resta il prodotto food&beverage più venduto, ma rispetto ai competitor siamo indietro

 

domanda del vino crescita globale

 

Complessivamente il vino è in salute. La domanda, infatti, cresce costantemente nel mondo tanto che i 7 principali Paesi esportatori hanno superato gli 11 miliardi di euro di export in valore nei primi sei mesi del 2017. Sette Paesi che rappresentano l’80% del mercato tra cui, ovviamente, c’è anche l’Italia. Sebbene si viaggi più piano degli altri, e su questo andrebbe fatta una profonda riflessione, il vino resta il prodotto food&beverage madi in Italy più esportato “con un saldo commerciale di circa 5,3 miliardi di euro l’anno, ovvero l’8,8% in più rispetto al 2016”. Così Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategist. Un bel balzo in avanti, ma comunque più corto di quello di altri Paesi.

“Grazie all’exploit della Francia (+13,3%) – ha aggiunto – il blocco europeo dei produttori storici mantiene i tre quarti delle vendite globali. L’Italia vince sul 2016 (+6,8 secondo i dati Nomisma), ma la sua crescita è inferiore alla media degli altri Paesi (+8,8%). In questo contesto il sorpasso senza precedenti della domanda cinese su quella tedesca la dice lunga su dove dovrebbero essere rivolti i nostri obiettivi di mercato”.

I Paesi in cui i 7 principali Paesi esportatori fanno numero sono i più importanti mercati d’importazione ovvero Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Germania, Canada Giappone, Svizzera e Russia. La domanda cresce ovunque con come già accennato il sorpasso della Cina sulla Germania dove i consumatori hanno infatti speso 1,149 miliardi di euro in sei mesi contro il miliardo 137 milioni degli europei. Boom anche negli Stati Uniti dove complessivamente l’export è cresciuto del 10,2%.

 

Cresce la domanda del vino italiano, ma il gap con la Francia mette a rischio la sua supremazia negli Stati Uniti

 

domanda del vino stati-uniti

 

Se in Cina le cose migliorano, bisognerebbe rivedere qualcosa negli Stati Uniti da anni ormai roccaforte del vino italiano. Se la media è del 10,2%, l’Italia ha segnato una crescita dimezzata (+5,4) rispetto ai competitor. La Francia, che viaggia ad una velocità stratosferica rispetto alla nostra, è riuscita in sei mesi a recuperare quote per un valore di esxport negli Stati Uniti di 105 milioni di euro arrivando a soli 36 milioni di distanza dal valore del vino italiano. Lo abbiamo detto. In Cina le cose al contrario vanno molto meglio. E facciamo meglio degli altri. Il vino italiano qui, infatti, ha fatto registrare nel semestre un +21% contro una media del +7,9%.

Bene anche in Russia dove si recuperano le perdite degli ultimi anni segnando un +35,3% di export nei primi sei mesi del 2017. Male, di contro, in Giappone, dove si scende del 5,3%, ma in questo caso è questione di rapporti internazionali e finché non si deciderà in merito agli accordi commerciali con la Ue la situazione non sarà realmente valutabile.