E' così che si scelgono i locali. Commenti, condivisioni, cortesia e prenotazioni online. Ecco come cambia il mondo della ristorazione secondo Trade Lab

Consumatore 2.0. E’ finita l’epoca dell’ “una volta sono stato in un locale dove…possiamo andare lì”. Se è vero che i consumatori si fanno sempre più consapevoli allora i ristoratori sono avvisati: anche sul dove andare a mangiare è questione di click. E’ arrivata l’epoca del consumo 2.0 e sono proprio le bevande (vino incluso quindi) e il cibo a indirizzare la scelta.

E’ quanto emerso da una ricerca realizzata da Trade Lab per conto della rivista Mixer presentata in occasione del Social Media Week di Roma dove proprio ieri si è parlato di mondo social e vino.

 

Consumatore 2.0: ecco cosa si cerca sul web.

consumatore 2.0 - google

Il 61,5% degli intervistati si informa direttamente sul web per conoscere vita, morte e miracoli riguardanti i locali. Al primo posto c’è la ricerca sui prezzi che interessa il 69% del campione. Segue la lettura dei commenti di chi, in quel dato locale, c’è già stato (60,3%). Sul podio anche il tipo di cucina e il tipo di offerta su cui punta il 59,9% dei consumatori 2.0. 

 

Consumatore 2.0: i canali preferenziali delle ricerche web.

Resta il sito del locale quello più cliccato con il 62,5% dei consumatori 2.0 che lo navigano. Questo, volendo aprire una riflessione, fa ben capire quanto un locale che un sito non lo ha può essere penalizzato. Cosa che, purtroppo, accade ancora troppo spesso in Italia. Valga per tutti sapere dunque che se non lo avete sarete quasi certamente scartati. Al secondo posto regge, nonostante le critiche da cui è continuamente bersagliato, Tripadvisor cui si rivolge il 62,3% dei consumatori. Terzo posto, molto distanziato è quello di Facebook, fermo, sul fronte “ricerca” al 33,3% di utilizzo. Ma non fatevi forviare.

 

Consumatore 2.0: Facebook il social di condivisione per eccellenza.

consumatore 2.0 - Facebook

Ebbene sì. Non sarà la fonte di ricerca, ma d’altra parte la sua natura non è quella. Il ruolo di Facebook in quanto a diffusione di informazioni per condivisione è inarrivabile. Il 74,2% dei consumatori pubblica immagini o video sull’esperienza fatta nel locale proprio su questo social sebbene, spesso, non indichi il nome del locale. Una pratica che conquista soprattutto i Millennials (35,2%). Seguono Tripadvisor (35,5%) e Instagram dove postano solo il 17,5% dei consumatori.

 

Consumatore 2.0: la fortuna dei commenti positivi.

C’è una tendenza che può rincuorare i buoni ristoratori. Se si mangia e si beve bene lo si dice di più…suoi social! La tendenza a commentare c’è insomma. Soprattutto per parlar bene. Il 61% dei consumatori 2.0 lo dichiara apertamente. Solo 2 su 10 dichiarano di lasciarsi andare anche a commenti negativi. 

 

Consumatori 2.0: digitali sì, ma con ‘umanità’.

consumatore 2.0 - servizio

Il digitale e il mondo social in generale rappresentano non il punto di partenza, ma quello d’arrivo. Se è vero che è qui che si va a condividere un’esperienza fatta come rilevato dallo studio, è logico pensare che, quell’esperienza la si fa con il cellulare in tasca o quanto meno poggiato sul tavolo. Ecco che allora a far parlar bene di un locale e a far venir voglia di raccontarlo con commenti e scatti sono sempre quei valori umani (oltre che enogastronomici) che si trovano in tutto ciò che gli da forma. L’accoglienza, il sorriso e la gentilezza del personale sono determinanti per il 45,3% degli intervistati. E, udite udite, il trend sale se si parla di Baby Bommers. Per il 53,9% di loro un sorriso vale più di tutte le portate messe insieme.

Il personale, insomma, ha la priorità. Seguono la mise en place (l’impiattamento come diremmo noi profani) che conquista il 13,4% dei consumatori 2.0. Dopo di lui l’arredamento importante per il 9.3% degli avventori. Tutto poi finisce sui social. Questo grande calderone dove, guarda caso, è proprio l’accoglienza il primo dato ad essere valutato con un range da 1 a 10.

 

Consumatori 2.0: il boom delle prenotazioni online. 

A commentare i numeri emersi dalla ricerca c’era anche il Country Manager di TheFork Almir Ambeskovic. “La ricerca di informazioni online sui ristoranti si può tradurre, ove presente l’offerta, in prenotazioni presso i locali. TheFork, sito e applicazione per iOs e Android che conosente di scoprire e prenotare migliaia di ristoranti in Italia e in Europa, ha registrato nel Paese un aumento del 200% dei booking nei mesi di luglio e agosto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

Non sarai uno di quelli che prenota ancora alzando la cornetta…ammesso che tu ne abbia ancora una in casa!