Dal 28 settembre aprono le saracinesche del primo pop-up bar carcerario. Tute arancioni, contrabbando e guardie cui sfuggire. Così la ristorazione diventa esperenzialità. Ma non è il primo caso e il fenomeno ha fatto boom

Ci eravamo abituati agil hipster e i locali speakeasy, quelli ispirati al proibizionismo americano degli anni ’20. Molti, i migliori a dirla tutta, richiedono anche una parola d’ordine o le porte per arrivare ai banconi dei migliori bartender neanche si aprono. Si chiama esperenzialità e nella ristorazione, in ogni sua sfaccettatura, è ormai un trend. Qualcosa ci dice che l’esperimento che sta per partire a Londra, per la precisione su Brick Lane farà proseliti in tutto il mondo.

Perché? Perché la Carta dei Vini, o meglio quella del cocktail voi non la vedrete mai. Non da dietro le sbarre, ma qualcuno, di contrabbando vi porterà da bere. Riuscirete a non farvi scoprire?

 

Alco-Traz: tuta arancione, sbarre e secondini. Cosa bevi non lo decidi tu! Ma sai contrabbandare?

 

alco-traz Londra 28 settembre

 

La notizia ci ha incuriositi soprattutto perché siamo convinti che quello che dal 28 settembre, e per tre mesi, accadrà a Londra, sarà solo il primo esperimento del genere. Una vera e propria rivoluzione nel mondo del cocktail bar che durerà il tempo di farvela provare e farvi restare in attesa il tempo sufficiente perché abbiate voglia di tornarci. Sempre se troverete la via di fuga. Da dove? Da Alco-Traz! Sì avete letto bene. Il primo pop-up bar dall’impronta realmente criminale. E i criminali sarete voi. Le prenotazioni, per un locale che come suggerisce la tipologia (pop-up) aprirà e chiuderà in un lasso temporale ben preciso, sono già aperte.

Le serrande della prima prigione dove andare a fare serata apriranno infatti il 28 settembre e chiuderanno prima che scocchi l’ultima mezzanotte del 2017. Questione solo di arredamento? No. Ed è questo che siamo certi farà proseliti. Trenta gli ospiti per ogni sessione di prigionia. Durata 1 ora e 45 minuti. Cocktail serviti 4. Spesa: 30 sterline, pari a circa 32 euro e 50 cent.

Facile intuire a cosa è ispirato. E’ infatti il celebre carcere americano, quello di Alcatraz, ad aver fatto venire l’idea a an Sherman, fondatore di Inventive Production. Non solo l’ambientazione sarà simile alla parte del famigerato carcere che i più hanno conosciuto solo nella letteratura con tanto di sbarre in acciaio e imposte insonorizzate. All’arrivo ad ognuno sarà consegnata una tuta arancione, quella tipica dei peggiori criminali detenuti nelle carceri statunitensi, e un numero. Niente tavolini. Ci si siede in cella o nella sala comune e si aspetta di essere serviti. Come? Contrabbandando. I cocktail arrivano in contenitori anonimi e quel che conta è non farsi scoprire dalle guardie carcerarie. Va da sè che in carcere cosa bere non si sceglie. Lo sceglie il barman per voi. E’ così che attenderete la vostra sentenza.

Se avete in programma un weekend londinese iniziate a prenotarvi da ora perché siamo sicuri che in molti desiderano farsi ammanettare.

 

Alco-Traz: l’ultimo esempio di un fenome in espansione. I pop-up bar & restaurant fanno tedenza e…denaro!

 

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Ph: il pop-up bar Stranger Thing aperto in luglio a Chicago

 

Quella dei pop-up è una tendenza che sta prendendo piede da qualche anno, ma che, almeno in Italia, non ha ancora avuto un vero e proprio boom. Ma negli States, e non solo, sono sempre più diffusi e la loro diffusione, iniziata anni fa, si va sempre più affinando. Se nella nostra Milano sono le case di moda ad aver aperto degli store pop-up, cioè a termine, con l’Ikea che ha invece puntato su Roma, nella ristorazione il fenomeno non ha ancora preso piede. Lì dove invece è nato si sta già evolvendo e quello del locale londinese ne è solo un esempio.

Non soltanto un locale a tempo, infatti, ma un locale che in quel tempo regala una vera e propria esperienza a 360 gradi. A luglio è successo anche a Chicago dove per alcune settimane ha aperto un bar pop-up ispirato ad una serie tv che fa sempre più proseliti: Stranger Things che vede come protagonista una delle attrici simbolo degli anni ’90, Winona Ryder.

Vi basti sapere che la trama, di fantascienza, riguarda la scomparsa di un bambino da una piccola città dell’Indiana e l’apparizione di una ragazza dotata di poteri telecinetici fuggita da un laboratorio segreto. Le lettere, quasi in stile Shining, sulle pareti del locale con tanto di lucine di Natale sono quelle con cui i due comunicano.

Non solo pop-up di chi vuole regalare un’esperienza diversa, ma anche per regalandola fa marketing. E’ il caso, ad esempio, dello chef di fama internazionale René Redzepi. Quando ha chiuso il suo Noma (due stelle Michelin) di Amsterdam per ristrutturazione si è preso lo staff ed è andato ad aprire un pop-restaurant in Messico, a Tulum. Costo della cena 750 euro. Vi dobbiamo dire quanto hanno sgomitato per andarci? Vi basti sapere che in sette settimane ha incassato 4 milioni di dollari e visto che i lavori al Noma non sono finiti, Redzepi ne ha aperto un altro di pop-up restaurant: sotto il ponto di Knippelsbro, nel porto interno di Copenaghen.